Alta Terra di Lavoro

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Il regno di Napoli diviso in dodici provincie di Enrico Bacco

Posted by on Apr 24, 2024

Il regno di Napoli diviso in dodici provincie di Enrico Bacco

DELFINO che tiene in bocca una mezza luna, elenco di CASTELLI e TORRI nell’Arme della provincia di terra d’Otranto 1618 

Ecco la meravigliosa descrizione del simbolo dell’attuale provincia di Lecce : il DELFINO che tiene in bocca una mezza luna, e l’elenco dei CASTELLI e delle TORRI costiere ne : Arme della provincia di terra d’Otranto, opera del 1618 di Enrico Bacco : “Il regno di Napoli diviso in dodici provincie”. All’interno del testo scopro che anticamente “il Delfino con Nettuno erano proprie insegne del paese de’ Salentini“.

Il volume descrive le dodici province del Regno di Napoli con i nomi di città, casali, castelli, famiglie nobili e con la nota del numero di “fuochi”, ovvero i nuclei familiari soggetti a tassazione. Dopo la descrizione della prima Provincia del Regno, la Terra di Lavoro, “Regina di ogni altra Provincia” corrispondente quasi all’intera Campania attuale, si passa poi alla descrizione di tutte le altre Province cui fa seguito l’indice dei Re, Governatori e Vicerè del Regno.

A pagina 128 troviamo il capitolo con “l’Arme della provincia di terra d’Otranto”, in cui si descrive l’Arme, una accurato elenco dei CASTELLI e delle TORRI costiere del Salento, ma anche la narrazione del DELFINO simbolo dell’attuale provincia di Lecce che, come sappiamo, tiene in bocca una mezza luna.

Ho riprodotto in 3d questa illustrazione con una delle mie stampanti 3d, una Creality cr10

In quest’opera (che fu redatta a cura di * Enrico Bacco nel 1618) si scrive che “il Delfino con Nettuno erano proprie insegne del paese de’ Salentini” … cosa nuova per me, e apprendo con piacere questa informazione – ripeto – inedita per me. Qui di seguito ho trascritto manualmente la parte del testo in esame, che fa riferimento alle vicende che portarono a scegliere il Delfino nell’Arme della provincia; si risale al 1481 anno della cacciata dei Turchi:

“fa per arme quattro pali vermigli per lungo in campo d’oro, sopra de’ quali è posto un Delfino (qui non riesco a tradurre bene, pare dica “stizzoso”) che tiene in bocca una mezza luna. L’origine di questa insegna fu nell’anno 1481 al tempo che Alfonso Duca di Calabria, figliuolo di Ferdinando Primo Re di Napoli discacciò i Turchi dalla città d’Otranto, e da gli altri luoghi convicini; onde volendo gli huomini di questa Provincia mostrare il gran beneficio, che il fio Re fatto loro havea in liberargli dell’empio Tiranno Maumetto secondo Re dei Turchi, alzarono la già detta insegna, mostrando per li quattro pali vermigli in campo d’oro l’arme del Re Ferdinando d’Aragona. Il Delfino no fu cosa novamente incentrata, già che anticamente, per quanto si scorge nelle medaglie, il Delfino con Nettuno erano proprie insegne del paese de’ Salentini, ma vi aggiunsero solamente la mezza Luna in bocca del Delfino, volendo dinotare, che la noua Signoria, che il Tiranno Maumetto s’havea ingegnato di occupare si bella regione, gli fù per la sollecitudine del valoroso Alfonso, e virtù de’ proprij habitanti tolta”.

CFR : https://books.google.it

* Enrico Bacco, pare di origini tedesca, scrisse:
– Effigie di tutti i Re, che han dominato il Reame di Napoli da Ruggiero I Normanno in fino a noi, cavate da diverse pitture, marmi ecc. con brievi notizie delle vite di essi (Napoli 1602);
– Il Regno di Napoli diviso in dodici Provincie, testo che ha avuto diverse edizioni, con lui vivente, nel 1605 e 1606; successivamente a cura di Antonio Sofia nel 1618 e con ampliamento di Cesare d’Engenio nel 1622 e 1626 e infine con le vistose aggiunte di Giuseppe Mormile nel 1629.
– Teatro della nobiltà d’Italia, con lo pseudonimo di Flaminio Rossi (1607);
– Delle grazie e miracoli della B. Vergine del Monte Carmelo (1605);
– Vita di S. Martino, vescovo di Tours e protettore di Martina, che ebbe una ristampa nel 1737.


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