la ‘maccheronata’ di Gennaro Quaranta (in risposta a Giacomo Leopardi che aveva dileggiato i napoletani maccaronari)
E tu fosti infelice e malaticcio
O sublime Cantor di Recanati,
che, bestemmiando la Natura e i Fati,
frugavi dentro te con raccapriccio.
Oh mai non rise quel tuo labbro arsiccio,
né gli occhi tuoi lucenti ed incavati,
perché… non adoravi i maltagliati,
le frittatine all’uovo ed il pasticcio!
Ma se tu avessi amato i Maccheroni
Più de’ libri, che fanno l’umor negro,
non avresti patito aspri malanni…
E vivendo tra pingui bontemponi,
giunto saresti, rubicondo e allegro,
forse fino ai novanta od ai cent’anni