Da Garibaldi ai massoni agli inglesi ai Savoia. Viaggio dal 1861 alla mafia di oggi
Garibaldi fu ferito, fu ferito ad una gamba …
… e fu finanziato dai massoni inglesi per invadere il Regno delle due Sicilie, e permettere ai Savoia di appropriarsi e depauperare i beni dell’intero Regno; ma anche per impadronirsi dei collegamenti della Valigia delle Indie : il commercio fra Londra e le Indie Bombay tramite l’ORIENT EXPRESS l’insieme di vari mezzi : ferry boat, treni a vapore, mongolfiere, carrozze a cavalli … che negli anni 1870 circa appunto mettevano in collegamento le due nazioni e che passavano anche da Brindisi.
Ormai era in progetto il canale di Suez e la potenza navale borbonica nel mediterraneo osteggiava le mire inglesi.
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Dietro i “Mille”
avanzava nell’ombra un corpo di spedizione di 22.000 militari, sostenuto dagli inglesi, e costituito da tagliagole ungheresi e… zuavi, già mercenari di Parigi nell’esportazione della civiltà nei villaggi dell’Algeria e sui monti della Kabilya; nonchè da soldati e carabinieri piemontesi, momentaneamente posti in ‘congedo’, e riarruolati come ‘volontari’ nella missione d’invasione. Gli “inglesi” dovevano distruggere la grande flotta mercantile delle Due Sicilie, in vista dell’apertura del Canale di Suez: l’unico potenziale concorrente -dalla Cina alle Americhe- venne pugnalato alle spalle.
11 maggio 1860
– Con la protezione delle navi inglesi Intrepid e H.M.S. Argus, Garibaldi sbarca a Marsala. E dello stesso giorno è interessante anche la nota di Garibaldi sull’arruolamento: “Francesco Crispi arruola chiunque: ladri, assassini, e criminali di ogni sorta”
Quei massoni britannici che finanziarono i Mille
Lo storico Aldo Mola: «Dai presbiteriani scozzesi tre milioni di franchi a Garibaldi. Doveva “sfrattare” anche il Papa»
Nella spedizione dei Mille, il ruolo della massoneria inglese fu determinante, con un finanziamento di tre milioni di franchi ed il monitoraggio costante dell’impresa. Lo sostiene la Massoneria di rito scozzese, dell’Obbedienza di Piazza del Gesù, che nei giorni scorsi ha ricordato la nascita nel luglio 1807 del nizzardo in una conferenza stampa ed un convegno a Napoli, alla presenza del Gran Maestro Luigi Pruneti e del Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, Pierre Lambicchi.
«Il finanziamento – ha detto il prof. Aldo Mola, docente di storia contemporanea di Milano e storico della massoneria e del Risorgimento – proveniva da un fondo di presbiteriani scozzesi e gli fu erogato con l’impegno di non fermarsi a Napoli, ma di arrivare a Roma per eliminare lo Stato pontificio. Tutta la spedizione garibaldina – ha aggiunto il professor Mola – fu monitorata dalle massoneria britannica, che aveva l’obbiettivo storico di eliminare il potere temporale dei Papi. Anche gli Stati Uniti, che pur avevano rapporti diplomatici con il Vaticano, diedero il loro sostegno».
«I fondi della massoneria inglese – ha aggiunto Mola – servirono a Garibaldi per acquistare a Genova i fucili di precisione, senza i quali non avrebbero potuto affrontare l’esercito borbonico, che non era l’esercito di Pulcinella, ma un’armata ben organizzata. Senza quei fucili, Garibaldi avrebbe fatto la fine di Carlo Pisacane e dei fratelli Bandiera». «La appartenenza alla massoneria – ha detto ancora il prof. Mola – garantì a Garibaldi l’appoggio della stampa internazionale, soprattutto quella inglese, che mise al suo fianco diversi corrispondenti, contribuendo a crearne il mito, e di scrittori come Alexandre Dumas, che ne esaltarono le gesta. Non che lui non lo meritasse, ma tanti altri meritevoli non hanno avuto la stessa notorietà».
Fonte: Il Giornale di Brescia del 27.07.2009, riportato da Gaetano Barbella
cfr: http://www.ilportaledelsud.org/ifucilidigaribaldi.htm
cfr : http://www.informarexresistere.fr/2014/05/21/carriera-massonica-di-giuseppe-garibaldi-documenti-foto/
Giovanni Greco
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