IL PONTE “Maria Cristina” PRESSO SOLOPACA (BN) DISTRUTTO DALLA PIENA DEL 1851
Nel 1828, mentre sul fiume Garigliano si costruiva un ponte sospeso con catene di ferro che apriva la strada per Cassino e per la Valle del Liri e costituiva la porta d’ingresso per l’Abruzzo, il Consiglio Generale del Molise chiese al Governo di costruirne uno simile sul Calore, presso Solopaca.
In un clima di programmazione generale e di ammodernarnento del
Reame, la richiesta venne accolta e il ponte sul Calore fu costruito nel triennio 1832-1835. Seguì l’inaugurazione alla presenza della regina Maria Cristina di Savoia e del suo giovane consorte Ferdinando II di Borbone. Era il secondo ponte sospeso con catene costruito nel Regno delle Due Sicilie, opera dello stesso architetto napoletano Luigi Giura che aveva progettato il ponte sul Garigliano. Per le particolari caratteristiche del corso del fiume Calore, furono fissati sulla roccia delle due sponde le basi di fondazione per reggere i pilastri e vennero costruiti anche due tronchi di strada per accedere al ponte. Sugli opposti ingressi di esso furono previste due piazzole sulle quali si potevano costruire i locali per le guardie e per i custodi. Considerando che il Calore “era soggetto ad alte e straordinarie piene, l’architetto dette al pavimento una elevazione di palmi 35(circa nove metri) dal pel del magro, e così lo fece sicuro da ogni urto di eventuali corpi galleggianti. Tale pavimento venne sospeso a quatto rami di catene di ferro…” Ma, nonostante tutti gli accorgimenti presi dall’architetto Giura, il novembre 1851 una imponente inondazione causò “ingenti danni e distrusse il ponte Maria Cristina presso Solopaca. Il 9 febbraio 1852, Ferdinando II di Borbone partiva da Caserta e visitava Cerreto Sannita e Guardia Sanframondi, donde poi si recava al ponte distrutto. Le popolazioni di quei dintorni esponevano al Re la necessità di deviare il percorso della strada sannitica dal miglio 23, per i Comuni Amorosi, S. Salvatore Telesino, S. Lorenzo Minore, Cerreto Sannita, Guardia Sanframondi”, fino a raggiungere il Molise.
fonte
brigantaggio.net