ANGELA PELLICCIARI, L’altro Risorgimento. Una guerra di religione dimenticata
Se si guarda alla storiografia ufficiale, quella insegnata ancora nelle cosiddette “scuole dell’obbligo”, si comprende come le nuove generazioni, ormai da piú di un secolo, siano state e siano educate con una serie di informazioni lacunose, spesso “di parte”, molte volte false.
Cosí che delle tante vicende che compongono il racconto delle esperienze dei nostri padri abbiamo finito col farci un’idea che non corrisponde alla realtà e che continua a condizionare i nostri giudizi, non solo su quanto è accaduto, ma anche su quanto sta accadendo.
In verità, da alcuni lustri, si sono moltiplicati i lavori di “revisione storica”, ma essi restano appannaggio di pochi specialisti e appassionati.
Tra questi lavori rientra il libro che qui segnaliamo: L’altro Risorgimento. Una guerra di religione dimenticata.
In esso l’Autrice tratta alcuni importanti aspetti di quella leggenda che vorrebbe far credere che l’unità d’Italia fu un appassionato lavoro di amor patrio fortemente contrastato dalla Roma reazionaria e papalina che vedeva come fumo negli occhi la libertà degli Italiani.
Sulla scorta dei documenti dell’epoca, si compone invece un quadro complessivo nel quale i soggetti principali sono il liberalismo antireligioso piemontese che da quella sparuta minoranza che fu, riuscí a violentare il sentimento religioso della maggioranza dei Piemontesi e degli Italiani; l’odio contro ogni istituzione cattolica e la persecuzione sistematica a cui vennero sottoposti la Chiesa e i cattolici; l’arrivismo e l’ingordigia di potere di uomini politici che ancora oggi affollano le nostre piazze con le loro effigi di pietra.
Se è comprensibile che il passato debba essere rivisto con un certo spassionato distacco, non è accettabile che questo avvenga quando esso segna ancora fortemente il presente e il futuro prossimo.
Leggendo questo libro, che parla di vicende apparentemente “vecchie”, è come se sotto gli occhi del lettore scorresse la falsariga di quanto è accaduto alla Chiesa e dentro la Chiesa da un quarantennio ad oggi. Con la differenza che la lotta alla Chiesa e alla Religione, allora condotta da tutti i suoi nemici dichiarati, oggi viene condotta dai suoi falsi amici utilizzando le stesse argomentazioni e quasi le stesse tecniche.
Fu in nome della libertà religiosa che si volle allora la fine dello Stato Pontificio, mentre in realtà si voleva la demolizione della Religione; ed è in nome della libertà religiosa che oggi si continua a perseguire la demolizione della Chiesa.
«Rifiutando la Rivelazione, i liberali non capiscono piú, e, non capendo, ritengono prive di senso le modalità dell’esistenza cristiana. I liberali non si limitano a non capire: giudicano ciò che non capiscono, lo condannano e lo negano. Ritengono assolutamente vero e giusto solo quanto è ritenuto tale dalla Ragione, che inevitabilmente finisce col coincidere con la loro ragione.»
«… l’ideologia liberale non rinuncia all’assoluto, cambia semplicemente il luogo in cui cercarlo e da Dio passa al Progresso. Appellandosi al progresso, e quindi al continuo cambiamento verso il meglio, il pensiero liberale trova una nuova fede e una nuova ragione di vita: la fede nella mancanza di assoluto. I liberali negano «in assoluto» la possibilità per l’uomo di fare scelte «assolute». La contraddizione è evidente e tuttavia sono in molti a non rendersene conto. Rifiutata la fede nella Rivelazione perché ascientifica, si finisce per credere «scientificamente» alla (propria) ragione.» (pp. 142-143)
Questa lunga citazione aiuta a comprendere lo spirito che ha finito col prevalere nell’Autrice, via via che si è addentrata nello studio delle vicende storiche del secolo scorso.
C’è da augurarsi che molti preti modernisti si soffermino a leggerlo… chissà, potrebbe aprirsi in loro uno spiraglio di luce.
ANGELA PELLICCIARI, L’altro Risorgimento. Una guerra di religione dimenticata, Piemme Edizioni
fonte
http://www.unavox.it/Segnalazioni/PellicciariRisorgimento.htm