Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Giuseppe Anfora a Luigi Carafa Nuova York, 3 luglio 1860. No. 37 Ris. *)

Posted by on Feb 22, 2023

Giuseppe Anfora a Luigi Carafa Nuova York, 3 luglio 1860. No. 37 Ris. *)

Eccellenza,

Le ultime notizie di Sicilia han messo su tutta quest’emigrazione Siciliana ed i capt. Siciliani che trovansi in porto sono assediati dai loro com-patrlotti i quali dimandano di essere imbarcati.

Quanto a me mi sono apertamente dichiarato, che non do visti o passaporti a coloro cui é inibito andare in Regno, e che non li metto sulle carte. Non posso, però, materialmente impedire che sieno imbarcati, non ostante la mia disapprovazione, e tutto quello che potrò fare, sarà di prevenire il Real Governo. Le sottoscrizioni continuano e si spediscono armi in piccole quantità in Inghilterra, Genova e Malta per farle di colà giungere in Sicilia. G. Anfora a Giacomo de Martino1) Nuova York, 22 luglio 1860. N. 39. 2>

Eccellenza, Gli avvenimenti di Sicilia hanno messa su, come era a prevedere, tutta questa emigrazione italiana. I Siciliani segnatamente sono in uno stato di esaltazione incredibile, e parlano ed operano come se non fossero più sudditi del Re N. R. S. Taluni di essi partirono per Sicilia sopra legni esteri senza passaporti, altri partono su legni Siciliani con passaporti comperati, o avuti dai loro compatriotti. Essendomi di ciò accorto ho adottato il sistema di segnare nei miei visti i connotati dell’intestato, ho fatto sentire ai latori di passaporti regolari la compromissione cui si espongono cedendoli ad altri, ed ho incaricato persone che sorvegliano i legni alla loro partenza per riferirmi gli individui che si imbarcano. Tutte queste precauzioni ho creduto adottarle per non allontanarmi dalle mie istruzioni : sono però d’opinione che l’andata in Sicilia di tali individui che parton da qui, contribuisca non al consolidamento, ma al crollo di quel Governo rivoluzionario. I capitani di legni Napoletani che trovansi in porto hanno dato e stanno dando prova nelle attuali circostanze di molta moderazione e molto buon senso e cosi fecero in principio i Capitani Siciliani: con mio sommo dispiacere però, fui informato, che nella scorsa settimana questi ultimi si eran fatti persuadere a inalberare una Bandiera illegale, lasciandosi andare ad una dimostrazione puerile, alla quale non ho perciò creduto di dare nessuna importanza. Essi del resto continuano a far capo dal Consolato per le loro carte e riconoscono così l’autorità del Real Governo. Le sottoscrizioni pel fondo Garibaldi continuano e lo spettacolo straordinario che ebbe luogo per lo stesso oggetto al Teatro Italiano dette un prodotto netto di 1334 che furono spediti a Garibaldi in Sicilia per mezzo del Conte Amari che trovasi a Torino. P. S. Mi occorre prevenire l’È. V. non essermi giunte le stampe officiali di cui mi si annunzia l’invio nel foglio Cir. No. 38, 1) Giacomo De Martino fa dal 25 giugno 1860 ministro degli affari esteri delle Due .Sicilie. Si veda, MAHIU.HU, Diptomatic relation*, ecc., II, pp* 532, 533-34, 556. 2) Archivio di Stato, Napoli. Giuseppe Anfora a Giacomo de Martino Nuova York, 5 agosto 1860, No. 40 *> Eccellenza, Con l’ultimo mio Rapp. No. 39 accennai aWE. V. l’imprudente dimostrazioni cui si erano lasciati trascinare i nostri Cap.ni Siciliani, e accennai altresì al temperamento da me adottato di non dare alla medesima nessuna importanza.

segnalato da Domenico Anfora

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