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LA PRESENZA DI FRANCESCO I E FERDINANDO II, SOVRANI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE, NELLA LORO TENUTA REALE DI TRESSANTI

Posted by on Dic 12, 2022

LA PRESENZA DI FRANCESCO I E FERDINANDO II, SOVRANI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE, NELLA LORO TENUTA REALE DI TRESSANTI

Cerignola lamenta, purtroppo, per i secoli passati, la presenza di benemeriti CRONISTI che avrebbero potuto annotare avvenimenti, fatti, cose notevoli etc. accaduti in loco: cosa che facilmente si rileva in altre città con dotti CRONISTI che hanno scritto “annotamenti”, “cronache” con dovizia di particolari su  “cose notevoli” accadute e verificatesi nelle loro Città, nelle loro Province e  Regioni.

Ci riferiamo a comprovati SCRITTORI di secoli passati i quali hanno lasciato una documentazione informativa che ci aiuta a capire meglio i vari passaggi della propria STORIA. Notizie quasi semplici vergate a fine giornata di ogni mese, di ogni anno e per più anni. CRONISTI-SCRITTORI STORICI, sono quelli ufficiali che al seguito dei loro SOVRANI annotavano tutto, in modo puntiglioso e rigoroso delle gesta compiuti, soprattutto sui campi di BATTAGLIE.

Nella seconda metà degli anni ’80 il Dott. Pasquale di CiccoDirettore dell’ ARCHIVIO di STATO di Foggia, in segno di stima e di ammirazione per le Ricerche che andavo effettuando, costantemente e con ottimi risultati, nel suddetto ARCHIVIO, mi volle fare omaggio di alcune copie di Sue pubblicazioni e di tanto Lo ringrazio. Tra queste “Il Giornale Patrio VILLANI I (1801 – 1810)”, a cura di Pasquale di Cicco – Leone Editrice Apulia Foggia, Foggia, 1985 –  SOCIETA’ DAUNIA DI CULTURA – Testi e documenti per la Storia della Capitanata – Collana diretta da Antonio Vitulli – 6.

E’ una CRONACA scritta della Città di Foggia che copre un arco temporale-cronologico che va dal 1801 al 1860 e che interessa gran parte dei Luoghi, Città, Personaggi ed Eventi della Provincia di Foggia.

La nostra attenzione, questa volta, è rivolta all’antico BORGO PROTOSTORICO – MEDIEVALE di TRESSANTI distrutto tra il 1975-1976. Furono rasi al suolo il MONUMENTALE CONVENTO CERTOSINO del ‘700, le MURA DI CINTA e il MAESTOSO PORTALE di INGRESSO litico, al BORGO del XVI secolo, le ABITAZIONI, STALLE e RICOVERIMAGAZZINIPOZZI,  la CHIESA BAROCCA,  del 1706, delle numerose FOSSE da GRANO presenti sul PIANORO e non solo.

Si è manifestato un feroce ACCANIMENTO, un odio viscerale contro le memorie storiche del passato. Le ruspe furono azionate per la demolizione dei fabbricati ma anche per spianare la COLLINA, in origine una delle DUNE sabbiose che delimitavano il LAGO SALPI, dove sorgeva TRESSANTI, portando il tutto a livello di campagna. Una STRATIFICAZIONE antropica a partire dal NEOLITICO fino al 1975. Tutto questo per costruire una CANTINA sociale che fallì dopo alcuni anni. Uno SCELLERATO SCEMPIO voluto dall’Amministrazione Comunale dell’epoca  con la partecipazione PASSIVA e INDIFFERENTE dei residenti e con il silenzio della Chiesa. A tale proposito, si veda la nostra pubblicazione  (1) “Storia di Tressanti”.

Caduta la Repubblica Napoletana, il RE FERDINANDO IV rientrò da Palermo a Napoli il 9 luglio 1799. Emanò il 30 luglio dello stesso anno il Decreto di SOPPRESSIONE dell’ORDINE MONASTICO dei PADRI CERTOSINI MARTINIANI di NAPOLI del 30 luglio del 1799, di conseguenza fu SOPPRESSA la GRANCIA di TRESSANTI. Tutti i BENI furono incamerati dallo STATO e TRESSANTI, con le sue DIPENDENZE : Monte di Mezzo in Abruzzo e le difese di Pagliccio, Lama, Chiusa e Defensola in tenimento di Arignano, passò sotto l’AMMINISTRAZIONE dello STATO arrivando così al secolo successivo (2).

L’attenzione del RE FRANCESCO I per la TENUTA REALE di TRESSANTI fu una delle priorità in Puglia  e soprattutto in CAPITANATA per la sua vasta estensione, per le sue DIPENDENZE e per le POTENZIALITA’ rivenienti dagli introiti e dal prestigio, come AZIENDA soprattutto zootecnica per la presenza di un allevamento di pecore Merinos  come razza pregiatissima. La volle proteggere e investirla di notevole autorità emanando un Regio Decreto del 20 aprile 1822 con il quale dichiarava Reali Riserve Tressanti e le sue Dipendenze; ne fece poi dono al Principe ereditario FERDINANDO con Regio Decreto del 6 novembre 1823 suo figlio, futuro RE FERDINANDO IIFRANCESCO I, Re delle Due Sicilie più volte fu a TRESSANTI soggiornando e godendo i luoghi e le attività aziendali.

Il RE FERDINANDO II ha avuto sempre una predilezione per la SUA RISERVA REALE di TRESSANTI. Quanti saranno stati i PERSONAGGI e le AUTORITA’ ricevuti dal RE FERDINANDO II nell’ampio SALONE  AFFRESCATO da DOMENICO ANTONIO VACCARO nel 700 per conto dei Padri CERTOSINI. Possiamo immaginare quante volte la CARROZZA del RE sia passata sotto l’ARCO d’INGRESSO MONUMENTALE del ‘500 con la scorta. E quante volte l’INGRESSO del CONVENTO e le sue RAMPE di SCALE hanno visto salire e scendere il RE durante i suoi soggiorni. Ed ancora le volte che avrà sostato nella CAPPELLA dedicata alla Vergine del ROSARIO, posta nello stesso Convento, arricchita di un pregevole PAVIMENTO policromo maiolicato. Un luogo ameno circondato dal VERDE, con la vasta “MEZZANA” di Tressanti con una estensione di oltre 200 versure. Oggi sono superstiti pochi MONUMENTALI ALBERI DI PINO MARITTIMO. Era un VERDE programmato.  Infatti NICOLA SANTANGELO, Intendente di Capitanata, fu investito di poteri straordinari, dal Governo, fu nominato Commissario Regio. Doveva cercare soluzioni su un certo abbandono nella quale la Capitanata veniva a trovarsi sotto tutti i punti di vista: zootecnico, agricolo, per il commercio, per la situazione boschiva e molto altro. Nella sua relazione “[…] intraprese una ferma azione per cercare di sviluppare nel Tavoliere l’arboricoltura tra l’altro scriveva: […] Voi potere avere de’ boschi, voi potete avere le più utili e più belle piantagioni in que’ luoghi stessi ne’ quali credete che a stento possa vegetare fin l’erba spontanea[…]” ( 3). La relazione del Santangelo del 1829 riuscì a convincere il RE e il 1° giugno 1831, gli fece indirizzare dal Ministro dell’Interno un Dispaccio con il quale lo invitava a promuovere, tra l’altro, la piantagione di alberi “che si stimeranno più vantaggiosi non esclusi quelli ad alto fusto” (4).

Erano CENTINAIA di questi alberi di PINO MARITTIMO ad altissimo fusto. Era una RISERVA di CACCIA che si estendeva non solo a TRESSANTI ma anche alle sue ampie CONTRADE limitrofe quali “TRAMEZZO”, “ACQUARULO”, “RISERVA” etc. Infatti, ancora oggi sono superstiti in queste contrade i TERMINI LITICI di confine con scolpito su di un lato il “GIGLIO” BORBONICO e la iscrizione “REALE RISERVA” . Il RE FERDINANDO II aveva una INVIDIABILE allevamento di CAVALLI REGI di pregiata razza, era il suo orgoglio, oltre ad altri animali.

Più volte venuto a TRESSANTI ha soggiornato anche più giorni. Ignoriamo quale fosse la Sua STANZA, ma sicuramente avrà assistito alla celebrazione EUCARISTICA nella CHIESA BAROCCA di SAN GIUSEPPE o della SACRA FAMIGLIA.  Aggiungiamo che lo stesso RE FERDINANDO II assegnava al fratello più giovane, FRANCESCO di Paola (5) Conte di Trapani con regio decreto del 12 novembre 1838 le tenute di TRESSANTI, SANTA CECILIA  e PAGLICCIO; le stesse tenute successivamente con decreti del 12 settembre 1860 furono dichiarati, come ex siti reali, da GIUSEPPE GARIBALDI,  BENI NAZIONALI  (6).

FRANCESCO I (*Napoli  19 agosto 1777 †Napoli 8 novembre 1830) figlio di FERDINANDO I Re delle Due Sicilie e MARIA CAROLINA di Asburgo. Duca di Calabria, Re delle Due Sicilie (1825-1830) (7).

FERDINANDO II (*Palermo 12 gennaio 1810 †Reggia di Caserta 22 maggio 1859) figlio di FRANCESCO I re delle Due Sicilie e di MARIA ISABELLA di Borbone Spagna (seconda moglie), Duca di Noto e Duca di Calabria, Re delle Due Sicilie (1830-1859)(8).

Ma torniamo al tema come riferito nel titolo.

Dal Volume CARLO MARIA VILLANI, “Giornale Patrio II (1831 – 1840), a cura di Pasquale di Cicco – Claudio Grenzi  Editore, Foggia, 2006:

Febbraro 1824 – pp. 145-146

Lunedì 16. Tempo ventoso e vario.

Una ministeriale pervenuta questa mattina all’Intendente conferma la venuta a Foggia di Sua Altezza Reale il Duca di Calabria nostro Principe ereditario, che da più giorni si vocifera per notizia privata. Il Ministro fa conoscere che Sua Altezza Reale sarà qui ne’ primi giorni di Quaresima in compagnia del  suo primogenito Sua Altezza Reale don Ferdinando, duca di Noto, (6) e suo seguito ad oggetto di visitare le ampie possessioni che egli ha, ed in ispecie la vasta grancia detta di Tressanti (7), colla tenuta di Pagliccio, Lama e Montedimezzo,  ov’è  bellissima razza di merini, della quale grancia Sua Maestà il Re nostro signore gli fe’ recentemente dono con suo r. decreto del 6 del prossimo passato mese di novembre, come nuovo pegno di sua paterna benevolenza. Ordina quindi che senza perdita di tempo si metta in bello il quarto grande del real palazzo, che si occupa dall’Intendente e dalle officine del Tavoliere, e che tutto sia decentemente messo nel più breve termine; a qual’oggetto in vista di detta ministeriale si è dato moto a tali lavori a farsi, e colla massina sollecitudine sarà il tutto ridotto magnificamente ed al miglior modo possibile per l’abitazione di personaggio di sì alto bordo. In Tressanti e Pagliccio vi sono anche de’ grandi preparativi, e tutto si riatta e si modifica pel prossimo arrivo di Sua Altezza Reale. Il marchese Cappelli, amministratore generale de’ beni siti in Puglia del Principe, amministratore generale de’ beni siti in Puglia  del Principe, è in gran movimento, e non fa che portarsi continuamente in Tressanti per assistere e dirigere tanti artieri colà radunati per sollecitare l’occorrente. Tutto nel momento è confusione e precipitazione.

(6) – (1810-1859). Dal 1830 Ferdinando II, re delle Due Sicilie.

(7) – La reale azienda di Tressanti, composta da fondi in Capitanata e nell’Abruzzo aquilano, era nel 1797 da un dono di 6000 pecore che i locati abruzzesi e pugliesi offrirono al principe ereditario  Francesco, nell’occasione  delle sue nozze con Maria Clementina d’Austria, celebrate  a Foggia. Nel 1806 passò a far parte del demanio pubblico, nel 1808 fu donata  a Carolina Murat, per costituire poi il maggiorato del conte di Trani, Nel 1860 fu dichiarata bene della nazione. Per un certo tempo, negli anni ’20, fu amministrata dal consigliere dell’Intendenza di Foggia Donato Tricarico (Cfr. AMMINISTRAZIONE, p. 75; ASFG, Tavoliere di Puglia, b. 1029, fasc. 920; Intendenza e Governo di Capitanata. Atti di polizia, s. II, b. 60, fasc. 1433).

 Aprile 1824 – p. 150

Giovedì 15. Tempo sereno.

Questa mattina, provenienti dal ponte di Bovino, sono qui giunti due forgoni e tre traini coll’equipaggio di Sua Altezza Reale accompagnati da due persone del suo seguito. Questa roba è rimasta in parte in questo palazzo, e ‘l rimanente si è portata a Tressanti.

Aprile 1824 – pp. 154

Domenica 25. Tempo piovoso e freddo.

Questa mattina Sua Altezza Reale dopo aver ascoltata la messa nella sua reale cappella è partito per la vasta grancia di Tressanti, ove resterà per tre o quattro giorni, ad oggetto di visitare le ampie possessioni che quivi egli ha, e per godere di quelle campagne e delle sue tenute. Le persone che lo han seguito sono stati il Principe di Cellammare, il marchese Cappelli, i due agiutanti di camera e persone di servizio. La sua scorta non è stata che di 8 gendarmi a cavallo, oltre i suoi guardiani e corriere di gabinetto. Ad onta degli incomodi di viaggio e del trapazzo continuato Sua Altezza Reale gode perfettissima salute, ed è oltremodo contenta del come si ciba e riposa in questo nostro clima.

Giugno 1825 – p. 199

Giovedì 30. Tempo offuscato.

Con r. decreto dato da Genova il dì 12 giugno Sua Maestà il Re nostro signore ha dichiarato Reali Riserve, a termini del regolamento de’ 20 aprile 1822, le tenute che in Puglia ed in Apruzzo si appartengono in proprietà alla sua R. Casa, denominate S. Cecilia, Tressanti e sue dipendenze, Pagliccio e Palumbara, Chiusarella, Lama e Difensola in provincia di Capitanata, e Montedimezzo nella priovincia di Molise.

    Maggio 1830 – p. 385

Giovedì 20. Tempo vario .

Diversi corpi si son presentati questa mattina al marchesino Ruffo e fra questi il Sindaco ed Eletti comunali. Nella loro breve dimora intanto che fa in questa città non manca di andar visitando tutti i stabilimenti pubblici e quanto di bello offre questo comune, oltre i Siti Reali, che principalmente va osservando, come a dire Tressanti, Pagliccio e Santa Cecilia. Questa sera ha goduto del nostro teatro nel palco dell’Intendente e ne è rimasto soddisfattissimo.

Dal Volume  CARLO MARIA e ANDREA MARIA VILLANIIl Giornale Patrio III (1831 – 1840), a cura di Pasquale di Cicco – Claudio Grenzi  Editore, Foggia, 2008:

Maggio 1831 – pp. 41-42.

Lunedì 2. Tempo offuscato e caldo.

Il corriere di questa mattina è stato apportatore di lieta notizia. Sua Maestà il re nostro signore ha risoluto di visitare alcune provincie de’ suoi reali domini al di qua del Faro, q questa paterna visita non sarà accompagnata dalla pompa esterna della sovranità. Sua Maestà non permette alcuna pubblica dimostrazione di festa, essendo sua sovrana volontà che non si faccia spesa di sorte alcuna. Non permette che gl’Intendenti o alcuno de’ funzionari delle provincie che percorrerà ed anche delle convicine  si allontani dalla sua residenza, nemmeno per andargli all’incontro. Ha destinato il suo alloggio nelle abitazioni degl’Intendenti , de’ Sotto-Intendenti, nelle case comunali, ed in mancanza in quelle de’ Vescovi, o ne’ conventi. Il suo real trattamento sarà a cura delle persone che lo seguono. La Direzione generale delle poste è incaricata del numero de’ cavalli di cui fa bisogno a tre sole carrozze. Sua Maestà non vuole altra custodia, che cittadina: le guardie urbane avranno quest’onore. E’ questa in una parole una visita di famiglia. Ascoltare indistintamente le domande de’ suoi sudditi, conoscerne i veri bisogni, provvedere alla loro prosperità: ecco il solo oggetto delle sue magnanime cure.

L’itinerario del viaggio della Maestà Sua è il seguente: / 3 maggio. Da Napoli a Campagna / 4 detto. Da Campagna a Melfi / 5 Riposo / 6 Da Melfi ad Andria / 7 Da Andria a Bari / 8 Riposo / 9 Da Bari a Trani. Vedere Barletta e le Saline / 10 Riposo / 11 Da Trani a Tressanti / 12.13.14. Riposo / 15 Da Tressanti a Foggia 16.17.18.19 Riposo. Vedere Monte S. Angelo / 20 Da Foggia a Lucera / 21 Da Lucera a Napoli.

La consolante notizia di vedere  e godere fra noi per più giorni l’amatissimo nostro Sovrano ha destato negli  animi della popolazione intera quel giubilo che naturalmente può ben’idearsi, e per ciò ciascuno ha preso parte ad un movimento indicibile onde prepararsi ad un ricevimento di tanto rilievo. L’Intendente  non ha fatto che all’istante chiamare l’amministrazione comunale, creare una commissione e nominare delle diverse deputazioni, ciascuna incaricata a diverso ramo. Il tutto da eseguirsi con precisione, decenza e gusto

Mercoledì 11. Tempo vario.

 L’Intendente Santangelo è partito questa mattina al far del giorno per la volta di Tressanti (30) per attendere ivi Sua Maestà il Re nostro signore, che dopo pochi istanti è colà felicemente giunto a cavallo, ed accompagnato dal suo seguito, proveniente da Barletta, ove è ritornato questa sera per godere di una festa di ballo, che quel comune gli aveva preparato. Sua Maestà si è intrattenuto poche ore in Tressanti, osservando tutte quelle sue reali tenute, ed i polledri della real casa; preso poi una zuppa preparatagli  da quello amministratore marchese Cappelli si è restituita in Barletta. L’Intendente è qui ritornato circa le 4 pomeridiane, in unione del comandante la provincia brigadiere Ciccone, e ‘l capitano  del genio, che egualmente si eran portati a baciar la mano alla Maestà Sua.

 Venerdì 13. Tempo sereno.

Ieri Sua Maestà (Dio guardi) fu di bel nuovo a pranzo in Tressanti, e ieri sera si ritirò nuovamente a Barletta. Questa mattina si è portato in Cirignola, ove rimarrà questa notte, dopo esser passato nuovamente per Tressanti.

–  Sabato 14. Tempo sereno. Questa mattina Sua Maestà il Re, partita per Cirignola, si è portata nel comune di Ascoli, ove rimarrà questa sera per indi domani portarsi in Foggia, passando per la sua posta di S. Cecilia. Questa sera si è riaperto il nostro teatro.

30 – Cfr. Giornale Patrio, II, nota 7 del 1824.

Maggio 1833 – pp. 138-139

Domenica 5. Tempo sereno e caldo.

In aspettazione del fausto arrivo del Re nostro signore e del ritorno dell’Intendente che ha lasciato Sua Maestà alla traversa che porta alla tenuta di Tressanti, si è saputo che la Maestà Sua giungerà in Foggia circa mezzogiorno, dopo breve trattenimento che farà in quella tenuta […].

Maggio 1833 – pp. 141

– Lunedì 20. Tempo vario.

 […] Quest’oggi alle 5 pomeridiane ha avuto luogo l’apertura del Consiglio provinciale, presieduto in quest’anno dal signor don Felice Zezza (15) di Cerignola. L’intendente cav. Lotti lo ha istallato, giusta il consueto, accompagnato da sua ragionata parlata, a cui il presidente Zezza vi ha brevemente risposto.

Circa le 7 pomeridiane, senza la menoma prevenzione, è di qui passato in posta Sua Altezza Reale il principe don Carlo principe di Capua, dirigendosi per la prima volta della tenuta di Tressanti, ove credesi che si fermerà questa sera. Sua Altezza Reale (16) ha attraversato Foggia in carrozza correndo, e non si è fermato che fuori le mura di Gesù e Maria, ove ha cambiato la posta. E’ da osservarsi che Sua Altezza Reale sedeva in serpe,  e sconosciuto, avendo al di dietro i suoi cavalieri di seguito al numero di tre. L’intendente avvisato di un tal passaggio non fatto che mettersi in posta, e corrergli d’appresso. L’istesso ha fatto il signor Cappelli (17), amministratore di questi siti reali. Il primo però ha avuto la sfortuna di perdere la strada perché all’oscuro, ed ha fatto qui ritorno dopo la mezza notte. Il secondo perché conosceva la strada ed i luoghi è giunto felicemente in Tressanti, ed ha assistito l’Altezza Sua in tutta la notte, abbenchè  disaggiato per non aver ivi ritrovato la menoma cosa preparata, per cui ha dormito sulla paglia.

15 – Cfr. Giornale Patrio, II, nota 10 del 1829.

16 – Farà scalpore il suo matrimonio con una turista irlandese, nonostante la proibizione del Re suo fratello (GLEIJESES, pp. 766-767). (Aggiungiamo noi che VITTORIO GLEIJSESIl Regno dei Borboni a Napoli, Edizioni del Giglio, Napoli, 1981, scrive alla p. 279 a proposito del fratello del Re: “[…]Il fratello Carlo, principe di Capua, che lo aveva costretto più volte a rivolgergli dei rimproveri per la sua condotta licenziosa, gli chiede il consenso di sposare un’irlandese, una fanciulla di nobile famiglia della contea di Waterford e non avendolo avuto, fuggì con la giovane. Ferdinando II , venuto a conoscenza della fuga romantica, ma poco ortodossa del fratello, anziché far fermare, come avrebbe potuto, la coppia al confine, si limitò  ad inviare un ufficiale con un biglietto che invitava fraternamente il principe a rientrare. Don Carlo ricevè l’ufficiale con la pistola in pugno, ma, visto il tenore moderato della lettera, lo congedò dicendogli che avrebbe risposto in seguito a Sua Maestà, e proseguì imperterrito per l’Inghilterra. Ivi la coppia venne a conoscenza che il re aveva esumato e ribadito un vecchio decreto di Francesco I del 1829 che a sua volta sio richiamava ad uno di re Carlo, secondo il quale era proibito ai principi di casa reale uscire dal regno senza un esplicito permesso del re . Se accusò il colpo, Don Carlo non lo dimostrò, e senza batter ciglio, il 5 aprile del 1836 convolò a giuste nozze con la sua Penelope. Re Ferdinando non volle riconoscere queste nozze, anche quando furono celebrate col rito religioso a Londra e fece sequestrare il patrimonio del fratello […]”).

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17 – Luigi Cappelli di San Demetrio, fratello del marchese Domenico, già amministratore di Tressanti e sue dipendenze. Censuario dal 1852 di terreni nelle poste Paglia e Conca , amministrerà il real sito sino ad aprile 1861, quando gli subentrerà Francesco Sorge.

Maggio 1833 – p. 142.

Martedì 21. Tempo sereno.

L’intendente cav. Lotti non avendo potuto giungere ieri sera in Tressanti, come si è detto, si è messo nuovamente in posta questa mattina e vi ci si è portato. Ivi, dopo aver baciato la mano a Sua Altezza Reale, ha preso concedo, e si è qui ritirato, per attenderlo questa sera. Circa le ore due della notte è qui giunto Sua Altezza Reale proveniente da Tressanti col suo seguito nell’istessa carrozza. Il signor Cappelli lo seguiva in altra carrozza. Si credeva  che avesse tirato al real palazzo, ove tutto si era da questo Intendente preparato, ma con dispiacere si è veduto fermare il legno al rilievo della posta sito vicino al real palazzo, cambiare i cavalli, e proseguire il viaggio per S. Cecilia, ed indi per la capitale. L’Intendente e tutte le autorità qui riunite son corse a complimentarlo nella carrozza istessa, e dopo averlo pregato a prender riposo, si è negato, ed ha tutti ringraziati. Il signor Cappelli lo ha seguito fino a S. Cecilia ove, dopo aver osservato a lume di torce quella tenuta e gli armenti ivi riuniti, ha ripreso il viaggio.

Maggio 1835 – p. 227

Mercoledì 20. Tempo sereno e caldo.

In aspettazione dell’arrivo di Sua Maestà (Dio guardi) non si è mancato da queste autorità  di tener tutto approntato, tanto nel palazzo di Foggia, che in quello della real tenuta di Tressanti, ove da questa mattina vi si è portato il marchese Cappelli, amministratore de’ reali siti, e ‘l generale Conte Gaetani, che qui trovasi per la rimonte. Nelle ore pomeridiane vi sono state le solite istruzioni e manovre delle guardie di onore urbani, che rientrando in città sono state precedute nella marcia da una armoniosa banda, venuta appositamente in giornata di Cerignola per disposizione dell’Intendente. Il popolo accorso a tale funzione è stato immenso ed un movimento di contento par che si ravvisa in tutti gli animi di una popolazione anelante di rivedere di bel nuovo fra le proprie mura il suo Sovrano.

Giovedì 21. Tempo caldo.

Il telegrafo, avendo segnalato circa le 7 e mezza che il Re nostro signore era già a vista di Montecalvello, ha dato luogo ad un movimento generale. Le autorità han vestiti i loro abiti di etichetta, la truppa ha preso le armi, e ciascuno si è messo in attenzione dell’imminente arrivo della Maestà Sua, quanto in un momento dietro l’altro segnale del telegrafo si è inteso che il Re si era diretto per la volta di Tressanti percorrendo la strada di Ordona. A tale avviso l’Intendente, unitamente al Comandante la provincia e ‘l capitano della gendarmeria son partiti precipitosamente per Tressanti, ed un plutone di guardie di onore comandato dal signor della Rocca e dal tenente Avolio, qual di loro istruttore, ha fatto lo stesso, rimanendo in Foggia per la guardia del palazzo altro numero sufficiente di detta guardia a piedi, non che tutti gli urbani per la parata fuori città, e guardia al portone, quante volte Sua Maestà si compiacesse di passare per Foggia nel ritorno. In tale posizione equivoca si è passata l’intera mattinata, nel qual tempo la banda percorrendo le strade della città ha dato un brio alla popolazione dubbiosa se vedere o no in giornata il suo signore. Alle due pomeridiane finalmente si è uscito dal dubbio e dalle speranze di contento si è passato alla mestizia. Il ritorno dell’Intendente da Tressanti ha messo tutto in chiaro, ed ha fatto conoscere che il Re nostro signore, dopo aver rivisitato i suoi cavalli in quella reale tenuta, e dopo breve colazione ha ripreso il cammino per la capitale percorrendo la medesima strada di Ordona, ringraziando per mezzo dell’Intendente la popolazione di Foggia, e scusandosi di non averla potuto soddisfare colla sua presenza poiché urgenti affari lo chiamavano precipitosamente alla residenza.  La nostra guardia di onore in tanto lo ha accompagnato fino al passo d’Orta, e questa sera circa un’ora di notte è qui rientrata a suon di trombetta. Il capitano Caracciolo poi lo ha scortato fino al ponte di Bovino, ove il Re lo ha colmato di benevolenze. Il re viaggia nel massimo incognito e senza scorta in un tiosco aperto in compagnia del duca Sancesario, di un servitore ed un battitore, e domani alle otto sarà nella capitale in seno della sua reale famiglia.

Lunedì 25. Tempo vario e piovoso – p. 228

Lo sparo del pezzo al far dell’alba ha annunziato al pubblico l’apertura della nostra fiera, la quale si mostra affollatissima di animali e mercanzie al par degli anni antecedenti . La rimonta  non ha mancato di fare il solito acquisto di cavalli, oltre a quelli già presi nella reale tenuta di Tressanti alla presenza e scelta del Re nostro signore ne’ giorni scorsi. Il teatro poi questa sera è stato affollatissimo pel concorso di tanti forestieri, e si è riprodotto l’Aladino del maestro Ricci, altra volta qui rappresentato.

Maggio 1836 – p. 272

Venerdì 6. Pioggia.

Il principe di Aci, comandante la nostra provincia, è rientrato quest’oggi, reduce di Napoli, in unione di sua signora moglie, ove per pochi giorni si era ivi portato per affari di sua famiglia. Egli ci dà la piacevole notizia che Sua Maestà il Re nostro signore facilmente sarà fra noi nel corso di questo mese, ad oggetto di visitare i suoi cavalli nella reale tenuta di Tressanti.

Maggio 1837 – p. 322

Domenica 21. Tempo ventoso e freddo.

Per notizia pervenuta questa mattina al capitano di gendarmeria, pel canale del Ministero di Polizia, che Sua Maestà il Re nostro signore sia per giungere qui improvvisamente in giornata, o al più domani per dare una sorpresa alla fiera di Foggia, e visitare le sue razze di cavalli in Tressanti, senza che queste autorità ne avessero ricevuto alcun avviso uffiziale, si è dato moto a tutto l’occorrente, e nel momento è partito per la volta di Bovino il Comandante la provincia  e suoi uffiziali, non che un drappello di guardie di onore per quanto all’istante han potuto riunirsene, ed attenderlo fra il Ponte e Pozzo d’Albero onde scortarlo fino a Foggia. Nel tempo istesso questo Intendente à cercato colla massima sollecitudine allestire l’appartamento, preparare un pranzo, e dare tutte le disposizioni possibili per ricevimento di un tanto personaggio, che non avendo fatta pervenire alcuna prevenzione dovrà compatirne l’istantaneo preparamento fattogli, fra la confusione ed incertezza del suo improvviso arrivo. Alle ore 24 il telegrafo fa conoscere che fino alle ore 23 Sua Maestà non era ancora uscito da Napoli. Se ne attendono per ciò le notizie col corriere di domani. 

Marzo 1839 – p. 419

Giovedì. Tempo ventoso e freddo.

Dopo il breve riposo che Sua Maestà à preso questa notte, ed ascoltata la santa messa nella reale cappella, circa le otto del mattino si è portata alla sua tenuta di Tressanti per vedervi le due industrie accompagnata da’ due suoi aiutanti generali, e colla scorta di pochi guardaboschi, avendo licenziati i gendarmi a cavallo fuori le mura di Foggia […]”.

Sul “Giornale Patrio” ci torneremo per attingere notizie interessanti su Cerignola: le visite dei Re di Napoli a Cerignola ed altro.

Cerignola, 20 Agosto 2018                                             Matteo Stuppiello

Bibliografia

(1) – MATTEO STUPPIELLO, Storia di Tressanti, San Ferdinando di Puglia, 2015, p. 23.

(2) – ibid.

(3)/(4) – MICHELE MAGNOLa Capitanata dalla pastorizia al capitalismo agrario (1400-1900), Roma, 1975, p. 91.

(5) –Wikipedia.

(6) – MICHELE MAGNOLa Capitanata…, op. cit., p. 111.

(7)/(8) –Wikipedia.

fonte

LA PRESENZA DI FRANCESCO I E FERDINANDO II, SOVRANI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE, NELLA LORO TENUTA REALE DI TRESSANTI

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