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Francia: Napoleone Bonaparte

Posted by on Nov 8, 2023

Francia: Napoleone Bonaparte

Napoleone (nato Buonaparte ad Ajaccio il 15/08/1769 – morto Bonaparte a Sant’Elena il 05/05/1821) è stato da tempo risucchiato nei gorghi, all’apparenza insensati, della tempesta rivoluzionaria.

È un militare di carriera, entrato nella scuola militare all’età di 10 anni. Alla fine del 1793, a Tolone, in pochi giorni e per una serie di colpi di fortuna, ha ottenuto un’incredibile promozione da sottotenente a generale di brigata.

Il 9 agosto del 1794 (22 fruttidoro dell’anno II) si è trovato, invece, coinvolto nella caduta di Robespierre.

Arrestato e rinchiuso nella prigione di Antibes, anticamera della ghigliottina, si è salvato per puro caso, o grazie ad uno dei tanti misteri irrisolti della rivoluzione. Liberato, ma privo d’ogni incarico militare, ha fatto la fame fino al settembre del 1795.

Richiamato in servizio, è stato nominato comandante di brigata nell’armata dell’ovest, addetta al massacro sistematico delle popolazioni di Vandea (il conto finale sarà di 150.000 morti su 300.000 abitanti).

Napoleone non ha gradito l’incarico ed ha rifiutato la nomina. Per questo è stato accusato di tradimento, degradato e radiato dall’esercito con infamia. È riuscito, però, a salvarsi un’altra volta dalla ghigliottina.

Il 4 ottobre 1795 (12 vendemmiaio anno IV), allo scoppio di un’estesa rivolta realista a Parigi, l’amareggiato Napoleone progetta di unirsi agli insorti. Il destino vuole invece che, alle due della notte tra il 4 ed il 5 ottobre 1795, il membro del Direttorio Paul Françoise Jean Nicolas, visconte di Barras, bussi alla porta del modesto alloggio del cittadino Napoleone Bonaparte.

Il colloquio misterioso, vero punto di svolta della storia e della rivoluzione, si protrae per diverse ore.

All’alba del 5 ottobre 1795 Napoleone si trova reintegrato nell’esercito e nel grado, nonché nominato comandante della piazza di Parigi, nonché incaricato di sedare ad ogni costo la pericolosa rivolta.

Napoleone non esita ad usare i cannoni contro la folla. L’orrenda strage gli vale il soprannome di “mitragliatore di Parigi”, la promozione a generale di divisione e la nomina a comandante supremo dell’Armata d’Italia.

Raimondo Rotondi

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