LA GUARDIA NAZIONALE E LA GUARDIA URBANA
Con la discesa in Italia dell’esercito di Bonaparte, alcuni stati della penisola, a simiglianza di quanto si era praticato in Francia, istituirono delle milizie che inquadravano i cittadini disposti a difendere le pubbliche libertà ed a mantenere l’ordine costituito, ove se ne sentisse il bisogno.
Dapprima a Bologna (1796), e quindi in Toscana e nello Stato della Chiesa, si crearono queste milizie che presero il nome di Guardia Nazionale. Durante i moti che, nel 1831, si verificarono in Italia, la Guardia Nazionale assunse, nello Stato Pontificio, il nome di Guardia Civica ed in Toscana quello di Guardia Urbana. Sedati detti moti, nel 1832 uno dei mandati affidati al Cardinale Albani, Commissario Straordinario per le Legazioni, fu quello di sciogliere tutte le milizie. Durante il periodo delle riforme, la Guardia Nazionale o Civica fu ricostituita nello Stato della Chiesa e nelle Legazioni, con notificazione del 5 luglio 1847. In Toscana si chiamò promiscuamente Guardia Nazionale e Guardia Civica; in Napoli fu detta unicamente Guardia Nazionale. Cessata la dominazione francese e tornati sul trono i Borboni, la milizia cittadina fu chiamata Guardia Nazionale nella Città di Napoli ed Urbana in provincia. Le poche notizie pervenuteci sulla Guardia Urbana istituita nel Comune di Guardia Sanframondi rimontano al 1850. Dal ruolino della forza, inviato il 25 marzo di detto anno, dal Regio Giudice di Guardia al Maresciallo di Campo comandante la Divisione Territoriale di Caserta, rileviamo che tale Guardia Urbana era agli ordini del Capo Urbano Lucantonio Foschini fu Carlantonio, ed aveva per Sottocapo Urbano Dionisio Di Cesare di Carlantonio. La sua forza era di 120 uomini nel servizio ordinario e di 24 nella riserva. Le guardie urbane del Circondano di Guardia, unitamente a quelle dei Circondati di Sepino, Morcone, Pontelandolfo e Cerreto, erano alle dipendenze del Maggiore Cav. Achille lacobelli di San Lupo il quale, il 14 giugno 1860, avendo conseguito il grado di Tenente Colonnello, assunse. d’ordine del Re Ferdinando II, anche il comando delle Guardie Urbane dei Circondati di Santa Croce di Morcone e Solopaca (1). Il predetto Cav. Iacobelli, noto più “per spirito di iniziativa nei lavori pubblici, che per generosi sentimenti politici” (2), era molto ligio al Borbone e dette i primi segni della reazione contro l’attività dei comitati liberali che a mano a mano si affermavano in vari comuni della sua giurisdizione. Per tale sua azione reazionaria, era stato segnalato, dal Comitato di Napoli, ad elementi liberali locali affinché ne sorvegliassero attentamente le mosse (3). Entrato Garibaldi in Napoli, il 7 settembre 1860, il comando della Guardia Nazionale verme affidato al Generale Mariano d’Ayala il quale provvide subito a sciogliere le Guardie Urbane ed a eseguire una prima epurazione e riorganizzazione della milizia. Con decreto del 23 ottobre 1860 fu anche istituita la Guardia Nazionale a cavallo nelle province meridionali, chiamando a farne parte coloro che appartenevano al Corpo delle Guardie di Onore. Tale specialità venne poi soppressa con decreto del 19 aprile 1861 ad eccezione dello squadrone di Napoli. Solo quando, nel 1861, si addivenne alla unificazione del Regno ed alla creazione della Luogotenenza per le Province Napoletane, retta dal Principe Eugenio di Savoia, si pensò (pur tenendo in vigore la legge del 4 marzo 1848) di organizzare effettivamente su nuove basi la Guardia Nazionale che però restò alle dipendenze del Ministro dell’Interno. Tare compito fu diretto dapprima da Silvio Spaventa, Segretario Generale del Dicastero dell’interno e Polizia, e poi dal nostro concittadino Filippo De Blasio, succeduto allo Spaventa, dimissionario il 21 luglio 1861 da detta carica di Segretario Generale. Con decreto del 4 agosto 1861, Vittorio Emanuele Il Re d’italia, creava la Guardia Nazionale Mobile, costituita da Corpi distaccati della Guardia Nazionale adibiti al servizio di guerra ed al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica. Il contingente di ciascun comune di tale formazione venne fornito in prevalenza da volontari, anche se non appartenenti alla Guardia Nazionale, ed in difetto di questi, da cittadini idonei chiamati coattivamente, con l’obbligo della ferma di due anni. La Guardia Nazionale Mobile dipendeva dal Ministero della Guerra ed i suoi ufficiali venivano nominati dal Re su proposta del Ministro della Guerra. Il contingente di Guardia Nazionale Mobile del comune di Guardia Sanframondi stabilito in 29 unità, dipendeva dai seguenti comandi gerarchici: Comando G.N.M. del Circondano di Cerreto. Comando della Divisione della G. N.M. di Napoli, Sesto Gran Comando della G.N.M. di Napoli. Il 19 agosto 1861 il Maggiore Generale Nicola Fabrizi, d’ordine della Luogotenenza Generale del Re, veniva nominato Sottoispettore Generale della Guardia Nazionale della Provincia di Benevento. Fu questo il periodo aureo di tale milizia, chiamata allora con enfasi ottocentesca “paIladio della conquistata libertà”. Più tardi però, con l’allargarsi dell’organizzazione, essa andò perdendo le sue qualità tipiche che le derivavano soprattutto dallo spirito schiettamente e genuinamente volontaristico di chi le componeva. L’11 aprile 1861, l’intendente di Piedimonte d’Alife, accogliendo le proposte del Sindaco di Guardia, approvò la costituzione del Consiglio di Ricognizione, per la formazione della matricola e delle liste della nuova Guardia Nazionale, composto dai seguenti cittadini; Luigi De Blasio di Geremia, proprietario; Achille Marotta fu Giovanni, proprietario; Silvestro Nonno fu Francescantonio. proprietario (1). Tale Consiglio formò le liste dei militi per il servizio ordinario e per quello della riserva, chiamando a farne parte i “cittadini operosi ed amanti del proprio paese e degni di un Governo libero e generoso“. La lista del servizio ordinario risultò di 155 unità di cui 25 della disciolta Guardia Urbana e quella della riserva di 31 unità di cui 20 dell’ex Guardia Urbana. In base a tale forza il Consiglio dispose la formazione di una compagnia della quale prese il comando il capitano Errico Foschini Longo fu Luigi, nato a Sepino, residente in Guardia, proprietario. La milizia assunse la denominazione di “Guardia Nazionale del Municipio di Guardia Sanframondi”. L’uniforme della Guardia Nazionale era già stata stata stabilita con decreto del 27 gennaio 1861 e doveva diventare obbligatoria a partire dal primo gennaio 1864. Per tal motivo i militi della disciolta Guardia Urbana continuarono a portarne l’uniforme, abolendo solo i distintivi borbonici. Intanto il personale che costituiva le unità della Guardia Nazionale, pur essendo in gran parte volontario, lasciava spesse volte a desiderare nei riguardi disciplinari, malgrado i continui richiami fatti dal Dicastero dell’interno e Polizia per una disciplina più energica. Infatti, in data 28 agosto 1861, il Segretario Generale, Avvocato Filippo De Blasio, emanava la seguente circolare:
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Adele De Blasio
fonte brigantaggio.net