IL PAVIMENTO DELLA CHIESA DI S. GIACOMO: UN SECTILE COSMATESCO PRESSOCHÉ INEDITO

La chiesa di S. Giacomo è ubicata lungo uno dei percorsi che da Anagni, superata la porta NO dell’impianto urbico, detta Cerere, riconduceva all’antica via Latina. La città, di origini erniche, sorge su una propaggine dei Monti Simbruino-Ernici (fig. 1); il centro si estende in direzione NO-SE, adattandosi alla morfologia del colle. San Giacomo accoglie ancora oggi con imponenza il viaggiatore proveniente da Roma1.
Nei secoli XI e XII la città fu interessata da una generale ripresa, perseguendo una graduale crescita del tessuto abitativo e monumentale. Dapprima si trattò di opere interne al circuito murario d’età romana: indagini di scavo hanno recentemente riguardato l’area della Cattedrale, riconoscendovi le tracce delle fasi del secolo IX e gli interventi dei secoli XI e XII2.
Si formarono così progressivamente nuclei insediativi extramurari3; in essi trovarono sede edifici ecclesiastici, quali S. Pietro in Vineis, attestato nel 11934, ed ospedali, come la chiesa di S. Ascenzo e l’Ospedale extra portam Anagninam, confermati all’ordine di Altopascio nel 12165. Già Alessandro De Magistris specificò che «Fuori la Porta Cerere vi è la chiesa di S. Giacomo nel sito chiamato dell’Alto Passo, lastricata di marmi a musaico»6, precedentemente intitolata a “S. Lucia”17. L’agionimo rimase al Colle fino agli anni trenta del secolo scorso: era forse destinato ai pellegrini o a lazzaretto8, mentre “Altopasso” va riferito sicuramente all’’ordine ospedaliero9…………………………..
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studi di
Sabrina Pietrobono e Rachele Frasca