LA PREVIDENZA SOCIALE NEL REGNO DI NAPOLI
Nel 1751, nel Regno di Napoli, fu avviata la costruzione del
“REAL ALBERGO DEI POVERI “,
per l’accoglienza e la rieducazione al lavoro di circa ottomila mendicanti.
Nel 1789 ci fu l’esperimento sociale di FERDINANDOPOLI San Leucio, dove vennero classificati diritti e doveri degli abitanti-lavoratori della colonia. Un altro splendido esempio di modernità in tema di assistenza fu
“IL PRIMO SISTEMA PENSIONISTICO D’EUROPA”,
che prese forma nel 1813 nella Napoli di Gioacchino Murat, con cui fu istituita
LA RITENUTA DEL 2% sugli stipendi DEGLI IMPIEGATI STATALI, da capitalizzare sotto forma di RETRIBUZIONE PREVIDENZIALE.
Il lavoratore, occupato per otto ore al giorno, avrebbe avuto diritto a:
a) UN TERZO DELLO STIPENDIO DOPO VENT’ANNI DI
. SERVIZIO;
b) ALLA META’ DOPO VENTICINQUE ANNI
c) AI CINQUE SESTI DOPO TRENTACINQUE ANNI
d) ALL’INTERO STIPENDIO DOPO QUARANT’ANNI.
Nel 1818 la restaurazione borbonica ne dispose di nuove:
“PER IL MODO DI RIPARTIRE LE PENSIONI VEDOVILI TRA LE VEDOVE IN SECONDE NOZZE ED I FIGLI DEL DI LEI DEFUNTO MARITO”
Nel 1821 fu garantita LA PREVIDENZA AI LAVORATORI DELLO SPETTACOLO
con un regolamento approvato dal REAL RESCRITTO nell’ambito dell’istituzione di
una
“CASSA DELLE PENSIONI E SOVVENZIONI DEI PROFESSORI GIUBILATI ADDETTI AI REALI TEATRI.
Oltre all’ASSISTENZA MEDICA GRATUITA il fondo erogava un TRATTAMENTO DI GIUBILAZIONE, una
PENSIONE ANCHE VULTURABILE PER EREDITA’ ALLE VEDOVE DEI DIPENDENTI E SUSSIDI PERIODICI ALLE FAMIGLIE DEGLI IMPIEGATI DECEDUTI PRIMA DI AVER MATURATO L’ANZIANITA’ MINIMA RICHIESTA.
SUSSIDI agli artisti divenuti INABILI prima del completamento di dieci anni di servizio.
LE ENTRATE DERIVAVANO DA:
SOVVENZIONI DELLO STATO, DAI VERSAMENTI CONTRIBUTIVI DEL PERSONALE,
DAI PROVENTI DELLE SANZIONI A ESSI COMMINATE
E DALLA PERCENTUALE DELL’INCASSO DI ALCUNE SERATE A SCOPO BENEFICO AL REAL TEATRO DI SAN CARLO.
. I N V A L I D I
. Art. 1 del REGOLAMENTO PE R LA REAL COMMISSIONE DI BENEFICENZA costituita il 4 gennaio 1831:
si istituì nelle Due Sicilie di Ferdinando II :
.
“UN ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE”:
“ per coloro i quali non possono assolutamente con il proprio travaglio sostenere se medesimi e la loro famiglia”.
Art. 4: SUSSIDI “TEMPORANEI O PERPETUI”:
“Per coloro che per impedimenti fisici non potevano più sostenersi con il loro travaglio”.
in realtà erano “ASSEGNI D’INVALIDITA’” istituti in Italia nel 1984.
. C R I TE R I
. “ in primo luogo giovanotti orfani o abbandonati, poi le vedove con i figli in tenera età e vecchi, storpi, ciechi, cronici ed altri simili “.
L’assegnazione poteva essere definitiva o a termine. Nel secondo caso, la COMMISSIONE stabiliva l’eventuale prolungamento
“ SENZA CHE L’OZIOSITA’ VENGA FOMENTATA “,
in modo da evitare frodi, e attingeva a un fondo speciale PER I SOCCORSI URGENTI “, ai quali si accedeva tramite la raccolte di SUPPLICHE da presentare, in forma del tutta anonima, nelle parrocchie.
Le politiche assistenziali di Ferdinando II furono regolate e applicate nonostante uno spaventoso deficit derivante dalle vicissitudini dei moti costituzionalisti del 1820 – 1821.
Proprio il gennaio del 1831 segnò l’avvio di una precisa politica economica atta a risanare le casse dello Stato.
LO STATO ASSISTENZIALE IN EUROPA SI FECE STRADA CON IL CONTRIBUTO FONDAMENTALE DELLA LEGISLAZIONE NAPOLETANA.
IL REGNO D’ITALIA CI MISE QUARANT’ANNI PER DOTARSI DI UN SISTEMA PREVIDENZIALE E SOLO NEL 1898 FU ISTITUITA LA “CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA PER L’INVALIDITA’ E LA VECCHIAIA DEGLI OPERAI”.