IL TRATTATO DI FERDINANDO II CON L’ARGENTINA DEL 1857
Ferdinando II, re delle Due Sicilie, nel gennaio del 1857, intraprese trattative con la Repubblica Argentina al fine di confinare prigionieri politici condannati e reclusi e formare una colonia di napoletani.
Il Governo inglese, che aveva minacciato Napoli con la flotta da guerra e ritirato la propria delegazione diplomatica, finse di considerarla una soluzione che andava incontro ai propri consigli e inviti, che in realtà altro non erano che minacce.
I particolari del trattato con l’Argentina, concluso e sottoscritto il 10 gennaio 1857, mettono in chiaro che il sovrano napoletano avrebbe commutato la pena ai condannati, i quali avrebbero ricevuto in Argentina terra e mezzi per coltivarla oltre a «cento patacconi» in denaro, solo e sempre dietro loro disponibilità.
Il trattato non entrò in vigore perché solo pochi giovani si dichiararono disponibili all’emigrazione, mentre gli anziani manifestarono la volontà di restare in carcere, tanto che Carlo Poerio sembra abbia affermato: «lasciatemi morire in galera» . Dopo questo fallito trattato, diventava più problematico per Gran Bretagna e Regno di Sardegna sostenere la propaganda diffamatoria sulle carceri napoletane, ciononostante essa riprese senza tregua alcuna.
Michele Eugenio Di Carlo