Alta Terra di Lavoro

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La terribile esondazione del Volturno del 1750

Posted by on Feb 25, 2016

La terribile esondazione del Volturno del 1750

tratto da hystoriaregni.it

Il fiume Volturno è sempre stato una grande risorsa per l’intera pianura capuana. Navigabile, esso permetteva il commercio di vettovaglie fino alla foce di Castelvolturno. Abbondante di pesci, forniva cibo ai villaggi che si affacciavano sulle sue sponde. Talvolta però il Volturno ha cessato di essere benevolo ed ha causato innumerevoli inondazioni con effetti disastrosi su tutto il territorio.volturnocapua

“Questo fiume – scrive il vescovo Francesco Granata in Storia civile della fedelissima città di Capua – nasce nel Sannio circa otto miglia sopra la città di Venafro: e propriamente scorre dal Monte della Rocchetta, Feudo della nobile Famiglia Valderaro di Genova, presso la Badia di San Vincenzo, detta perciò ad Fontes Vulturni, e per giri tortuosi giunge a Capua. In tempo di piggia riceve egli tutte le acque dai monti, e laghi d’attorno, e onde s’ingrossa, e gonfio, e torvo non solo cammina con sommo impeto, e rumore, ma esce ancora dal suo letto, ed allaga le campagne, e molte volte, essendo abbondanti, e continove le acque piovane, occupa molti luoghi della città di Capua, ad esso più vicini”.

“Questo fiume – scrive il vescovo Francesco Granata in Storia civile della fedelissima città di Capua – nasce nel Sannio circa otto miglia sopra la città di Venafro: e propriamente scorre dal Monte della Rocchetta, Feudo della nobile Famiglia Valderaro di Genova, presso la Badia di San Vincenzo, detta perciò ad Fontes Vulturni, e per giri tortuosi giunge a Capua. In tempo di piggia riceve egli tutte le acque dai monti, e laghi d’attorno, e onde s’ingrossa, e gonfio, e torvo non solo cammina con sommo impeto, e rumore, ma esce ancora dal suo letto, ed allaga le campagne, e molte volte, essendo abbondanti, e continove le acque piovane, occupa molti luoghi della città di Capua, ad esso più vicini”.cagionate in tal anno da questa escrescenza, furono universali, e tali, che piangevano tutti i Popoli, per lo paese dei quali passa il Volturno, senza speranza di molta raccolta”.

Autore foto e articolo: Angelo D’Ambra

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