FALO’ E FUOCARAZZI / Sant’Antonio, tutte le feste di Napoli e della Campania
Sant’Antonio a Napoli e in Campania, ma anche in molte località del Sud, significa fuoco e dunque tradizione. Fuoco che lava via il passato e che apre le porte al Carnevale, fuoco beneaugurante, che cancella e rigenera. Dai quartieri popolari di Napoli (Sanità e Borgo Sant’Antonio Abate in primis) a molte località campane Sant’Antonio è una di quelle tradizioni identitarie che nonostante tutto resiste ancora oggi.
Il cosiddetto beato del fuoco, Sant’Antonio, o “Sant’Antuono” per i cittadini della Campania, anche quest’anno verrà celebrato infatti in molti comuni. La tradizione di accendere fuochi risale alle imprese di Sant’Antonio che, secondo la sua storia, rubò al Diavolo le fiamme allo scopo di guarire tutti gli afflitti. La festa per il protettore degli animali, inizia dall’illuminazione di tutte le strade e i vicoli per mezzo di piccoli e grandi falò, i cosiddetti “cippi”. Tutte le famiglie partecipano all’opera di illuminazione, e, al grido di “menate, menate” lanciato dalla moltitudine dei bambini, da ogni finestra vengono calati, nei canestri legati alle funi ( i panari) , tutti gli oggetti che in casa non servono più e che potrebbero favorire un bel fuoco. Nel frattempo nei quartieri più popolari spuntano le bancarelle di “soffritto“, uno dei cibi d’obbligo a Sant’Antonio…
Napoli
Essendo una tradizione del tutto popolare, non c’è un vero e proprio programma. Certo è che a Napoli si continua a festeggiare in tre zone in particolare: Forcella, Sanità, Buvero ‘e Sant’Antuono (Borgo di Sant’Antonio) si svolgono molti festeggiamenti.
Altri luoghi imperdibili in provincia di Napoli dove si svolge la festa sono il paese Sant’Antonio Abate, Cicciano, Somma Vesuviana (con il secolare Fuoco ‘e Sant’Antuono, il secolare falò “dint’ a curtina ‘e Zi’ Riccardo“, una festa ormai giunta alla sua 109esima edizione), Saviano, dove il falò sarà proprio l’evento che sancirà l’inizio del lungo cartellone legato al Carnevale savianese. A Giugliano il falò prende il nome di focarazzo e l’appuntamento è fissato per 16 gennaio, col classico rogo di fascine, anche come preghiera per un buon raccolto nella prossima estate. A Pomigliano d’Arco la tradizione di rinnova domenica in Piazza Municipio.
Avellino e Salerno
Non solo Napoli e Provincia. Ricordiamo ad esempio la Notte dei Falò a Nusco, nell’avellinese, tra le più conosciute tanto da attirare ogni anno migliaia di visitatori. O quella di Solofra, con il tradizionale appuntamento con la “Carcara di Sant’Antonio” il 17 gennaio. O, ancora, la festa di Sant’Antonio di Campagna (Salerno) dove ci saranno i Fucanoli che, oltre a celebrare il santo, ricorderanno anche Giordano Bruno che fu bruciato vivo nel fuoco. Bruno, infatti, fu ordinato sacerdonte nel Convento dei Padri Domenicani di Campagna, luogo in cui celebrò anche la sua prima messa. La sera del 16 gennaio si svolgerà anche il Palio dei Fuochi, mentre il 17 verrà acceso il tradizionale falò. Festa del fuoco con giocolieri e mangiafuoco anche a Vietri sul Mare (Salerno). Idem a Pastena (Sa) dove il falò, che qui chiamano Vampa, sarà acceso il 17 sera.
Caserta e Benvento
E veniamo al Casertano: a Maddaloni terza edizione di ‘O cepp ‘e Sant’Antuono, interamente dedicata alle tradizioni locali e ai prodotti tipici del territorio con balli, tammorre e falò del 17 gennaio. Castel Morrone, si appresta a celebrare il tradizionale appuntamento con i falò in onore di Sant’Antonio Abate. O Fuoc e’ Sant Antuono questo il titolo dell’evento organizzato dall’associazione 1000lire. A Galluccio il motto “chi festeggia Sant’Antuono, tutto l’anno ‘o pass’ bbuon”, è l’augurio con cui si accompagna il Comitato di Festeggiamenti della Parrocchia San Clemente di Sant’Antonio Abate di San Clemente di Galluccio in provincia di Caserta. Ma la festa più importante nell’area è forse quella di Macerata Campania. Torna anche quest’anno la Festa di Sant’Antuono nel “Paese della Pastellessa”, uno degli eventi più importanti nel panorama delle feste popolari/religiose della Regione Campania. Le Battuglie di Pastellessa animeranno il paese a suon di botti, tini e falci con la partecipazione dei circa 1000 bottari di Macerata Campania.
L’evento organizzato dalla Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo con l’Associazione Sant’Antuono & le Battuglie di Pastellessa, accreditata come NGO presso l’UNESCO, con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, della Regione Campania, della Provincia di Caserta, del Comune di Macerata Campania e del Comitato per la Promozione del Patrimonio immateriale.