“FERDINANDO” IL CAPOLAVORO TEATRALE E STORICO DI ANNIBALE RUCCELLO
Troppo giovane è tornato nel “mondo dei giusti” Annibale Ruccello un genio assoluto che possiamo anche definire “un voluto da Dio” e gli sono bastati pochi anni per far conoscere al mondo i suoi capolavori. Concittadino di un altro genio come Raffaele Viviani, già da Laureando fa parlare di se per la tesi sulla “Cantata dei Pastori” che ha cambiato la storia del Teatro facendolo diventare appuntamento fisso della stagione teatrale natalizia da oltre 40 anni e che insieme ad altri 16 testi teatrali, 8 pubblicazioni e ad un numero considerevole di studi ed interviste, il tutto racchiuso in soli 13 anni, ha lasciato un segno indelebbile nell’arte e nella cultura. Il suo capolavoro massimo che ha stravolto il Teatro e la storia identitaria napolitana, è senza ombra di dubbio “Ferdinando”, già ho ampiamente descritto dopo averlo visto per ben due volte recitato da Gea Martire, pensato e scritto per il recupero di una dignità storica e per la grande Isa Danieli su cui Annibale Ruccello aveva ritagliato il ruolo di protagonista. Per gli identitari napolitani come il sottoscritto, la commedia è devastante sotto tanti punti di vista che non sto ora ad elencare, ma che potete tranquillamente intuire vedendo la commedia di seguito segnalandovi soltanto che oltre ad Isa Danieli, l’altro protagonista, che non appare mai, è il Notaio Trinchera da Mondragone e alla fine capirete perchè