La Fedeli e il Dinosauro Alex di Fernando Di Mieri
Ricorderete lo spettacolo teatrale “Fa’afafine – Mi chiamo Alex e sono un dinosauro”, quello in cui il protagonista si percepisce maschio in certi giorni e femmina in altri. Insomma, uno spettacolo fatto apposta per diffondere i temi più cari ai sostenitori della cosiddetta educazione “gender”.
Uno spettacolo fatto apposta per soddisfare quelle schiere di docenti, attempati o no, con uno spirito sessatottino in ritardo sui tempi (liberazione del desiderio delirante e bla-bla). Meraviglie della rete: contro quello spettacolo sono state raccolte in pochi giorni oltre centomila firme e diverse autorità istituzionali si sono mosse, rendendosi interpreti della giusta protesta di tantissimi genitori e giovani. La Fedeli ha ora risposto ad Elena Donazzan, assessore all’Istruzione della Regione Veneto, chiarendo la posizione del Ministero. In pratica, ha affermato che questo non ha svolto alcun ruolo nell’organizzazione e promozione dello spettacolo ed ha ribadito che “le istituzioni scolastiche sono le uniche che, nel rispetto delle norme dell’autonomia scolastica, possono stabilire l’opportunità di partecipare agli spettacoli teatrali”. La Fedeli ha poi ricordato che tale partecipazione alle attività “extracurricolari, inserite nel Ptof, è per sua natura facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni o degli stessi se maggiorenni”. Essendo, per di più, sempre possibile “astenersi dalla frequenza”.
Insomma, per questa volta il ministero, di fronte ad un sentimento diffuso, non ha voluto calcare la mano, come vanno facendo invece, e non smetto di denunciarlo, docenti animati da una visione della laicità che non coincide né con il dettato costituzionale né con le interpretazioni dello stesso fornite negli anni dalla Suprema Corte. Il punto è che, se stavolta è andata “benino”, la partita non finisce qui e bisogna essere vigili affinché la scuola non tradisca almeno alcuni punti minimali della sua missione.
Fernando Di Mieri