Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

MAROCCHINATE IN ALTA TERRA DI LAVORO

Posted by on Mag 29, 2022

MAROCCHINATE IN ALTA TERRA DI LAVORO

Nel gennaio del 1944 I tedeschi lasciarono i sotterranei e gli scantinati della casa rurale di Antonio e negli stessi locali, ubicati in sinistra idraulica del Garigliano, sulle colline prospicienti la piana che da Campolongo si estende fino al mare, passando per la frazione Mortola, in agro di Rocca d’Evandro, si insediarono gli Inglesi che avevano in consegna anche la fascia in destra idraulica di Rio Pisciariello, fino al Rio Peccia, mentre lungo la Casilina agivano gli Americani.

Le truppe franco-algerine, invece, erano schierate sulle colline tra San Carlo-Sessa, scendendo per I tratturi fino al Garigliano, anche sulla costa agivano gli Americani. La mia assillante curiosità sui fatti accaduti fu esaudita non dagli interessati diretti, ma da un carabiniere reale che dopo l’8 settembre si era licenziato come invalido, che chiameremo Giuseppe. Da lui ho appreso I fatti. Antonio, claudicante per una ferita rimediata sul Col di Lana dove prestava servizio come telegrafista, aveva già contrattato con i tedeschi, di cui conosceva un po la lingua, lo sfollamento dei propri familiari nelle retrovie, accettando il consiglio dei tedeschi, di mandarli non a Sessa Aurunca, dove c’erano i Francesi, ma a Roccamonfina, dove c’erano gli inglesi. Lui continuò a convivere con I tedeschi, un plotone di una ventina tra soldati e sottufficiali, comandati da un tenente. Da loro riusciva ad apprendere I preparativi sulla linea Gustav. Rischiando la fucilazione, trasmetteva le notizie a Roccamonfina tramite bigliettini legati sotto il collare del suo cane, cui aveva imposto il nome di Badoglio, ed al quale i tedeschi facevano il saluto militare, sogghignando, ogni volta che quel cane ritornava dalle sue peregrinazioni per visita al resto della famiglia! Tale andirivieni durò da ottobre fino a marzo quando I tedeschi attraversarono il fiume per andare a rinforzare la linea Gustav, dicendo ad Antonio di ritenersi fortunato perché la sua casa si trovava sulla destra del ruscello, area in cui sarebbero arrivati gli inglesi, perché sulla sinistra di quel ruscello sarebbero arrivate le truppe francesi. Infatti dopo pochi giorni arrivò una pattuglia inglese che prese possesso delle stesse cantine e degli altri locali. Antonio, che conosceva anche un po di inglese appreso in cinque anni di residenza in Canada, anche lí alle dipendenze di una compagnia telefonica, fece amicizia con gli inglesi, ma dovette impegnarsi molto a spiegare agli Inglesi perché quel cane si chiamava Badoglio. Alla fine lo accettarono perché lo riconobbero come quello che trasportava I bigliettini. Una mattina di fine marzo sentí urla di donne provenienti da un gruppo di abitazioni poste a poche decine di metri di distanza. Gli Inglesi erano di pattuglia esterna, lui, preso uno dei fucili lasciati dai tedeschi in fuga, si diresse verso quelle abitazioni da dove provenivano le urla, zoppicando, ma  convinto di trovare soldati inglesi con cui chiarire eventuali equivoci, atteso che anche quelle abitazioni si trovavano sulla sponda destra del Rio Pisciariello che confluisce prima in Rio Peccetella ( che sorge sotto Calabritto – Galluccio) e poi sfocia nel Garigliano, in località La Starza di Mortola. Arrivato in prossimità di esse, rimase esterefatto nel vedere due soldati di colore, vestiti con strane divise a strisce colorate, che trascinavano una ragazza di neanche 14 anni verso una grotta, mentre un terzo aveva il fucile puntato contro la madre della ragazza. Si ricordò dell’avvertimento dei tedeschi, si rese conto che quei due volevano trascinare la ragazza nella grotta per violentarla. Ma non poteva sparare a nessuno dei due per paura di colpire anche la ragazza, allora, nascosto dietro una siepe, mirò al terzo che teneva sotto tiro la mamma della ragazza e lo abbattè. Gli altri due, visto l’accaduto, lasciarono la ragazza per difendersi, credendo di essere attaccati da soldati tedeschi. Una staffetta di tre soldati inglesi  che stava nei paraggi, sentiti gli spari, accorsero sul posto mentre i due marocchini cominciarono a sparare in direzione di Antonio. Gli inglesi, giunti sul posto, videro la ragazza che piangendo correva verso la mamma, capirono ed ordinarono ai marocchini di cessare il fuoco e di spiegare perché avevano attraversato il rio invadendo un’area non di loro pertinenza. Non ottenendo risposta li circondarono e solo allora sentirono la voce di Antonio, che loro conoscevano perché convivevano con lui  e seppero, in un inglese non certo forbito, tutto l’accaduto. Nel frattempo giunse anche un sottufficiale francese bianco con altri marocchini e, visti gli inglesi chiesero spiegazioni. Dopo lungo confabulare, alla presenza anche di Antonio invitato dagli inglesi a presentarsi disarmato, si giunse ad un compromesso. Gli inglesi non avrebbero fatto rapporto sulla violenza, ma I francesi avrebbero dichiarato che il loro commilitone era stato ferito da un soldato tedesco disperso, fatto prigioniero dagli inglesi, il cui fucile, ancora caldo fu consegnato ai francesi, con l’avvertimento solenne che mai più un soldato marocchino avrebbe dovuto attraversare il rio.

Lorenzo Norcia

ps=fatti effettivamente accaduti usando nomi di fantasia

Da Cassino a Suio, si passa per Mortola, a circa 5 km da bivio mortola, si trova prima un ponte lungo e stretto, sotto ci passa rio Peccetella, alla fine del ponte trovi sulla sinistra la segnaletica via Santa Maria di Mortola – castello, curva a destra, dopo 200 ml curvone a sinistra e ti trovi sulla tua destra il rio Pisciariello e di fronte una grande collina (colle di Mortola). Si arriva in una curva a 90gradi a destra, mentre a sinistra inizia l’altro tronco di via S.Maria di Mortola. Questa stradina porta al borgo dove sino avvenuti i fatti. Mentre fatta la curva a destra c’è il ponte sotto cui scorre il Pisciariello, che doveva impedire ai franco- marocchini di invadere l’area sotto controllo inglese.

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