FERDINANDO IV DI BORBONE RITORNA NELLA SUA SAN LEUCIO
Finalmente Caserta rende omaggio ad un grande sovrano illuminato che con il “suo” (perché pensato e voluto da lui e dalla sua consorte la regina Maria Carolina) Real Setificio di San Leucio avvió un progetto di sperinentazione sociale unico al mondo che introdurrà principi di libertà e uguaglianza che poi attraverseranno l’Europa intera con quella che viene comunemente definita la Rivoluzione Francese (non senza violenza e spargimenti di sangue purtroppo)….
Ma il progetto sociale di San Leucio, interrotto bruscamente e paradossalmente direi proprio dagli eventi della cosiddetta “Rivoluzione Napoletana”, resta un lungimirante modello precursore della salvaguardia dei diritti umani in generale, della dignità della persona e dei diritti sociali dei lavoratori e degli “individui” (come li chiama Ferdinando nei suoi Statuti), uomini e donne, senza distinzione!!! VIVA FERDINANDO
PS. nel post il video dell’inaugurazione con le parole del maestro scultore dell’opera Don Battista Marella (un istrione per le sue capacità artistiche e per le sue conoscenze culturali)!
Gennaro Conte
Il capolavoro straordinario di San Leucio, il suo statuto, la sua organizzazione per un ciclo di produzione complesso e d’avanguardia assoluta, quando la seta valeva come oggi l’oro, con la soluzione in loco di tutte le esigenze di vita degli addetti, uomini e donne, e relative famiglie, figli e nascituri, e asili e scuole.. solo la coppia lungimirante dei regnanti pote’ renderlo possibile! tutto regolato da uno Statuto ad hoc… E ben ci sta come d’uso rendere finalmente onore al Re Ferdinando di Borbone!.. Solo nel ‘900 altrove in Italia si comincio’ a pensare ad una organizzazione globale per attivita’ produttive complesse che richiedevano la presenza degli addetti, specie se donne, costruendoci vicino asili-nido. Percio’ WW Ferdinando di Borbone!.. e chi non conosce San Leucio, la sua nascita, la sua storia, vi si echi per una visita, meglio con guida, e ne rimarra’ stupito… Una vera primazia, un vero orgoglio… un tempo duosiciliano e oggi “italiano” che il BORBONE Napoli ci ha lasciato in eredita’!.. La statua finalmente a ricordo di una primazia produttiva e sociale cosi’ importante se la merita! caterina ossi