Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

CAMERA DEI DEPUTATI INTERPELLANZA   PARLAMENTARE

Posted by on Mag 2, 2024

CAMERA DEI DEPUTATI INTERPELLANZA   PARLAMENTARE

RESOCONTO STENOGRAFICO SEDUTA DI LUNEDI’ 4 MARZO 1991

Ho conosciuto Manna negli ultimi anni della sua vita, e ti assicuro, che pur venendo da una sponda politica completamente diversa dalla sua, sono rimasto abbagliato dalla sua luce e dalla sua intelligenza. Se vuoi conoscere Manna sul serio devi leggere l’interpellanza fatta da lui al parlamento italiano nel marzo del 1991. Lì c’è Manna, lì c’è il dramma del Sud, lì c’è un po’ di noi tutti. Quell’interpellanza dovrebbe essere affissa su tutti i comuni dell’ex Regno delle Due Sicilie per dare dignità al nostro popolo. Io ho visto piangere Manna, l’ho visto ridere, l’ho visto soffrire. Lo avevano abbandonato tutti, trovava conforto solo nella mia Gaeta, trovava sollievo a parlare dei nostri eroi, dei nostri partigiani. Ho fatto dei convegni con lui, ho riso e pianto con lui. Manna è stato un eroe, un brigante, ha destato le coscienze dei napoletani a canale21, è stato mal utilizzato politicamente ma accortosene mandò a quel paese la parte politica che rappresentava. Quando fece quell’interpellanza uscirono dalla camera i suoi amici camerati, solo un deputato andò a confortarlo e a baciarlo, un certo Nardone, comunista del PCI poi diventato presidente della Provincia di Benevento. Antonio Ciano (Gaeta )

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Il tricolore del 1796 per la prima volta ad Alba, quello del patriota piemontese Ranza

Posted by on Mag 1, 2024

Il tricolore del 1796 per la prima volta ad Alba, quello del patriota piemontese Ranza

Come faccio da tanto tempo, il 25 aprile ho esposto sul balcone la bandiera tricolore, simbolo della mia Nazione che sventolò per la prima volta ad Alba il 25 aprile del 1796.

E’ un simbolo ideato da Giovanni Ranza per la “Repubblica Piemontese” durata poco perché si illudeva nel sostegno dei tagliagola napoleonici, aveva tre bande orizzontali rossa, blu ed arancione e precedette quello italiano uscito solo il 7 gennaio 1797.

Il patriota piemontese Ranza scrisse poi il primo manifesto del “Vero federalismo italiano” e propose una confederazione di dieci cantoni sovrani nella Penisola, idea profetica, bocciata dai centralisti napoleonici ed osteggiata poi dai nazionalisti sabaudisti-militaristi-fascisti e poi oscurara dalla partitocrazia parassitaria salita al potere sulle jeep degli Alleati.

Sventola il vessillo d’un Piemonte contadino che odiava le guerre, sapeva difendersi e voleva starsene in l’ace ma venne sempre tradito.

Almeno il 25 aprile, purtroppo su un solo balcone, ricorda che c’è’ tutta un’altra storia da raccontare. Ne’ fascista, ne’ solo antifascista. Ma diversa da quella ufficiale.

di Roberto Gremmo

fonte

Il tricolore del 1796 per la prima volta ad Alba, quello del patriota piemontese Ranza | La Nuova Padania

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Antonio COTUGNO, Brigante

Posted by on Apr 28, 2024

Antonio COTUGNO, Brigante

Antonio Cotugno nato il 29 dicembre 1823, da Domenico e San Martino Aurelia di Montemurro. Ex pastore di Montemurro, datosi alla macchia, da circa otto anni spadroneggiava nella zona a capo di un gruppo di suoi simili. Faceva parte della sua banda anche il fratello Leonardo.

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IL CAMBIO MONETARIO NELLE PROVINCE NAPOLETANE

Posted by on Apr 27, 2024

IL CAMBIO MONETARIO NELLE PROVINCE NAPOLETANE

Il concetto intrinseco di rarità.

Come spesso mi ritrovo a dire, la passione verso la storia postale ci spinge necessariamente allo studio delle leggi e dei regolamenti; questo studio ci fornisce lo strumento poi, per una reale valutazione del grado di rarità dei pezzi che ci capitano durante le nostre continue ricerche.

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Gli anni e le formule dei plebisciti

Posted by on Apr 25, 2024

Gli anni e le formule dei plebisciti

L’appello al popolo attraverso il plebiscito ebbe in Italia il suo banco di prova nei momenti più cruciali dell’unificazione nazionale. Dopo quello avvenuto nel 1848 a Milano durante la prima guerra d’indipendenza per l’annessione al Piemonte, il primo plebiscito si svolse l’11 e il 12 marzo 1860 in Toscana, negli ex ducati di Parma e Modena e nei territori pontifici di Bologna e di Romagna. La formula della domanda rivolta all’elettore era la seguente:

Annessione alla monarchia costituzionale del re Vittorio Emanuele II oppure regno separato?

Il secondo plebiscito avvenne il 21 ottobre 1860 nell’ex Regno delle Due Sicilie con il seguente quesito:

Il popolo vuole un’Itala una e indivisibile con Vittorio Emanuele II re costituzionale e i suoi legittimi discendenti?

Altri due plebisciti si tennero il 4 e il 5 novembre 1860 nelle Marche e nell’Umbria con la seguente domanda:

Volete far parte della monarchia costituzionale del re Vittorio Emanuele II?

Il 21 e il 22 ottobre 1866 si ebbe quindi il plebiscito nel Veneto e a Mantova. La formula era:

Dichiariamo la nostra unione col Regno d’Italia sotto il governo monarchico costituzionale del re Vittorio Emanuele II e dei suoi successori

Infine, il 2 ottobre 1970, dopo la presa di Roma, con la stessa formula usata per il Veneto, si celebrò nel Lazio il plebiscito per l’annessione alla monarchia italiana.

fonte

http://www.brigantaggio.net/Brigantaggio/Documenti/Pebliscito.htm#gli

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25 Aprile, giornata sempre più sbiadita

Posted by on Apr 24, 2024

25 Aprile, giornata sempre più sbiadita

Siamo al 25 aprile data importante e una delle quattro feste nazionali che sta sempre più diventando una festa che ricordano e sentono in pochi, gli ex comunisti che pensano di rivendicare a se i meriti della lotta partigiana mentre gli altri hanno vissuto ai margini la tragedia della seconda guerra mondiale. Per fortuna anche per queste vicende il revisionismo storico sta facendo un lavoro importante, non nel negare quanto è accaduto ma facendo emergere tante altri fatti che sono state omessi, le foibe, la feroce guerra civile vissuta nella nebbiosa padania, il mistero della borsa e della morte di mussolini, i tanti che nel dopoguerra nonostante non avessero mai imbracciato un fucile hanno preso la tessera di partigiano, la morte di tanti compagni che rifugiati in russia durante il fascismo sono stati eliminati perché indesiderati a stalin con il silenzio di dirigenti del pci, solo per fare degli esempi.

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