Cinipide e non solo.
un articolo che fiorentino Bevilacqua mi ha inviato e che vi consiglio di leggere anche se non siete ferrati troppo nella materia.
In Italia è stato introdotto il cinipide galligeno del castagno, specie aliena per i nostri boschi, perché chi ha importato materiale vegetale infestato dall’estremo oriente, ha ignorato la situazione fitosanitaria, ecologica, entomologica di quelle aree.
Sappiamo cosa stiamo soffrendo per quella “superficialità”.
Ma la cosa potrebbe non finire qui.
Da un elenco tratto dalla letteratura mondiale (Giuseppino Sabbatini Peverieri – Pio Federico Roversi, I principali insetti fitofagi del castagno a rischio di introduzione in Italia ) pare che, in tutto il mondo, complessivamente, ci siano oltre 150 specie pericolose o potenzialmente pericolose per il castagno.
Queste specie, nel loro areale di origine, sono anche innocue per il castagno comportandosi, per esempio, da inquilini; ma una volta importate in aree diverse, possono trasformarsi in aggressivi parassiti perché non tenute sotto controllo dagli organismi (o da fattori abiotici) naturalmente presenti nel loro areale di origine.
Bisogna, dunque, stare attenti a cosa si importa perché alcune di queste specie attaccano il legno o le foglie, mentre altre attaccano i frutti. Occorre, dunque, prestare attenzione a tutto quello che si importa, comunque lo si importi, a qualunque scopo lo si importi perché, come dicono Peverieri e Roversi nel lavoro citato, ‘organismi del tutto trascurabili nel proprio areale di origine, possono costituire in breve tempo una problematica di rilievo nel nuovo areale, dando luogo a vere e proprie “invasioni biologiche” con effetti devastanti’… E il cinipide dovrebbe averci insegnato qualcosa in merito!
Fiorentino Bevilacqua