Giornalista? Ma mi faccia il piacere!…
Mi giunge notizia che un certo Paolo Bargiggia, il 4 giugno scorso, abbia affermato che i napoletani siano “solo un popolo bue che merita la sottomissione: che sa solo godere delle disgrazie altrui. (In questo caso della juventus).”
Evidentemente, al giornalista dal viso coperto da una lanosità volutamente sovrabbondante con cui – forse – spera di nascondere l’espressione non certo… volpina del il suo volto, sfugge che il bue, è sempre stato emblema di forza, di pazienza, di lavoro, un animale solenne come un monumento che, come si legge in una poesia, infonde al cuore degli uomini pace e vigore. Un’icona positiva, insomma, non certo come quella di alcuni parassiti che, sempre per rimanere in ambito lirico, tiran quattro paghe per il lesso…
Probabilmente, l’irsuto lacchè bianconero ha ritenuto opportuno (s)parlare dei napoletani per non pensare alla recente squalifica biennale (dal 9 maggio 2017 all’8 marzo 2019) comminata a suo figlio Luca, attaccante del Pontedera (Lega Pro) risultato positivo a un metabolita della cocaina in un controllo effettuato al termine della gara Renate-Pontedera del 23 ottobre 2016? Per la cronaca, il figlio del conduttore Mediaset, in passato, aveva già subito una squalifica di 10 giornate per aver proferito insulti razzisti ai danni di un avversario di origine marocchina, Hamza Oubakent, centrocampista della Virtus Castelfranco [IL SECOLO d’ITALIA mercoledì 10 maggio 2017]. Come si vede, il razzismo è di casa nel loro DNA: buon sangue non mente!
Per cui, chiedo ai miei conterranei “buoi e sottomessi” che ogni anno rinnovano il proprio abbonamento: “Visto che razza di gente viene pagata coi soldi che versate alle reti Premium della Mediaset? Vale ancora la pena di foraggiare questi tipi? Rifletteteci, è un’occasione da non perdere: rispondete con dignità a questi parassiti non rinnovando, in massa, il suddetto abbonamento.”