Capodimonte Luglio musicale, successo inebriante
capisco che sto pubblicando spesso gli eventi di capodimonte ma non si puo fare a meno di farlo anche perché a breve finirà certo se si suonava Paisiello, scarlatti, cimarosa e il 700 napoletano sarebbe stato meglio ma per ora accontentiamoci, da napoli un altro articolo importante…..
Capodimonte Luglio musicale, Marco Pasini e l’orchestra di San Pietro a Maiella diretta da Francesco Vizioli
Domenica, 24 luglio, grande successo nel Belvedere del Real Bosco di Capodimonte del concerto dell’orchestra del Conservatorio San Pietro a Maiella, con il pianista Marco Pasini e la direzione di Francesco Vizioli. Successo di pubblico, quasi un migliaio di persone, e un successo personale del direttore-manager Sylvain Bellenger.
I napoletani hanno apprezzato il suo voler ripristinare il Luglio Musicale creato dal compianto Raffaello Causa e la sua capacità di far tornare in vita la reggia, il museo e il Real Bosco di Capodimonte, che ora sembrano rinati. Ma non solo. È sorto un legame di simpatia tra i napoletani e questo signore molto, troppo colto, dal curriculum carico di cariche e di onori, un signore elegante che si è rivelato pieno di impegno e di iniziative, semplice e appassionato, con un grande amore per Napoli, che è stata la ragione determinante a farlo venire qui da Chicago, dove ricopriva anche lì la carica di direttore.
E ieri è stato senza dubbio anche un successo della bella musica, (musiche di Beethoven, List, Bizet), una musica piena di vita, resa tale anche dalla vitalità del direttore d’orchestra e dalla straordinaria bravura del pianista e degli orchestrali. C’è stata anche una scelta felice dei brani, mentre un brano di Bizet sapeva tanto di musica napoletana, testimoniando come anche questo musicista abbia trovato ispirazione dalla meravigliosa musicalità di questa città.
Non c’è registrazione perfetta, non c’è filmato accattivante che possano dare lo stesso piacere di una musica dal vivo, mentre, all’aperto, tra il verde e la vista di un bellissimo ampio panorama, si può vedere gli orchestrali che la stanno creando, vederla sorgere dalle bianche mani del pianista che si muovono veloci e dal corpo di Francesco Vizioli che si piega, s’inarca e bacchetta intorno l’aria con le braccia imperative. C’è poco da fare teorie. Si parla di arte totale come cosa nuova, ma la verità è che, in fondo, la nostra apprensione di un fatto artistico è sempre data da più sensazioni.
Una sensazione sgradevole, anche fonte di preoccupazione per le sorti delle delicate opere conservate nel museo, è stata procurata dagli aerei che, numerosi e rumorosi, sorvolavano la reggia, quasi sfiorandola. Quindi qualcuno ha fatto girare dei fogli per una raccolta di firme di gente che chiede, alla presidenza del Consiglio dei Ministri,una deviazione opportuna delle rotte di questi aerei. Il pubblico così numeroso non ha avuto timore del tempo che minacciava pioggia e delle pessimistiche previsioni meteorologiche.
Non solo, ma, quando sono incominciate a cadere delle gocce di una pioggerellina sottile, ha creduto alle parole di Bellenger. “Se la pioggia aumenterà, dobbiamo smettere. Ma probabilmente tra dieci minuti smetterà di piovere. E allora riprenderemo. Preghiamo san Gennaro”. Più napoletano di così! L’affetto che Bellenger è riuscito ad accaparrarsi è stato testimoniato pure dalle persone che lavorano con lui. Anche persone umili, come quella signora che si sperticava in sua lode, mentre si dispiaceva della chiusura anticipata del museo alle 21 e 45: “Purtroppo siamo rimasti solo in quattro a fare la sorveglianza”.
Anche un signore che vigilava nelle sale lamentava l’esiguità del personale che faceva si che gli appartamenti reali fossero chiusi. “Eppure qui a Napoli c’è tanta disoccupazione e tanti vorrebbero lavorare”. ci diceva. Comunque domenica prossima, 31 luglio, a Capodimonte ci sarà ancora musica: ”Partenope in salotto”, dalle arie da camera alla canzone napoletana degli autori Vincenzo Bellini, Paolo Tosti, Saverio Mercadante, Gaetano Donizzetti, Luigi Denza. E vivrà ancora una volta la bellezza dell’arte.
Rino Gand