Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

AZ.VINICOLA TERRA DI BRIGANTI A CASALDUNI

Posted by on Dic 1, 2022

AZ.VINICOLA TERRA DI BRIGANTI A CASALDUNI

Tra il massiccio del Taburno e quello del Matese, una natura rigogliosa e indomita era lo scenario delle gesta di uomini pieni di amore per la propria terra e libertà.
Negli anni in cui avveniva l’unità d’Italia, l’area compresa tra la pagliaia di contrada Colli, Fontana Greca e il bosco Ferrarise era luogo di sosta e di riposo per i briganti della zona.

Negli stessi suggestivi luoghi, oggi, sorge Terra di Briganti, azienda agricola a conduzione familiare.
L’esposizione ottimale delle vigne, la dolce pendenza delle colline e le basse rese per ettaro: qui nasce il carattere unico dei nostri vini.
Il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione, la sinergia ideale tra doni della terra e arte di cantina. Perchè nessun vino di qualità è frutto del caso

Erano seduti sotto il pergolato della casa, l’edera e la vite lasciavano scoperti piccoli scampoli di muro: mattoni, pietre e calce, facevano poche concessioni all’estetica, ma parlavano di solidità e caparbietà.

TERRITORIO

Di fronte a loro, la Dormiente disegnava l’orizzonte: quelle montagne dalla forma simile ad una donna distesa erano diventate una specie di ossessione per le genti del posto.

“Quando deciderà di alzarsi, saranno dolori!”, ogni tanto si sentiva la voce di uno zio o un compare, che si erano trovati a passare a Terra di Briganti ed ora lasciavano asciugare il sudore di una giornata di fatica, con buon bicchiere di rosso.

“E perché dovrebbe? Sta così comoda!” ribatteva subito Toni, che tra i due fratelli era il più chiacchierone, un po’ per provocare e un po’ per rassicurarsi. Si era appena fermato, ancora affannato dopo le corse sfrenate nelle vigne e tra gli alberi di frutta.

Quando con il fratello Romeo decidevano che doveva essere una grande avventura, si spingevano fino al bosco di querce e ancora più in là, dove il fresco e sonoro ruscello tagliava la terra rossa, segnando il confine dei campi dei nonni ma anche il confine del loro piccolo grande mondo.

FAMIGLIA

Il meritato premio per un lavoro corale: la bontà dei loro vini. Ma per arrivare a questo traguardo quanta cura, fatica, attesa…condivise tra tutti i componenti della famiglia.

Una famiglia unita, cresciuta in quella campagna generosa, seguendo i preziosi insegnamenti della natura e degli avi. Capace di custodire un segreto, un sapore unico. Rinnovando di vendemmia in vendemmia lo stupore ed il sorriso per gli acini più ricchi.

Terra di Briganti generazioni diverse confrontano le loro visioni, si trasmettono i saperi e fondono la loro passione.

Le loro mani parlano. Raccontano la storia – non sempre facile – delle loro vite e delle loro viti. Con disinvoltura svelano antichi movimenti e rituali della vita nei campi. Trasmettono un grande rispetto per la natura e il lavoro dell’uomo.

I loro sguardi non sono rivolti solo al passato, le nuove generazioni sanno quanto è importante la tecnologia al servizio dell’uomo e della natura. Hanno compreso il valore della sostenibilità ambientale e cercano di metterlo in pratica nella loro azienda, giorno dopo giorno.

I BRIGANTI

Rimasero senza fiato, paonazzi in viso, la terra nelle scarpe e sotto le unghie. La campagna selvaggia da qualche mese si apriva per fare posto a giovani filari di vite. Una corsa improvvisa, senza mai voltarsi in dietro, convinti che oltre la grande roccia a forma di naso – indicata dai genitori come il limite invalicabile delle loro avventure – ci fosse una misteriosa presenza.

Toni e Romeo, ora che erano abbastanza distanti, avvolti e protetti da quella natura che conoscevano a menadito, agitati guardavano le piante più fragili. La loro immaginazione era volata verso il leggendario passato, i racconti crudi ed eroici sui briganti della zona, usciti dalle bocche impastate dei nonni nei lunghi e afosi pomeriggi d’estate.

“Nel 1861 Ia pagliaia di contrada Colli, Fontana Greca e il bosco Ferrarise costituivano le località di sosta e di riposo dei briganti. Bastava soddisfare le loro poche e semplici richieste e non avrebbero fatto del male a nessuno degli abitanti di quei paesi e di quelle contrade. Erano pronti a lottare fino alla morte per la loro terra, ma non potevano rinunciare ad un buon bicchiere di vino per rinfrancare lo spirito”.

“Negli anni in cui avveniva l’unità d’Italia, la zona dove sorge la casa e l’azienda di famiglia fu definita con un editto Terra di Briganti. Sanguinari eventi ebbero luogo a poca distanza, nel paese di Casalduni, durante il doloroso processo che vedeva il nascente stato moderno piegare gli usi e costumi dei locali, le loro risorse. I più fieri e temerari si organizzarono per resistere, per difendere la loro libertà e le terre dove erano nati da quello che veniva percepito come un saccheggio perpetrato da popoli invasori. I briganti, uomini e donne, con grande abilità facevano suonare le loro armi, e altrettanta disinvoltura dialogavano con la natura intricata e selvaggia, adattandosi a vivere alla macchia.”

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