Le grandi epidemie dal 1900 ad oggi. L’Asiatica del 1957-58 fece 1.0/1.5 milioni di vittime
Eppure il mondo non si fermò e non vi fu panico. Perché?
Il Coronavirus sta seminando terrore e sfacelo economico a livello mondiale. Ma il virus l’”Asiatica”, la più mortale degli ultimi 100 anni (si stima tra 1 e 1.5 milioni nel mondo, mentre oggi non siamo arrivati nemmeno a 100 mila), non seminò tanto terrore e l’economia mondiale non si fermò? Io era in collegio ad Assisi e, su 200 collegiali, tutti, dico tutti, prendemmo l’Asiatica”. Nessuno ci spaventò, anzi, il piacere avemmo il piacere stare a riposo a letto e non in aula a lezione.
Perché oggi il Coronavirus, a differenza dell’”Asiatica” semina terrore in tutto il mondo
Semplice : la “gente” nel 1957-58 non ebbe la “percezione” che il virus dell’influenza in atto potesse essere più mortale delle normale ricorrente influenza invernale.
Invece oggi con la rete i mass media ci bombardano giorno e notte con centinaia di articoli a titoli cubitali. Chi la dice cotta, chi la dice cruda. Ci dicono, un’ora e una no, quanti nuovi infetti, quanti morti e Ti evidenziano, quasi morbosamente, che il numero delle vittime e degli infettati cresce di giorno in giorno. I governi isolano e sigillano intere regioni, gli ospedali sono al collasso. Gli scambi commerciali, per la volta nella storia delle Civiltà umana, sono bloccati a livello planetario. E’ ovvio che tutto questo ha seminato terrore via via crescente. Ritornando all’”Asiatica” del 1957/58 solo posteriori siamo stai informati che mezz’Italia era stata messa a letto che nel mondo erano morte milioni di persone
Ma Asiatica e Coronavirus non sono le uniche due eccezione nella storia delle epidemie
I sintomi dell’influenza umana furono descritti da Ippocrate circa 2400 anni fa. Da allora, il virus ha causato diverse pandemie. La parola “influenza” venne introdotta all’inizio del Quattrocento in Italia per descrivere un’epidemia causata dall’influenza degli astri.
La Spagnola pandemia più mortale di sempre
La più famosa e letale pandemia fu la cosiddetta “Influenza spagnola” che comparve dal 1918 al 1919. Stime attuali indicano un numero variabile tra 50 e 100 milioni di persone uccise dal virus.
Questa pandemia è stata descritta come “il più grande olocausto medico della storia”, e potrebbe aver ucciso tante persone quante ne fece la peste nera. Questo terribile numero di vittime venne causato da un tasso di infezione estremamente elevato (superiore al 50%) e l’estrema gravità dei sintomi, L’influenza spagnola fu veramente globale, estendendosi addirittura fino all’Artide e alle isole remote del Pacifico. Questa malattia insolitamente grave uccise tra il 2% e il 20% degli infetti (il rapporto tra contagi letali e contagi totali diagnosticati è detto “tasso di letalità” o, in inglese, Case Fatality Ratio – da non confondersi con il tasso di mortalità), a differenza delle normali epidemie di influenze che si aggira attorno allo 0,1%
La mortalità totale della pandemia non è nota, ma è stimata tra il 2,5% e il 5% della popolazione mondiale. 25 milioni di persone potrebbero essere morte nelle prime 25 settimane. In paragone l’AIDS ha ucciso 25 milioni di persone nei primi 25 anni.
Oggi la Spagnola non seminerebbe così tante vittime
Certo il virus era pericoloso delle normali influenze, ma nel 1918/19 il mondo subiva ancora le conseguenze della prima guerra mondiale, con le popolazioni impoverite e denutrita da 4 anni di guerre, con gravi carenze igieniche, non vi erano ancora antibiotici e milioni di soldati erano costretti vivere ammassati nelle trincee. Oggi per fortuna no siamo in quelle sfavorevoli condizioni
Le successive pandemie di influenza non furono così devastanti. L’influenza asiatica del 1957 e l’influenza di Hong Kong del 1968 furono minori, anche se morirono milioni di persone. Nelle ultime pandemie erano disponibili gli antibiotici per il controllo delle infezioni secondarie che contribuiscono a ridurre la mortalità, a differenza della influenza spagnola.
Mario Giugliacci
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