LA VERITA’ DI SETTEMBRINI NEI RICORDI DEL SUO ALLIEVO PREDILETTO FRANCESCO TORRACA

REGNO DUE SICILIE. LE “SEVIZIE” AI CONDANNATI POLITICI:
Ebbi non poca parte nella faccenda delle lettere del Gladstone che tanto bene fecero alla causa italiana. Però – soggiungeva – ho letto in molti libri, e di recente nella storia dello Zini, di sevizie patite da noi condannati politici: ciò non è esatto. Nessuno non ardì mai metterci le mani addosso, né prima né dopo la condanna. Ero condannato a vita e non portavo i ferri come li portavano altri condannati a tempo. Una fu la grande sevizia, chiuderci con ladri e con omicidi; i quali, del resto, ebbero sempre grande rispetto per noi.
(Francesco Torraca (allievo di Luigi Settembrini), “Notizie su la vita e gli scritti di Luigi Settembrini raccolte da Francesco Torraca”, Presso A. Morano libraio-editore, Napoli 1877, pp. 44-45)