Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

I lager dei Savoia e la “sete” di verità degli Abruzzi.

Posted by on Set 7, 2018

I lager dei Savoia e la “sete” di verità degli Abruzzi.

TERAMO – Il viaggio è lungo ma non stancante. Dai finestrini del treno ti passa davanti tutto il Sud, che ami e che odi tutti i giorni, con i suoi pregi e i suoi difetti, ma sempre bellissimo. Dalla pianura di Terra di Lavoro e dal Vesuvio si passa sotto l’acquedotto carolino e da lì verso le montagne del Sannio.

Poi ad un certo punto, lo scenario cambia, terra sconfinata, brulla, paesaggi mozzafiato interrotti qui e la dalle brutture dei pali eolici e dalla maestà degli ulivi. La Puglia, bellissima, ti porta fino al mare. Gli oliveti la fanno da padrone anche in Molise, fino a quando non si arriva negli Abruzzi con il suo mare dove, complice questo anomalo caldo asfissiante di fine ottobre, parecchi sono in acqua a cercare frescura e nel tentativo di allungare la stagione della tintarella. Paese dopo paese, il viaggio finisce a Bellante. Comincia così il viaggio storico che ci riporta lontano dalle calde terre delle Due Sicilie, verso le prigioni di Genova, Alessandria, San Maurizio Canavese fino alle Alpi, nella valle gelida dove sorge la fortezza di Fenestrelle. Proprio sui lager dei Savoia verteva il convegno che si è svolto a Bellante sabato 19 ottobre, un evento a cui non sono voluto mancare nonostante la lunghezza del viaggio. Non sono voluto mancare perché doppiamente meritevole. Organizzato dall’associazione Nuove Sintesi che ha accolto, malgrado le proprie convinzioni nazionaliste, l’invito alla riflessione e al dibattito che è arrivato dalla delegata di zona dei Comitati Due Sicilie, Chiara Costa. A lei e al Presidente di Nuove Sintesi, Davide D’Amario, i ringraziamenti per la bella manifestazione e per l’ottima organizzazione. Si è parlato di tutto ciò che riguarda la pagina più nera del Risorgimento, quella meravigliosamente descritta da Fulvio Izzo nel suo libro che prende titolo proprio “I Lager dei Savoia”, un volume che tutti dovrebbero leggere. Si è discusso delle modalità e dei tempi di come la “tratta dei napoletani” (così la definiva la Civiltà Cattolica) si svolgeva. Sono state riportate le testimonianze di alcuni sopravvissuti. Si è raccontata la soluzione finale di esportare i prigionieri all’estero. Non è mancato il richiamo ai cattivi maestri, ai Bossuto, ai Barbero e ai Cazzullo che continuano a mistificare, a nascondere, a barare. La cosa stupefacente è stato toccare con mano la “sete di Due Sicilie” che c’è negli Abruzzi. Sono giovane, questo è vero, ma ho girato abbastanza convegni e riunioni duo siciliane e borboniche per poter dire di non aver mai visto, in occasione di un convegno, il pubblico protagonista con una trentina di domande e richieste di informazioni sulla nostra storia. Così è finita che dai Lager dei Savoia si è parlato di tutto ciò che riguarda le Due Sicilie. Dall’arrivo di Carlo di Borbone all’assedio di Civitella del Tronto, dalla rete ferroviaria del Regno alla Marina Napoletana, dagli usi civici alle leggi anticlericali. Un viaggio lungo 150 anni, un viaggio della memoria a dimostrazione di quella sete di sapere degli Abruzzi che ci invita e ci impone, allo stesso tempo di fare ritorno, di approfondire, di conoscere, di crescere insieme alle popolazioni. Un appuntamento a cui, personalmente, non mancherò e qualcosa mi dice che sarò in buona compagnia.

Roberto Della Rocca

fonte

http://istitutoduesicilie.blogspot.com/2012/10/i-lager-dei-savoia-e-la-sete-di-verita.html

 

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