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I negazionisti sono i ministri di Vincenzo Giannone

Posted by on Gen 16, 2022

I negazionisti sono i ministri di Vincenzo Giannone

I veri negazionisti sono i ministri perché negano al popolo ogni cura preventiva domiciliare. Questo spiega l’ostinazionecon cui il governo ha puntato tutto sul vaccino e non sulle cure preventive della malattia. Quali sono i farmaci che potrebbero curare il Covid? Secondo molti medici, non asserviti al sistema, sono semplici e vecchi farmaci già sperimentati, molto economici ma molto scomodi a chi non potrebbe più lucrare sulla “pandemia”.

Difatti, il nostro governo continuando la sua politica oscurantista, non mostra alcun interesse per la ricerca di una cura alternativa al “vaccino” e resta fermo sull’uso di antipiretico e vigile attesa. Così facendo si giustifica dicendo: se non ti vaccini finisci in ospedale e se vai in ospedale non ci saranno abbastanza posti per tutti. È evidente che non si vuole altra cura all’infuori di questo “vaccino”! Se una cura ci fosse, i “vaccini” utilizzati in via sperimentale non avrebbero più motivo di essere inoculati, secondo le condizioni dettate dall’articolo 4, comma 2 del Regolamento CE 507/206 del 29 marzo 2006.[1] È questo l’aspetto indegno del nostro governo, che non vuole curare la malattia a casa e prevenire i ricoveri in ospedale. Se le persone fossero da subito curate a domicilio, non ci sarebbe bisogno di andare in ospedale, ma se gli ospedali non si riempiono il ministero non può giustificare gli errori commessi e la sua politica oscurantistica e dispotica. In politica tutto si giustifica, o per meglio dire: il fine giustifica ogni mezzo adottato. E qual è il fine? Questo è il punto oscuro della pandemia!

I governi post-moderni dipendono dal potere economico, ossia dalle lobby farmaceutiche e dalle multinazionali. I popoli non sono che polli d’allevamento, “carne” a basso costo per chi detiene il potere economico e politico delle società democratiche. È il vecchio liberalismo economico, che combatte il liberalismo politico. Il liberalismo ideologico, ed io non sono un liberale, come la Costituzione italiana, è roba da soffitta, vale l’interesse particolare di chi rincorre l’arricchimento sfrenato ai danni dei popoli sottomessi ai governi che della democrazia conservano soltanto il nome, ma che di fatto sono sempre più dispotici. Attenti al lupo, che escogita ogni mezzo per divorare i porcellini. Le lobby economiche, che con varie strategie influenzano dall’esterno la nomina dei ministri e di conseguenza i governi per il proprio tornaconto, diventando sempre più ricche sono un reale pericolo per le democrazie occidentali. Con il denaro, si sa, comprano tutto e tutti, in primis i mezzi di informazione. Suonando a martello la loro campana plagiano i popoli secondo i propri interessi, e conservare l’indipendenza di pensiero è per l’individuo molto difficile. Conosciamo bene i risultati prodotti non molto tempo fa dalla propaganda nazi-fascista. La strategia è sempre uguale e il fine resta lo stesso: sottomettere il popolo alla propria volontà.

Le nuove generazioni, nate dal benessere economico e dal consumismo, ignorando la tradizione si lasciano confondere, ignare di essere polli d’allevamento. Vale la massima “libero io, liberi tutti”, laissez faire, laissez passer; che il governo faccia ciò che vuole, il resto non conta.

Oggi, per essere liberi basta piegare la testa, avere uno smartphone e un lasciapassare. Amara soddisfazione. Questi nuovi strumenti digitali, benché molto utili alla società, renderanno l‘uomo sempre più schiavo del potere politico costituito. Dov’è la libertà, questa misteriosa idea da sempre vagheggiata, se sei controllato e spiato continuamente? I fatti recenti dimostrano che si sta perdendo la capacità di decidere, di pensare, di esprimersi e di agire liberamente senza costrizioni, ma se pieghi una volta la testa, la piegherai sempre di più in avvenire: basterà proclamare uno stato d’emergenza, il che è peggio dello stato d’assedio.

Con il decreto del 5 gennaio 2022, il Governo ha violato la libertà individuale sancita dall’articolo 13 della Costituzione: «La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. […]».

Forse che un cittadino di età superiore (o inferiore) ai 50 anni, che non ha contratto la malattia del Covid19, che non si sottopone volontariamente a questo pseudo-vaccino voluto dal governo, non ha più il diritto di vivere liberamente perché potrebbe infettarsi e riempire gli ospedali? E che cosa ha fatto il governo in circa due anni, oltre a distribuire green pass, bonus e 110%?

Il decreto del 5 gennaio limita la libertà personale e di circolazione di una parte della popolazione e le impedisce di svolgere qualunque atto della vita quotidiana. Difatti, un individuo che non si sottopone al trattamento sanitario (non immunizzante) imposto dispoticamente dal governo non può lavorare, andare alla posta per ritirare la pensione, pagare le bollette della luce, del gas e dell’acqua, andare in banca per prelevare denaro, pagare le imposte, tagliare i capelli e la barba, andare dal parrucchiere, prendere un autobus o il treno… può solo fare la spesa per non morire di fame!

Questo decreto avvallato dal silenzio dei partiti politici, dai sindacati, dalla magistratura e dalla Corte costituzionale è un atto vergognoso e indegno di un governo democratico, che si ispira alle peggiori dittature, è un atto ricattatorio inaccettabile dalla popolazione vaccinata e non vaccinata perché, oltretutto, è dimostrato che questa terapia genica detta “vaccino” non produce alcuna immunità, che produce, forse, anche varianti e obbliga il cittadino a sottoporsi a continui richiami.

Se il governo si preoccupasse di più delle cure domiciliari anziché impedirle e la smettesse di dare la caccia alle streghe, ossia ai non vaccinati, otterrebbe certamente risultati migliori di quanti ne ha ottenuti in due anni, e che non otterrà seguendo questa strada!

Per nascondere gli errori commessi, il governo fa ricadere la colpa sui no vax come se fossero degli untori sospettati di diffondere la peste ed è oltremodo vergognoso che la prima carica dello Stato, il presidente del consiglio dei ministri, l’abbia dichiarato il 10 gennaio in una pubblica conferenza. I vaccinati e i non vaccinati si infettano e infettano allo stesso modo, con la differenza che i primi sono più protetti dei secondi, e non sempre.

Per evitare di cadere nel baratro di una dittatura “democratica”, al popolo non resta che una sola strada da seguire: la disobbedienza civile e lo sciopero generale nazionale autoproclamato, visto che i sindacati si nascondono dietro i pantaloni del ministro, che blocchi per più giorni ogni attività pubblica e produttiva. Di questo passo sarà inevitabile poiché, trascorsa la prossima estate, è probabile che il dramma si ripeta con le stesse modalità nonostante che il 99% della popolazione si sarà sottoposta alla “vaccinazione”.

Salerno, 14 gennaio 2022


[1] 1. Un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata può essere rilasciata quando il comitato ritiene che, malgrado non siano stati forniti dati clinici completi in merito alla sicurezza e all’efficacia del medicinale, siano rispettate tutte le seguenti condizioni:

a) il rapporto rischio/beneficio del medicinale, quale definito all’articolo 1, paragrafo 28 bis, della direttiva 2001/83/CE, risulta positivo;

b) è probabile che il richiedente possa in seguito fornire dati clinici completi;

c) il medicinale risponde ad esigenze mediche insoddisfatte;

d) i benefici per la salute pubblica derivanti dalla disponibilità immediata sul mercato del medicinale in questione superano il rischio inerente al fatto che occorrano ancora dati supplementari.

Nelle situazioni di emergenza di cui all’articolo 2, paragrafo 2, può essere rilasciata un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata anche in assenza di dati farmaceutici o preclinici completi purché siano rispettate le condizioni di cui alle lettere da a) a d) del presente paragrafo.

2. Ai fini del paragrafo 1, lettera c), per esigenze mediche insoddisfatte si intende una patologia per la quale non esiste un metodo soddisfacente di diagnosi, prevenzione o trattamento autorizzato nella Comunità o, anche qualora tale metodo esista, in relazione alla quale il medicinale in questione apporterà un sostanziale vantaggio terapeutico a quanti ne sono affetti.

1 Comment

  1. Sono anch’io dell’idea che l’errore maggiore sia stato l’aver eautorato i medici di base, almeno quelli bravi, che hanno passione nella loro professione che esige “scienza” e coscienza… purtroppo sembra una debacle dell’esercizio di una professione antica e nobile su cui un tempo la gente riponeva la sua fiducia… oggi si rimanda ogni problema sanitario agli ospedali, svilendo e deresponsabilizzando la medicina cisiddetta “di base”… per fortuna qualche medico su cui contare esiste ancora… caterina ossi

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