Alta Terra di Lavoro

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Il Banco delle Due Sicilie

Posted by on Mar 15, 2023

Il Banco delle Due Sicilie

Questo grande ed interessante stabilimento per antica istituzione esistente in Napoli, venne in miglior modo e definitivamente organizzato col real decreto de’ 16 di dicembre 1816.


Il suo oggetto principale è quello di ricevere e ritenere in deposito le diverse specie di nostre monete secondo il loro valore e corso legale, rilasciandone a’ depositanti le rispettive carte di credito conosciute e generalmente denominate fedi di credito, e polizze notate fedi.
Queste carte di credito munite di tutte le formalità prescritte da’ particolari regolamenti amministrativi superiormente approvati, e rivestite della soscrizione degl’intestatarii e de’ giratarn di esse, sono trasferibili colla semplice di loro tradizione, senza che faccia d’uopo operarsene la legittima traslazione di dominio; o d’intimarsene preventivamente al Banco alcun atto di trasporto, o altro atto equivalente.
E per questo modo facile e pronto di trasferimento di dominio, e per la esattezza e celerità colle quali vengono soddisfatte, essendo in tutti i giorni, e quasi in tutte le ore estinte a vista, esse hanno una estesa ed illimitata circolazione nel commercio di tutto il regno, e sono ammesse senza alcuna difficoltà come contanti effettivi, anche dalle Casse di conto regio, e da quelle delle altre pubbliche Amministrazioni.
In caso di dispersione, e non essendosi esse ancor presentate al Banco, può il vero proprietario reclamarne il valore sotto talune formalità, e dietro valida cauzione, a’ termini de’ regolamenti in vigore.
I pagamenti che si praticano con questo mezzo dal Banco, tanno piena pruova della numerazione del danaro; e le dichiarazioni, le convenzioni, i patti e le condizioni qualsivogliano apposti nelle gire di siilatte carte ìli credito servono egualmente di pruova, e producono quell’effetto che la natura e qualità dell’atto seco porta, ancorché non siano corredate della formalità del registro, bastando per accertarne la data, quella segnata dal Banco.
Per questo fine le succennate carte di credito vengono, dopo che sono state estinte,conservate con ogni ordine e diligenza negli archivii del Banco di unita alle altre sue scritture; ed è lecito a chiunque di farsene rilasciare delle copie legali, le quali sono ammesse in giudizio, e vi fauno fede.
In oltre lo stesso Banco per giovare al commercio, e per accorrere a’ bisogni ed al sollievo degl’individui di ogni classe dà per sei mesi del danaro

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 sopra oggetti preziosi e di pannine, di seterie e di metalli, clic ritenendo presso di se a titolo di pegno, ne garentiscono alla scadenza la restituzione.
Attualmente il Banco è diviso in tre distinte Casse. La prima detta Cassa dì Corte è stabilita nell’edificio delle reali finanze in S. Giacomo; l’altra detta Seconda Cassa di Corte, soccorsale della prima, risiede nel locale una volta del Banco dello Spirito Santo; e la terza denominata Cassa deprivati esiste in quello del già Banco della Pietà. Le carte però di credito dell’una sono indistintamente ammesse nelle altre, salvo a farne infine di ciascun giorno il rispettivo conteggio e riscontro.
Alla prima Cassa di Corte è annessa l’operazione dello sconto degli effetti commerciali, e della pegnorazione degli effetti pubblici: all’altra nello Spirito Santo, soccorsale della prima, trovasi riuniti l’opera della pegnorazione di oggetti preziosi; e nella terza de’ privati ha luogo la pegnorazione di oggetti preziosi, e di oggetti di pannine, telerie, seterie, ferro, rame ec. ec.
Vi è un archivio generale stabilito nel locale dello antico Banco de’ poveri, ove si conservano le polizze ed i libri del negoziato di tutti gli antichi Banchi fin dall’epoca di loro fondazione, e del Banco attuale.
Le anzidette tre Casse compongono il Banco, il quale ha una Reggenza che ne dirige l’andamento ed il servizio, e si compone da un Reggente, e da due presidenti con un segretario generale ed un razionale jn capo.
Vi sono anche sette governatori ordinarli, e sei straordinari!, i quali vengono ripartiti per le rispettive Casse, a norma del bisogno, onde vigilare al buon andamento del servizio. Nella Cassa soccorsale dello Spirito Santo il più anziano tra gli ordinarli ha il titolo di vicepresidente, e ne esercita le funzioni; come anche il più anziano della Cassa de’ privati presiede allo Archivio generale.
Il Reggente è sempre rivestito di altra carica superiore; ed ora riunisce anche l’altra di direttore generale dell’Amministrazione delle monete.
Egli tiene la sorveglianza ed ispezione generale su tutte le tre Casse e sull’archivio generale de’ Banchi, e presiede al Consiglio di Reggenza. Visita personalmente ciascuno de’ suddetti locali secondo che stima opportuno, e che le circostanze lo esigono. Conferisce direttamente col Ministro delle finanze, col quale ha esclusivamente la corrispondenza, come l’ha del pari co’ magistrati, co’ capi di altre Amministrazioni, e con tutte le altre autorità così politiche, che militari residenti in Napoli e nel regno. È nelle sole sue attribuzioni l’intervento nella stipula de’ contratti, la conoscenza degli affari contenziosi, sentendo, ove lo creda, il parere del governatore avvocato; la disposizione di tutti i pagamenti; la firma delle polizze tanto d’introito, quanto di esito; la liberanza delle somme delle polizze e cartelle di pegni disperse, per le quali dispone prima gli atti amministrativi per le debite cauzioni. Il medesimo ha esclusivamente la sopravvegliauza delle officine del segretariato generale e della razionala centrale; ordina la esecuzione delle leggi e de’ reali decreti e rescritti; e delle ministeriali ed altri officii che gli sono diretti; dispone le particolari ordinanze, i regolamenti, e quanto altro crede opportuno pel bene del servizio dell’amministrazione e del pubblico; esamina il conto che in ogni giorno gli vien rimesso relativamente allo stato di ciascuna Cassa, e del danaro che vi esiste; come ancora gli altri stati che gli vengono rimessi relativamente alle diverse opere

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 delle pegnorazioni e dello sconto; presiede alle sessioni d’incanto per gli affitti de’ beni del Banco, discute di unita a’ due presidenti, e col parere del governatore avvocato, le cautele delle cauzioni da darsi in beni fondi dagl’impiegati del Banco; in fine dirige l’andamento di quanto può concernere le operazioni tutte, non meno delle officine del Banco e delle sue Casse, che di quelle dell’amministrazione centrale.
La sua ordinaria residenza è nel locale dell’edificio delle reali finanze in S. Giacomo, ove tiene le sue sedute co’presidenti delle Casse, co’ quali conferisce.,
I due presidenti delle Casse di Corte e de’ privati sono i membri del Consiglio di Reggenza, e preseggono giornalmente alle suddette due Casse rispettivamente loro affidate. Come membri del Consiglio di Reggenza riuniti col Reggente che presiede al detto Consiglio, propongono e risolvono a pluralità di voti tutto ciò che concerne l’andamento del servizio del Banco, e l’amministrazione delle rendite patrimoniali. Ad uno di essi è affidato il dettaglio dell’affitto de’ fondi urbani.
I medesimi si occupano de’ passaggi e promozioni degl’impiegati e delle di loro cauzioni; formano in ogni anno lo stato discusso delle spese occorrenti per lo servizio della Reggenza e delle Casse del Banco, e discutono tutto ciò che credono opportuno per lo miglioramento del servizio. Come presidenti poi delle Casse prendono la principal cura dello andamento del servizio giornaliero; esaminano i conti cotidiani delle Casse, del negoziato e de’ pegni; discutono co’ governatori da essi dipendenti quanto concerne 1 andamento del servizio, anche riguardo al personale degl’individui, e danno tutte quelle disposizioni ed ordini che si convengono sul momento per la speditezza e per lo esatto andamento del servizio giornaliero.
Nel caso in cui si debba prendere qualche risoluzione per qualunque momentanea circostanza, e che meriti esame, sia per premio, sia per pena, sia per miglioramento, per riforma o per modifica del sistema attuale, la debbono proporre al Consiglio di Reggenza.
Il presidente della prima Cassa di Corte ha l’ispezione anche della Cassa soccorsale dello Spirito Santo: il presidente della Cassa de’ privati ha quella dello archivio generale nello antico locale del Banco de poveri.

Segretariato generale.
Il segretario generale è obbligato d’intervenire a tutte le seduto della Reggenza; forma il processo verbale delle risoluzioni che si prendono a maggioranza di voti, e ne cifra l’atto, assiste il Reggente per lo disbrigo degli all’ari e per la firma delle carte giornaliere; redige i rapporti da farsi al Ministro Segretario di Stato delle finanze, e le lettere di ufficio e di corrispondenza con tutte le altre Amministrazioni e regii tribunali; comunica le risoluzioni della Reggenza e le ordinanze del Reggente alla contabilità centrale ed alle Casse per la esecuzione; tiene un esatto registro di tutti gì’ impiegati, e delle cauzioni che sono obbligati di dare; è particolarmente incaricalo di conservare i rami delle ledi di credito, e d’invigilare per mezzo di un suo aiutante alla stampa delle medesime, non che alla custodia e consegna di esse.

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Razionalia centrale.
Il razionale in capo col carico dell’agenzia contabile interviene nel Consiglio di Reggenza per proporre l’occorrente sull’andamento della scrittura delle Casse; rammentare gli altari risguardanti il patrimonio del Banco; sottoporre alle risoluzioni della Reggenza lo stato delle reste dovute da’ debitori, le liste di carico degli esattori ec.
Dirige una contabilità centrale regolata con iscrittura a doppia partita in separati rami, uno cioè che riguarda i tondi che costituiscono la proprietà del Banco; un altro che concerne il fruttato della proprietà, ed i profitti del Banco, ed i pesi e le spese; e finalmente un terzo relativo al conto centrale degli apodissarii secondo gli stati di situazione delle Casse che riceve da’ rispettivi razionali delle medesime.
Nelle verifiche delle Casse che si fanno dalla Reggenza, dee il razionale intervenirvi ed esaminare le reste di debito de rispettivi cassieri, come anche dee assistere in tutti gl’inventarli de’ guardaroba delle diverse pegnornzioni. Egli redige il progetto di stato discusso secondo le disposizioni che gli comunica la Reggenza; forma ogni anno il bilancio generale dell’amministrazione della Reggenza in conformità dell’articolo primo del real decreto de’ i di febbrajo 1818, del pari che il conto materiale della sua gestione per passarsi alla gran Corte de’ conti co’ documenti all’appoggio.
Sottoscrive tutte le polizze s di esito, che d’introito, in accerto della loro regolarità; conserva le madrefedi intestate alla Reggenza, i titoli contro i debitori, il portafoglio delle iscrizioni sul gran libro, ed ogni altra scrittura appartenente al patrimonio del Banco. E audio obbligato di liquidare le note de’ fornitori, ed i conti de’ ricevitori o amministratori, e proporli in Reggenza colle analoghe osservazioni.

Governatori.
I governatori destinati a ciascuna Cassa vi assistono ogni giorno per turno e sotto la dipendenza del rispettivo presidente, curandone la interna polizia. Essi invigilano sull’andamento di tutte le officine, e sullo adempimento de’ doveri di ogni impiegato; sentono i reclami de’ particolari, e risolvono all’istante le (mistioni che lor si presentano; ordinano la verifica della esistenza del danaro per le polizze, e quella delle cartelle de’ pegni disperse, e la esecuzione di tutto ciò che possa condurre al disbrigo ed alla esattezza del pubblico servizio; si uniscono col presidente in sessione una volta in ogni settimana onde conferire insieme sulle irregolarità che possano ravvisare, e sul miglioramento di cui fosse suscettivo il servizio, risolvendone il conveniente: nel caso di qualche importante novità, ne làmio all’istante proposta per l’organo del presidente in Reggenza.
Barone cav. D. Francesco Ciccarelli, direttore generale dell’Amministrazione delle monete, leggente. (Strada S. Teresella degli Spagnuoli n.° 59.)
Comm. D. Luigi Carafa de’ Duchi di Traetto, segretario generale.
(Strada Monteoliveto n.° 3.)
D. Giovanni Amatrice, razionale in capo ed agente contabile. (Strada Concordia n.° 60.)

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Prima Cassa di Corte in S. Giacomo.
Cavaliere D. Andrea de Magistris, presidente. (Strada Vergini n.° 50)
Avvocato cav. D. Fietrantonio de Ruggieri, governatore col carico degli affari contenziosi. (Salita Pontecorvo n.° 86.)
D. Natale Sorvillo, governatore. (Strada S. Giacomo n.° 29.)
D. Avvocato D. Antonio Degni, governatore col carico degli affari contenziosi. (Strada Donnalbina n.° 56.)
Marchese D. Pietro Marinelli barone di Curuughia. (Largo Barone Marinelli n.° 3.)
Governatori
straordinarii.
Michele Colangelo. (Largo S.’ Maria la Nova n.° 12.)

D. Gennaro di Napoli, razionale. (Largo Corigliano n,° 8.)

Cassa soccorsale allo Spirito Santo.
Cav. D. Vincenzio de Bisogno, vicepresidente. (Strada S. Liborio alla Carità n.° 27.)
Marchese D. Gaetano Sersale, governatore. (Strada Tribunali n.° 231.)
Marchese di Castelpetroso de Rossi, governatore straordinario. (Strada Costantinopoli n.° 75.)
D. Biase Poderico, razionale. (Vico I Foglie a S, Chiara n.° 21.)

Cassa de’ privati alla Pietà.
Marchese di Rivadebro D. Giambatista Serra, presidente. (Strada Monte di Dio n.° 4.1.)
Cav. D. Giulio Capuano, governatore addetto a presedere all’archivio generale. (Strada Infrascata n.° 35.)
Duca D. Niccola Riario Sforza, governatore. (Strada Pignatelli a S. Giovanni maggiore n.° 15.)
Conte D. Gaetano Ravaschieri.
(Strada Cavone n.° 335.)
Governatori
straordinarii
Marchese D. Giuseppe Santasilia. (Strada Pizzofalcone n.° 63.)

D. Flavio de Magistris. (Strada Vergini n.° 50.)

D. Luigi de Costanzo, razionale. (Strada S. Antonietta atta Vicaria n.° 45.)

Cassa di sconto.
Questa Cassa dee la sua instituzione alla saggezza di Ferdinando I. che col real decreto de’ 23 di giugno 1818 creolla pel bene, per la prosperità, e pe’ vantaggi del commercio, e delle industrie nazionali: essa come opera aggiunta del Banco di Corte in S. Giacomo, risiede nel locale della Reggenza de’ Banchi, nello edilizio delle reali finanze. Pel comodo del pubblico tiene le sue sedute periodiche ed ordinarie ne’ giorni di martedì,


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venerdì e sabato di ciascuna settimana; salvo a tenerne delle altre straordinarie, ove le circostanze cosi esigessero. Le principali ed abituali sue operazioni, a’ termini, nel modo, ed alle condizioni indicate nelle relative istruzioni, e ne’ regolamenti superiormente sanzionati, sono:
I. Lo sconto, dietro una deduzione d’interessi, calcolati per giorni in ragione, meno ne’ boni garantiti da depositi di gioje, del tre e mezzo per cento, salvo le variazioni di scemamente., o in aumento che potrebbero in appresso aver luogo, e da non eccedere mai, ed in tutti i casi, il sei per cento l’anno: 1 ° di cambiali traettizie, ed altri effetti commerciali negoziabili avendo per oggetto il pagamento di specie monetate, da eseguirsi qui in Napoli, e si le une, che gli altri di una esigibilità non oltre a tre mesi; 2.° delle obbligazioni, o siano de’ boni ugualmente di una esigibilità non più lunga di tre mesi, garantiti da un deposito di gioje, preventivamente l’atto nel Monte de’ pegni del Banco de’ privati nel locale del già Banco della Pietà; 3.° di que’ valori, in seguito di permesso del real Ministero di Stato delle finanze, che si rilasciano a favore della Tesoreria generale; 4.0 de’ così detti caponi, pel semestre corrente delle due Amministrazioni napolitani; 5.° delle rendite, parimenti pel semestre corrente inscritte sul gran Libro del debito pubblico.
II. La pegnorazione per soli tre mesi, e per tre quarte parti del loro valore capitale in corso, e mercé l’interesse ugualmente calcolato per giorni in ragione del tre e mezzo per cento, salvo le variazioni di sopra espresse, 1.° degli estratti di rendita sul gran Libro; 2.° de’ certificati delle due Amministrazioni napolitane; 3.° de’ certificati di credito contro la Tesoreria generale, o che dalla medesima vengono rilasciati.
La direzione di essa Cassa è affidata esclusivamente al Reggente de’ Banchi, il quale con tal carattere di direttore presiede ad un Consiglio di sei deputati prescelti e nominati dal Re tra il ceto de’ negozianti, e destinati unicamente allo esame della regolarità e bontà degli effetti commerciali che si presentano allo sconto.
I suoi impiegati principali sono un segretario che esercita anche le funzioni di controllo; un razionale che ne regola e dirige la scrittura e conserva que’ valori che si sono ricevuti in pegno, ed ì titoli di credito,- un tesoriere cui vengono rimessi i valori negoziati colla Cassa, per quindi a sua cura sollecitarne alla scadenza la loro esazione; un controllo immediato al detto tesoriere, e che insieme con lui conserva i valori sopra espressi; un incaricato per gli all’ari contenziosi della medesima Cassa, per tutto ciò che concerne questo ramo. Essa ha in oltre degli agenti de’ camini e trasferimenti, che ne fanno, prestata una special cauzione, il servizio per turno in ogni tre mesi, in tutto ciò che riguarda il loro ufficio sia in punto di sconto degli effetti commerciali, sia nelle pegnorazioni degli effetti pubblici.
Barone cav. D. Francesco Ciccarelli, direttore generale dell’Amministrazione delle monete, Reggente de’ Banchi, direttore. (Strada S. Teresella degli Spagnuoli n.° 59.)


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P. Andrea Maresra (Strada Monte di Dio n.°g.)

D. Riccardo Duchaliot. (Calata S. Marco n.° 4.)

D. Natale Sorvillo. (Strada S. Giacomo n.° 29.)
Deputati
D. Filippo Buono. (Strada Dogana del Sale n.° 33.)

D. Marciano d’Amelio. (Strada Costantinopoli n.° 104,.)

D. Giacomo Forqnet. (Strada Toledo n.° 185)

Comm. D. Luigi Carata de’ Duchi di Traetto, segretario generale del Banco, e dell’amministrazione generale delle monete, segretario e controllo. (Strada Monteoliveto n.° 3.)
D. Giovanni Amatrice, razionale in capo ed agente contabile del Banco razionale. (Strada Concordia n.° 60.)
Marchesino D. Pasquale Delcarretto, tesoriere. (Ascensione a Chiaia n. 3-)
D. Andrea Graniello, controllo immediato al tesoriere. (Largo delle Pigne n.° 146.)
D. Francesco Bugnei, incaricato degli affari contenziosi. (Strada Cedronia n.° 23.)
D. Pasquale Marrucco. (Strada Speranzella n.° 69.)

D. Tommaso Giusti. (Vico Baglivo Uries n.° 4.) de
Agenti de’ cambi
D. Francesco del Pozzo. (Strada Speranzella n.° 69.)

D. Giuseppe de Leva, incaricato del registro degli effetti che si scontano. (Strada S.a Caterina da Siena n.° 43.)

Amministrazione GENERALE delle monete, residente in Napoli.
(Strada S. Agostino maggiore n.° 58.)
Quest’Amministrazione organizzata col real decreto de’ 26 di luglio 1824, riunisce il servizio della monetazione delle diverse specie di monete di oro, di argento e di rame, secondo la legge monetaria de’ 20 di aprile 1818, e de’ reali decreti de’ 15 di aprile 1826,de’ 27 di aprile 1831 e de’ 9 di aprile 1852; della garentia per l’assicurazione de’ diversi titoli legali che contener debbono i lavori di oro e di argento, ed i tessuti e filati di argento affinato, e di argento affinato dorato; delle incisioni delle medaglie; e delle verifiche per le falsità delle monete, a’ termini dell’articolo 454 e seg. delle leggi di procedura ne’ giudizii penali.
Le nuove monete allorquando vengono messe in corso sono verificate da una Commessione creata col decreto de’ 13 di settembre 1815, e confermata colla legge de’ 20 di aprile 1818, composta dal Ministro delle finanze, dal presidente e dal proccurator generale della gran Corte de’ conti, dall’Intendente e dal sindaco di Napoli, dal direttor generale e dal razionale dell’Amministrazione delle monete, e dal segretario generale dilla medesima per la redazione de’ verbali.
Nell’edificio della regia zecca oltre le officine della monetazione, vi esistono quelle della raffineria chimica per le materie di oro, del gabinetto d’incisione, della garentia, e de’ mangani ed argani.
In fine per regolamento del commercio l’Amministrazione determina na con tarine analoghe, dietro l’approvazione del Ministro delle finanze, i valori delle nuove monete di oro e di argento estere.


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Quest’Amministrazione generale in virtù del real decreto de’ 4 di marzo 1839 è affidata ad un direttore generale rivestito anche del carattere di Reggente del Banco delle Due Sicilie. Egli dirige, dispone ed ordina quanto occorre pel buon andamento del servizio dell’Amministrazione generale e delle sue dipendenze, e conferisce e corrisponde direttamente col Ministro delle finanze.
I principali impiegati dell’Amministrazione sono i seguenti:
Un segretario generale, il quale col real decreto de’ 10 di settembre 1837 ha unita a se anche la carica di segretario generale della Reggenza del Banco delle Due Sicilie. Questi esamina e propone al direttor generale tutte le carte che gli pervengono, per passarlo al segretariato.
Un capo del segretariato che riunisce tutte le carte dell’Amministrazione dopo di essere state decretate dal direttor generale, e no cura l’adempimento, tanto per eseguirne la corrispondenza, quanto per farne tenere esatto registro nell’archivio; redige tutti que regolamenti ed ordinanze che il direttor generale dispone esser necessari i allo esatto andamento del servizio dell’Amministrazione; esamina i verbali delle contravvenzioni, facendone, dove occorra, rilevare la irregolarità; vigila alla spedizione delle patenti agli orefici, a’ termini dell’articolo 49 della legge di garentia; ed è uno de’ tre incaricati del tesoro della regia zecca.
Un razionale incaricato della scrittura di tutti gl’introiti ed esiti dell’Amministrazione generale, e della immessione delle materie preziose nel tesoro della regia zecca.
Un controloro che controlla tutte le operazioni che si fanno nell’officina del tesoro della regia zecca; vigila su tutte le officine che sono nello stabilimento; corrisponde direttamente col direttor generale; ed è uno de’ tre incaricati del tesoro.
Un contabile per la scrittura di monetaggio, por la formazione de’ conteggi delle operazioni metalliche e monetarie, e per la redazione del conto da presentarsi alla gran Corte de’ conti. Il medesimo è uno de’ tre incaricati del tesoro.
Un direttore della fabbricazione delle monete,il quale vigila sulle materie di oro e di argento da servire alla coniazione, e sulla loro lega.
Un ispettore de’ saggi per la verifica di tutti i saggi che si fanno tanto sulle materie che s’immettono nella regia zecca, quanto sulle monete che vi si coniano e si mettono in commercio.
Un custode dell’officina de’ torchi, che vigila sulla impressione delle monete e sulla conservazione delle macchine e de’ conii a tal oggetto destinati.
Due direttori della raffineria chimica per la raffinazione di tutte le materie di oro grezzo che s’immettono nella regia zecca per ridursi in monete.
Un direttore del gabinetto d’incisione, il quale dirige tutte le incisioni di conii di medaglie e di monete, del pari che di bolli doganali, di garentia, ed altro.
Un controloro direttore dell’officina di garentia incaricato di vegliare su tutte le operazioni d’introito ed esito dell’officina medesima, e di quella degli argani e mangani.
Un ricevitore per tutti gl’introiti de’ dazii di garentia e delle multe da versarsi alla real Tesoreria.

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Un saggiatore per lo saggio di tutti i lavori di oro e di argento clic si portano a bollare nell’officina di garentia, per conoscere se essi sieno fabbricati a’ termini della legge.
Un architetto che assiste per tutt’i lavori di fabbrica, e che perizia tanto i detti lavori, quanto quelli di macchine, utensili ed altro che può per 1′ amministrazione medesima occorrerò.
Un macchinista che costruisce tutte le macchine necessarie per le diverse officine della regia zecca e della garentia.
Nelle Provincie del regno vi sono dieci officine di garentia, cioè in Chieti, Aquila, Teramo, Cosenza, Catanzaro, Reggio, Foggia, Campobasso, Bari e Lecce. I direttori de’ dazii indiretti di ciascuna di dette Provincie incaricati di vigilarle, dipendono per questa parte dall’Amministrazione generale delle monete, giusta i reali decreti del di primo di settembre 1828 e de’ 6 di ottobre 1832. In dette officine i ricevitori de’ dritti riservati ed i controlori sedentanei de’ fondachi fanno i primi da ricevitori, ed i secondi da controlori per lo ramo di garentia.
Barone cav. D. Francesco Ciccarelli, reggente de’ Banchi delle Due Sicilie e direttore della real Cassa di sconto, direttore generale. (Strada S. Teresella degli Spagnuoli n.° 59.)
Comm. D. Luigi Cavala de’ Duchi di Traetto, segretario generale di detta amministrazione e de’ Banchi. (Strada Monteoliveto n.° 3.)
Cav. D. Francesco Cantarelli, capo del segretariato. (Salita Posse del grano n.° 18)
D. Luigi Simeoni, consigliere supplente della gran Corte de’ conti, razionale. (Strada S. Carlo alle Mortelle n.°….)
D. Francesco M.° Ascione, controloro, (fico S. Teresella degli Spagnuoli n.° 33.)
D. Francesco Guglielmi, contabile del tesoro, (Strada Formale n.°30.)
D. Raffaele del Giudice, direttore della fabbricazione delle monete. (Strada fuori Porta Medina n.° 17.)
D. Paolo Molinari, ispettore de’ saggi. (Strada Arcivescovado n.° 14.)
D. Luigi del Duca. (Strada di Portici n.° 193.)
Direttori
della raffineria chimica.
D. Francesco Zecca. (Strada Cedronia n.° 23.)

D. Vincenzio Catenacci, direttore del gabinetto d’incisione. (Nel locale della regia zecca.)
Cav. D. Niccola de Turris, controloro direttore dell’officina di garentia. (Pallonetto S. Chiara n.° 8)
Principe di Strigliano D. Tommaso Caravita, ricevitore dell’officina di garentia. (Largo Fontana Medina n.°…)
………………………………………….. saggiatore dell’officina di garentia.
D. Gaetano Genovese, architetto. (Salita Tarsia n.° ….)
I). Bonaventura Bandiera, macchinista.

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Amministrazione Generale
della Cassa di ammortizzazione e del demanio pubblico.
(Nell’edificio di S. Giacomo.)

La legge de’ 14 settembre 1807 segnò la istallazione della Cassa di ammortizzazione. Non permettendo la brevità di questo articolo di farsi una diffusa descrizione sullo scopo della sua istituzione, se ne accennano di passaggio gli oggetti principali perché il lettore possa averne qualche idea.
Diversi reali decreti assegnarono alla suddetta Cassa una dotazione da far fronte al pagamento del debito pubblico consolidato. A siffatta dotazione della Cassa furono col real decreto de’ 26 di novembre 1821 riunite le rendite di diversi fondi per uso di ammortizzazione, oltre del quinto della contribuzione fondiaria: e coli altro decreto de’ 5 di dicembre 1820 fu disposto che oltre i beni di antica dotazione, continuasse la Cassa ad essere incaricata dell’amministrazione di altri rami, cioè del demanio pubblico, del Tavoliero di Puglia colle sue dipendenze, de’ beni incamerati dell’Ordine di Malta, dello stralcio delle Direzioni disciolte de’ beni riservati, e de’ beni donati reintegrati allo Stato; dello stralcio de’ beni e rendite del Monte Borbonico; e per fine dell’amministrazione de’ beni fondi, e delle rendite costituite riguardanti la Tesoreria generale, e lo altre Amministrazioni dello Stato.
La Cassa, a’ termini del real decreto del primo di gennaio 1817, è ben anche incaricata delle seguenti amministrazioni; cioè del fondo assegnato alle sovvenzioni degl’impiegati de’ vecchi tribunali, delle eredità giacenti, e de’ beni vacanti, de’ depositi giudiziarii ed amministrativi, e de’ valori sospesi.
Col decreto de’ 15 di dicembre 1826 vennero prescritti i mezzi più efficaci per la progressiva ammortizzazione del debito pubblico, con assegnarsi alla Cassa un ducato di capitale per ogni cinque di rendita, ed altri cespiti enunciati all’articolo primo del suddetto real decreto. Con sovrana risoluzione degli 8 di novembre 1833 furono posti sotto l’amministrazione della Cassa di ammortizzazione e del demanio pubblico i beni di pertinenza di Casa reale ne’ dominii oltre il Faro, come a dire i beni di Ficozza, di Boccadifalco e Sagana, di Magione e suoi aggregati, del pari che le commende Gerosolimitane in quella parte de’ reali dominii.
E finalmente con varii reali decreti della data de’ 6 di aprile 1856 fu ordinato che facessero parte della Tesoreria generale, e per essa della Cassa di ammortizzazione, alcuni fondi allora di pertinenza della real Casa, e da essa distaccati secondo la descrizione che in detti decreti viene enunciata. La rendita di questi fondi unita ad una somma annuale che si versa dalla Tesoreria generale, e ad altri annui ducati trentamila che corrisponde la real Casa, è destinata a moltiplico per la formazione di quattro Maggiorati, ciascuno di durati sessantamila annui pe’ reali Principi secondogeniti.

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Amministrazione centrale
della Cassa di ammortizzazione e del demanio pubblico.
La Direziono generata della Cassa di ammortizzazione e del demanio pubblico e sotto la direzione di un direttor generale, e di tre amministratori generali, oltre di un segretario generale, e di un capo della contabilità.
Principe di Frasso D. Luigi Dentice, direttor generale.
(Strada Cappella vecchia n.°.)
Cavalier D. Raffaele Canger coll’incarico esclusivo del ramo dell’Ordine di Malta. (Largo del Mercatello n.°)
Amministratori
generali
……………………………………………………………………………..

D. Domenico Marzano, segretario generale. (Strada S. Brigida n.11)
D. Ludovico Casertano, capo contabile. (Strada nuova S. Maria Ognibene n. 26)
Tutt’i suddetti sei individui compongono il Consiglio di amministrazione, in cui il direttor generale fa da presidente. Gli affari vengono proposti dagli amministratori generali, ognuno pel suo ramo a seconda della materia loro affidata; ed il segretario generale, che fa da segretario del Consiglio, ne redige e conserva gli appuntamenti.
Il segretario generale è incaricato del personale in generale e di tutti gli all’ari che non toccano le attribuzioni de’ diversi ripartimenti, della redazione di tutt’i regolamenti generali, e delle ordinanze del direttor generale; prende conto di tutt’i lavori ritardati; riceve tutte le lettere che pervengono all’amministrazione generale, per farne la distribuzione a’ ripartimenti; ed è il capo ed il direttore delle sue officine, e dell’archivio.
Il capo della contabilità ria 1′ incarico della liquidazione e discussione de’ conti particolari della Cassa, di sorvegliare al controllo generale, e di apporre la sua firma a tutti gli ordinativi di esito di qualunque natura essi siano, ed a tutte le carte relative all’oggetto.

Primo ripartimento.
D. Nunzio Punzo, capo di ripartimento. (Strada Concordia n.° 4.1. J Giornale generale d’ introito e di esito, colla distinzione della conversione de’ fondi. Scrittura generale che distingue tutte le casse per Napoli e provincie, compreso il Tavoliere di Puglia. Conti correnti co’ ricevitori generali, pel quinto fondiario, e co’ ricevitori particolari della Cassa. Scrittura corollaria che riunisce i risultati delle rendite e delle spese di ciascuna delle particolari confidenze dell’amministrazione generale. Conteggio con la tesoreria generale. Conti fra la Cassa ed i suoi rami. Formazione del conto del cassiere e del pagatore per tutt’i rami dell’amministrazione generale. Bilancio generale che contiene i conti parziali de’ ricevitori di ciascuna provincia. Liquidazione amministrativa de’ conti de’ ricevitori della Cassa.
Corrispondenza all’oggetto co’ direttori. Discussione ed esame de’ bilanci quadrimestrali de’ ricevitori suddetti.

377

Secondo ripartimento.

D. Pasquale Manzo, capo di ripartimento. (Strada S. Teresa n.° 14)
Scrittura di dettaglio di ognuna delle confidenze dell’Amministrazione generale, del Tavoliere, de’ fondi di Casa reale oltre il faro, e de beni assegnati per la formazione de’ Maggiorati.

Terzo ripartimento.

D. Mariano Brignola, capo di ripartimento. (Vico III Cisterna dell’Olio n.°…)
Alienazioni, e censuazioni de’ fondi del governo, e de’ luoghi pii laicali. Affrancazioni di censi. Cauzioni de contabili dello Stato. Arretrato del consolidato. Pagamenti pel muro finanziere, gran dogane, locali ed opere annesso Acquisti di rendita iscritta col prodotto de’ beni addetti a’ Maggiorati.

Quarto ripartimento.
Introito.

D. Pasquale Gravina, capo di ripartimento. (Vico Tofa n.° 15.) Questo ripartimento ha cura dell’introito di ciascuna delle confidenze dell’Amministrazione generale.

Quinto ripartimento.
Esito.

D. Giovanni Luccio, capo di ripartimento. (Vico Fico a Foria n.° 13.)
Questo ripartimento ha cura di tutti gli esiti di ciascuna delle confidenze dell’Amministrazione generale, ed è benanche incaricato dell’appoderazione.

Sesto ripartimento.

D. Giuseppe d’Urso, capo di ripartimento. (Strada Toledo n.° 368.)
Affitti, regie, e colonie de’ fondi di qualunque provenienza essi sieno. Compassi per terraggiere. Vendite de’ prodotti di generi, e commutazione di essi. Tagli e vendite de’ legnami delle selve, e de’ boschi. Riparazioni de’ fondi.

Settimo ripartimento.

D. Camillo Scalesse, capo di ripartimento. (Strada S. Liborio.°21.)
Affari contenziosi di qualunque ramo dell’Amministrazione generale, tanto attivi, che passivi.



378

Archivio.

L’archivio non ha capo di ripartimento, essendo sotto la dipendenza immediata del segretario generale, che n’è il direttore.

Architetto dell’Amministrazione.

D. Federico Bausan, interino. (Strada ponte dì Chiaja n° 26.)

Ispezione demaniale.

Essendosi colla riunione di non pochi beni-fondi alla Cassa moltiplicate le sue attribuzioni, ed occorrendovi persona che ne prenesse il possesso, e sorvegliasse agli affitti, ed alla manutenzione de’ fondi, con decreto de 4 di settembre 1837 fu creata una ispezione. Essa è amovibile, potendosi dall’Amministrazione generale spedire l’ispettore ove lo creda necessario alle sue operazioni. Una tale carica è occupata da D. Niccola Targiani.

Amministrazione de’ fondi e delle rendite della Cassa nelle provincie.

L’amministrazione de’ fondi della Cassa, escluso il Tavoliere, è affidata a’ direttori de’ dazii diretti, del demanio, e de’ rami e dritti diversi…
Quella delle rendite è affidata a’ ricevitori distrettuali, i quali corrispondono co’ direttori suddetti.
Nelle provincie però ove la Cassa possiede massa considerevole di beni, vi esistono i percettori particolari sovranamente nominati: nella provincia di Napoli la percezione delle rendite è affidata ad un ricevitore.
D. Giovanni Giuseppe Lieto, ricevitore per la provincia di Napoli.
D. Giovanni Laudando, percettore per la provincia di Terra di lavoro.
D. Giuseppe Sabatelli, percettore per la provincia di Capitanata.
D. Giuseppe Assenzio, percettore per la provincia di Bari.
Il ricevitore generale interinamente incaricato per la provincia di Otranto, distretto di Lecce.
D. Francesco Andrea Famerari, percettore per lo distretto di Taranto.


Tavoliere di Puglia.

Il Tavoliere di Puglia presenta vaste pianure, la minima porzione delle quali è coltivabile, e la maggior parte e addetta al pascolo degli armenti. Il Re Alfonso d’Aragona, dal quale il Tavoliere fu a ciò destinato, ebbe in mira di riunire nell’inverno sotto il caldo clima delle Puglie le greggi sparse nel regno, e specialmente quelle de’ luoghi montuosi, per salvarle da’ rigori della stagione e dalla mancanza del pascolo.

379

Sulle prime i pastori pagavano una fida secondo il numero o la qualità degli animali che menavano a pascere sopra questo demanio della Corona: in seguito si adottò il sistema di professatone, il quale consisteva in offrire a concorso il numero degli animali che s’intendeva di menare su quel pascolo: in fine si stabilì un affitto sessennale cogl’industriosi.
La legge però de’ 21 di maggio 1806 per dare una base più stabile alle industrie esercitate su quelle terre, ne proclamò la censuazione, e la legge de’ i5 di gennajo 1817 transigette i vizii de’ primi contratti secondo la legge del 1806 celebrati, e stabili delle norme per le censuazioni che si sarebbero fatte nello avvenire.
Negli andati anni esisteva un tribunale residente in Foggia, il quale esercitava giurisdizione coll’appello alla regia Camera della Sommaria, tanto sulle cose, quanto sulle persone de’ locati, così denominati gl’industriosi dalla divisione in ventitré ripartimenti, ne’ quali tutte le terre del Tavoliere erano divise sotto il nome di locazioni. Questo tribunale fu abolito, ed i locati rientrarono nella giurisdizione ordinarla. In seguito colla legge de’ 25 di febbrajo 1830 fu creata una seconda Camera del Consiglio d’Intendenza di Capitanata, alla quale fu data la competenza delle quistioni riguardanti il Tavoliere coll’appellazione bensì alla gran Corte de’ conti: questa Camera restò anche dismessa, e le sue attribuzioni furono trasfuse in quella che era prima Camera, al cui ordinario numero di Consiglieri, uno ne fu aggiunto che dee essere abruzzese, o del Contado di Molise.
Allorché restò abolito l’antico tribunale detto della regia dogana in Foggia, bisognò provvedere alla parte amministrativa: quindi dopo sciolta una Giunta provvisoria, fu creata una Direzione anche in Foggia residente, alla quale fu affidata non solamente la consistenza, ma anche la percezione delle rendite del Tavoliere. Questa Direzione fu riorganizzata col decreto de’ 5 di febbrajo 1820, col quale la percezione fu staccata dal direttore, e commessa ad un ricevitore con officina separata.
Durante il regno di Francesco Primo si cercò di far fronte a’ mali a’ quali le industrie sulle terre del Tavoliere erano soggiaciute co’ solleciti provvedimenti di un Commessario civile fornito di pieni poteri, di già creato dal Re predecessore Ferdinando Primo. Abolito ìl Commessariato civile, si procura di sempre più rinvigorire le industrie 0 renderle floride coli’ accuratezza dell’Intendente di Capitanata, colla vigilanza del Ministero delle finanze, e colle sagge e benefiche disposizioni che l’attuale Monarca Ferdinando II spande tutto giorno sulla classe de’ censuarii, cosi pastori, che coloni.
Quindi l’amministrazione di sì interessante cespite fiscale è ora diretta dal cavalier D. Gaetano Lotti, Intendente di Capitanata, il quale e incaricato dello stralcio del Commissariato civile;
da D. Giuseppe Gualtieri, direttore della Direzione del Tavolieri;
dal Marchi-se di Rignano D. Vincenzio Corigliano, ricevitore delle rendite del ramo anzidetto.

380

Stralcio Della Commissione mista amministrativa del
patrimonio ecclesiastico regolare residente in Napoli presso
l’alta Commessione esecutrice del Concordato.
(Nel palazzo del Nunzio Apostolico.)
Conti degli amministratori diocesani del detto patrimonio da giudicarsi da’ due compromessarii nominati da Sua Maestà e da Sua Santità. (Dee. de’ ly maggio 1836.)
Cav. D. Francesco Navarro, avvocato generale presso la suprema Corte di giustizia, compromessario regio. (Via Concezione Montecalvario II.° 48)
D. Gennaro Coppola, compromessario pontificio. (Strada Donnalbina n.° 7)
D. Cariano Schioppa, segretario. (Via Concezione Montecalvario n.° 36.)

Direzione Generale del Gran libro, residente in Napoli.
(Nello edificio di S. Giacomo.)
Questa Direzione generale è destinata a tener conto e ragione di tutti i creditori e pensionisti dello Stato, o sia del debito vitalizio, del pari che di tutti i movimenti cui è soggetta la proprietà inscritta, sotto la denominazione di rendite consolidate, o di debito perpetuo, sia che tali movimenti avvengano per trasferimenti, o che abbiano luogo per successioni; ed a pagare le annualità dovute alla scadenza, de’ termini esigibili.
Il pagamento delle rendite si esegue in ogni semestre, e propriamente nel corso del primo mese seguente a quello del maturo, co fondi corrispondenti che la Direzione generale riceve dalla Cassa di ammortizzazione: quello delle pensioni si fa in ogni bimestre co’ fondi necessari! che le somministra la tesoreria generale.
Le rendite consolidate possono liberamente alienarsi a volontà de creditori. La direzione non riconosce il credito de’ proprietari inscritti, che in ragione della rendita annuale: e cosi esso è portato nella sua scrittura, e così ancora vengono negoziate le parziali iscrizioni, le quali sono riconosciute come mobili, non soggette ad alcuna particolare opposizione, e le di cui compre-vendite, che si negoziano alla borsa de cambii, sono reputate atti di commercio.
Tali inscrizioni possono pignorarsi nella Cassa di sconto eretta presso il Banco delle Due Sicilie; e le loro annualità possono discontarsi presso la Cassa di ammortizzazione.
Le rendite, sebbene sieno esenti da qualunque particolare opposizione, possono però, collo espresso consenso de’ rispettivi proprietari, immobilizzarsi, 1.° per cauzioni de’ contabili e de’ pubblici funzionarli dello Stato; 2.° per costituzione de’ patrimonii sacri di coloro i quali aspirano al sacerdozio, per assegnamenti di quelli che concorrono ad ottenere determinate cariche, e per costituzioni di dote ne’ matrimonii co’ militari; 3.° per istituzione di majoraschi; 4.0 per cautela degl’interessi privati tra particolari e particolari.

381

Le pensioni iscritte sul Gran libro formano l’insieme de’ ritiri accordati agl’impiegati civili e militari, de’ sussidii alle loro vedove e figli, degli assegnamenti vitalizii a’ religiosi dell’uno e dell’altro sesso appartenenti a’ monasteri soppressi nell’epoca dell’occupazione militare, e delle concessioni di grazia riserbate alla munificenza sovrana.
Le accennate pensioni sodo divise in tre classi. La prima comprende le pensioni civili e militari a carico del Monte delle vedove e de’ ritirati istituito col real decreto de’ 5 di maggio 1816- 11 fondo destinato a pagarle è il prodotto della ritenuta del due e mezzo per cento che si pratica su’ soldi di tutti gl’impiegati in attività di servizio; qual fondo non essendo sufficiente, la tesoreria generale supplisce co’ suoi introiti a quanto manca. La seconda classe risguarda le pensioni ecclesiastiche dipendenti dall’accennate soppressione. I fondi necessarii pel pagamento di esse sono interamente a carico della tesoreria generale. e iscrizioni attualmente esistenti sul Gran libro si compongono, cioè, 1.° da’ religiosi appartenenti a’ diversi Ordini, pe’ quali la Commissione esecutrice del Concordato del 1818 dichiarò di non potersi ripristinare; 2.° da’ religiosi secolarizzati, a’ quali è stato permesso di poter rientrare in comunità colle loro pensioni al rispettivo monastero durante la loro vita e permanenza in esso; 3.° da que’ che per aver ottenuto il breve pontificio di secolarizzazione, a’ termini dell’articolo 14 del suddetto Concordato, godono le pensioni a titolo di patrimonio sacro; 4.° da quelle religiose finalmente le quali, abbenché il di loro monastero avesse ricevuto una dotazione, pur nondimeno continuano a godere la pensione in forza di particolari sovrane determinazioni. La terza classe è destinata per le pensioni che provengono dalla reale munificenza di Sua Maestà intenta a premiare i distinti servizii resi alla real Corona ed allo Stato. I fondi bisognevoli pel pagamento di tali pensioni sono interamente a carico della tesoreria generale.
La Direzione generale si compone di un direttor generale, di un segretario generale, di cinque capi d’officio o di ripartimento, e di un determinato numero di uffiziali, di soprannumerarii e di alunni, oltre degl’impiegati inferiori.
Il segretario generale è considerato come il sostituto del direttor generale, di cui fa le veci, e del quale assume tutte le funzioni ed attribuzioni in caso di assenza o impedimento. Per le assenze momentanee egli può rimpiazzare le funzioni di direttor generale, e sottoscrivere in sua vece le carte di uffizio, qualora ne sia debitamente da lui autorizzato.
I cinque capi d’officio, o sieno capi di ripartimento, sono incaricati, il primo del segretariato di cui ne è il capo; il secondo della controloria col titolo di controloro; il terzo dell’agenzia contabile delle rendite col titolo di agente contabile delle rendite; il quarto dell’agenzia contabile delle pensioni col titolo di agente contabile delle pensioni; ed il quinto della liquidazione generale de’ trasferimenti e degli affari contenziosi, col titolo di liquidator generale.

382

Il secondo, il terzo ed il quarto degl’indicati capi d’officio rendono dono annualmente il loro conto materiale alla gran Corte de’ conti; il quinto risponde al Governo delle attribuzioni che gli son deferite: tutti e quattro sono perciò nell’obbligo di far immobilizzare una rendita iscritta sul gran libro per garantire la loro gestione.
Commendatore D. Francesco Romano, direttor generale.
(Strada Toledo n.° 434.)
Barone D. Lorenzo de Stephanis, segretario generale ispettore di contabilità. (Siviera di Chiaja n.° 95.)

Primo ripartimento.
Segretariato.
D. Cammillo de Curtis, capo di ripartimento e capo del segretariato. (Strada Covone a S. Efrem nuovo n.° 235.)
Corrispondenza col Ministro delle finanze, co’ capi delle Amministrazioni, cogl’Intendenti e con altri funzionarli. Registri de’ decreti per concessione di pensioni, e di tutte le altre carte che pervengono nella Direzione, o che se ne spediscono. Reassunti degl’incartamenti per proporsi al direttor generale. Carte e registri relativi a’ pagamenti de’ pensionisti.

Secondo ripartimento.
Controloria.
D. Michele Bellettieri, capo di ripartimento, controloro. (Strada Materdei n.° 8.)
Esame de’ documenti radicali delle inscrizioni e de’ titoli delle pensioni. Scritturazione de’ movimenti delle rendite, compresa la scrittura corollaria. Controllazione materiale de’ pagamenti che derivano dall’uno e dall’altro ramo.

Terzo ripartimento.
agenzia contabile delle rendite.
D. Vincenzio Scarpetta, capo di ripartimento, agente contabile delle rendite. (Strada Sette dolori n.° 8.)
Scrittura del giro contabile de’ movimenti della proprietà delle rendite consolidate. Corrispondenza che ne deriva. Stati dimostrativi meusuali, semestrali ed annuali de’ pagamenti fatti, o da farsi. Giro contabile del cosi detto conto di tene, e corrispondente scrittura.

Quarto ripartimento. Agenzia contabile delle pensioni.
D. Domenico Navazio, capo di ripartimento, agente contabile delle pensioni. (Vico Majorani n.° 3.)

383

Contabilità del ramo delle pensioni, ripartito nelle quattro classi di pensioni civili, di pensioni militari, di pensioni ecclesiastiche, o di pensioni di grazia. Sottoscrizioni de’ titoli d’inscrizioni, e di tutt’altro che sia necessario all’uopo, pria che i medesimi siano vidimati dal controloro, e firmati dal direttor generale. Pagamenti a’ titolari delle pensioni, ed esame de’ titoli e de’ documenti che si presentano da’ pensionisti, o da’ loro procuratori per poter esigere ciò che loro è dovuto. Ricevimento di sequestri, e loro diramazione per lo assiento ne’ conti e libri corrispondenti.

Quinto ripartimento.
Liquidazione generale de’ trasferimenti e degli affari contenziosi.
D. Antonio de Curtis, capo di ripartimento, liquidator generale. (Strada Cavone a S. Èfrem nuovo n.° a3S.)
Formazione degli atti de’ trasferimenti per vendite. Liquidazioni delle successioni e degli arretrati depositati presso la Cassa di ammortizzazione. Registri de’ certificati che si emettono dalle due Amministrazioni delle rendite napolitano, e loro discarico quando rientrano per trasferirsi. Formazione degli atti delle immobilizzazioni, e de’ disvincoli, e spedizione e registro de’ certificati che ne risultano. Liquidazione dogli arretrati delle pensioni estinte. Liquidazione degli aggiusti dovuti agli uffiziali militari. Formazione de’ certificati delle pensioni ecclesiastiche estinte per farsene la iscrizione in testa della Cassa di ammortizzazione.

Regii notai certificatovi della capitale.
D. Gabriele M. Ferrara. (Vico Gelso n.° 50.)
D. Giuseppe Narici. (Vico Carminello a Toledo n.° 62.)
D. Ferdinando Cacace. (Strada S. Brigida n.° 11.)
D. Giambatista Spasiano. (Vico Afflitto a Toledo n.° 3.)
D. Gennaro Ranieri Tenti. (Strada S. Anna de’ Lombardi n.° 30.)
D. Raffaele Ruo. (Strada Fiorentini n.° 6.)
D. Emmanuele Caputo, e per esso D. Gaetano Martinez,  gerente. (Vico S. Spirito di Palazzo n.° 34)
D. Michele Pascarella. (Strada S. Giacomo n.° 52.)
D. Luigi Cirillo. (Strada Monteoliveto n.°…
D. Antonio de Luca. (Vico Carminello a Toledo n.° 58.)
D. Gaetano Lauritano. (Vico Figurari a Forcella n.° 20)
D. Giuseppe d’Antonio. (Vico Baglivo Uries n.° 32.)

Borsa de’ cambii.
(Nello edifizio di S. Giacomo.)
La Borsa è la riunione de’ negozianti, banchieri e commercianti di ogni genere, degli agenti di cambii, e de’ sensali di commercio. Essa si tiene in tutti i giorni che non sieno festivi nella gran sala esistente nello edilizio di S. Giacomo.

384

Ne’ giorni di lunedì, mercoledì, giovedì e sabato si fissano i cambii colle piazze estere e del regno, del pari che il corso degli effetti pubblici; e nel martedì e nel venerdì la negoziazione de’ detti effetti e delle derrate. Per un nuovo regolamento il prezzo corrente delle derrate e degli olii si segna ogni giorno. La fissazione de’ cambii e del corso degli effetti pubblici è attribuita a’ soli agenti di cambii. Ogni altra specie di transazioni commerciali può farsi ancora da’ sensali.
I cambii e ‘l prezzo legale delle derrate e degli olii si fissano dagli agenti e da’ sensali in luogo allatto separato dalla vista del pubblico, e sotto la vigilanza de’ deputati negozianti e di un agente, o sensale sindaco, l’officio de’ quali è. di vigilare agl’interessi della negoziazione nella fissazione de’ cambii, e di dirimere ogni discrepanza che nell’atto insorger potesse fra’ mentovati funzionarli.
Tanto gli agenti de’ cambii, quanto i sensali di commercio vengono nominati da S. M. sulla proposta che ne vien fatta alla real Segreteria e Ministero di Stato delle finanze dalla Camera consultiva di commercio, (a)

Negozianti deputati per la fissazione de’ cambii
e de’ prezzi legali delle derrate.
D. Filippo Buono. (Strada Dogana del sale n.° 33.)
D. Luigi Giusso. (Strada S. Giovanni maggiore n.° 30.)
D. Costantino Volpicelli. (Strada Portasciuscella n.° 30.)
D. Niccola Buonocore. (Vico tre Re a Toledo n.° 60.)
D. Riccardo Duchaliot. (Calata S. Marco n.° 4.)
D. Ilario Degas. (Salita Trinità maggiore n.° 53.)
D. Natale Sorvillo. (Strada S. Giacomo n.° 26).
D. Marciano d’Amelio. (Strada Costantinopoli n.°…)
D. Felice Buono. (Strada Dogana del Sale 11.° 33)
D. Francesco Stella. (Larga Madonna dell’ajuto n.° 29)
D. Giacomo Forquet. (Strada Toledo n.° 185.)
D. Pietro Volpicelli. (Strada Portasciuscella n. 30.)

Funzionario di polizia incaricato
del buon ordine della Borsa.
D. Giuseppe Galeota. (Strada S. Paolo n.° 44.)
 
Regii agenti di cambii e trasferimenti della capitale.
D. Carlo Salverei. (Strada di Chiaja n.° 316.)
D. Giuseppe Ciancili. (Largo S. Ferdinando n 4.8.)
D. Pietro Giovanni Franco. (Strada Fontana Medina n.° 63.)
D. Giovanni Andrea Pagliano. (Strada Bisigncnn n.° 48.)

(a) Per la Camera consultiva di commercio ved. appresso cap. XI sez. III.

385

D. Lorenzo Schioppa. {Salita Concezione Montecalvario n.° 19.)
D. Michelang. Tancredi. (Ritiro Mondragone palazzo Villanova.)
D. Pasquale Marrucco. (Strada Speranzella n.° 69.)
D. Tommaso Giusti. (Vico Baglivo Uries n.°4)
D. Giovanni del Gaudio. (Ritiro Mondragone n.° 31.)
D. Gennaro Rajola. (Salita vecchia di Capodimonte.)
D. Diego Bonghi. (Vico S. Teresella degli Spagnuoli n.° 3.)
D. Francesco del Pozzo. (Strada Speranzella n. 69.)
D. Marco Oates. (Str. S. Giuseppe de’ nudi n.° 77)
D. Gius. Avella. (Largo S. Cater. di Siena n. 43)
Sospesi pel chiesto
disvincolo delle cauzioni
D. Gius, del Duca. (Str. S. Giov.: a Teduccio n.°..)

(Mancano cinque piazze pel completo.)

Regii sensali di commercio.
In Napoli.
D. Silvestro Jacuzio. (Vico I Duchesca n.°1.)
D. Michele Quarto. (Vico II Piliero n.° 8.)
D. Niccola Torella. (Salita S. Giuseppe de’ nudi. n.° 80.)
D. Giuseppe Greco. (Via Avvocata a S. Antonio Abate n.°…)
D. Giuseppe de Rosa. (Strada S. Biagio de’ librai n.° 41.)
D. Leopoldo de Nardellis. (Vico tre Re a Toledo n.° 4..)
D. Giuseppe Caprile di Michelangelo. (Largo Marinelli n.° 3.)
D. Giovanni Finizio. (Vico Baglivo Uries n.°…)
D. Angelo Pisani. (Vico Carminello n.° 53.)
D. Francesco Saverio  de Rosa. (Strada Porto n.° 9.)
D. Luigi Quarto. (Vico II Piliero n.° g.)
D. Giuseppe Spasiano. (Strada Porta del Caputo.)
D. Giuseppe Celentano. (Strada Zabatteria n.° 61.)
D. Filippo Alberini. (Strada S. Giovanni a Carbonara n.° 11.)
D. Leopoldo Salines. (Vico tre Regine n.° 40.)
Sospesi pel chiesto
disvincolo delle cauzioni
D. Gennaro Cappiello. (Str. Infrascata n.° 205.)

(Mancano tredici piazze pel completo.)

In Torre Annunziata.
D. Antonio Ilardo.

In Castellamare.
D. Antonio Rossi. D. Salvatore Marchi.

Regii agenti di cambii e sensali di commercio nelle provincie.
In Foggia.
D. Raffaele Zirillo.
D. Federigo Ruggiero.
D. Angelo Guadagni.
D Vincenzio Longo.
D. Domenico Luzzi.



386


In Manfredonia

D. Lorenzo Fusillo
…………………………
…………………………..

In Sansevero

D. Pietro Augello.
D. Tommaso Novi Ciavarria.

D. Cesare Mariani,
supplente

In Lucera.

D. Giovanni Napoli
D. Gennaro Fattore.
D. Giuseppe Perrucci.
 


D. Michele Torraca.
In Cerignola.

D. Vincenzio Morra.
D. Domenico Perreca.
 D. Luigi Caradonna.

In Molfetta.
 
…………………………………

………………………….

In Barletta.

 D. Giovanni Terrore.

D- Raffaele Salmineci.

In Bari.


D. Leonardo Anaclerio.


Commessione de crediti antiquati del regio Erario
a tutto il 1825, in Palermo.
(Piano della marina, casa Rostagni.)
La medesima fu creata col real rescritto de’ 14 di agosto 1833 in luogo della Regia Delegazione dello stralcio; ed è assistita dagl’impiegati medesimi che erano addetti alla mentovata Delegazione, finché non avrà luogo il nuovo piano del personale. Dessa è composta dal
Cav. D. Filippo Craxi, avvocato generale presso la suprema Corte di giustizia, presidente della Commessione.(Fuori porta Macqueda n.°….)
Barone D. Silvestre Politi, consigliere della gran Corte de’ conti. (Via S. Agostino n.°…)
D. Antonino Condelli, controloro generale della tesoreria generale de’ reali domini oltre il Faro. (Piana de SS. quaranta Martiri de’ nobili Pisani n.° 18.)
D. Vincenzio Niutta, giudice della gran Corte civile di Palermo. (Via Toledo n.° 181.)
D. Carlo Papa, consigliere al seguito della suprema Corte di giustizia, supplente. (Via Montesanto n. 42)

fonte

https://www.eleaml.org/sud/banchi/banchi_1841_almanacco_reale_Regno_Due_Sicilie_anno_banco_Due_Sicilie_2012.html

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