Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Massonerie italiane di Rito Scozzese Antico e Accettato tra Logge “coperte” ed Esoterismo (1968-1983) (4a parte)

Posted by on Feb 19, 2024

Massonerie italiane di Rito Scozzese Antico e Accettato tra Logge “coperte” ed Esoterismo (1968-1983) (4a parte)

8. Ancora sull’Esoterismo nelle Massonerie del R.S.A.A.

Passiamo ora ad alcuni testi massonici e/o di cultura iniziatica scritti da massoni del 33° grado RSAA (alcuni addirittura Sovrani Gran Commendatori del RSAA) i cui nomi sono emersi nelle puntate precedenti di questo mio studio (vedi qui: https://www.corrispondenzaromana.it/massonerie-italiane-di-rito-scozzese-antico-e-accettato-tra-logge-coperte-ed-esoterismo-1968-1983-1a-parte/; qui: https://www.corrispondenzaromana.it/massonerie-italiane-di-rito-scozzese-antico-e-accettato-tra-logge-coperte-ed-esoterismo-1968-1983-2a-parte/; e qui: https://www.corrispondenzaromana.it/massonerie-italiane-di-rito-scozzese-antico-e-accettato-tra-logge-coperte-ed-esoterismo-1968-1983-3a-parte/).

Tranne il «volume Clausen», gli altri testi che esporrò non sono menzionati negli atti della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla Loggia P2, tuttavia ritengo importante presentarli in quanto scritti da esponenti di Massonerie del Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA) che sono oggetto del presente studio. Al di là dei vari gruppi e schieramenti, riscontriamo sostanzialmente nelle varie Obbedienze RSAA un comune e identico “deposito” di cultura esoterica e gnostica.

8.1. Henry Clausen 33° (S.G.C.) & il R.S.A.A. tra Gnosi & Laicismo

Nel 1978 a cura del Grande Oriente d’Italia [Palazzo Giustiniani] – Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato giurisdizione massonica, viene pubblicata l’edizione italiana del libro “Clausen’s Commentaries on Morals and Dogma”: è il commento di Henry Clausen 33° (1905-1992) al celebre libro Morals and Dogma (1871) di Albert Pike 33°. In quel periodo, l’Avvocato Henry Christian Clausen è Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio del 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato, Giurisdizione  Sud – Washington D.C. (USA), ed ex Gran Maestro dei Massoni di California – USA (cf. p. viii).

Almeno al principio degli anni ’80, il Supremo Consiglio RSAA del Sovrano Gran Commendatore Manlio Cecovini 33° distribuiva il summenzionato «volume Clausen», anche ai membri del riservato “Capitolo Nazionale RSAA” (di cui ho scritto qui: https://www.corrispondenzaromana.it/massonerie-italiane-di-rito-scozzese-antico-e-accettato-tra-logge-coperte-ed-esoterismo-1968-1983-3a-parte/; e qui: https://www.corrispondenzaromana.it/massonerie-italiane-di-rito-scozzese-antico-e-accettato-tra-logge-coperte-ed-esoterismo-1968-1983-1a-parte/).

Del libro di Clausen 33° mi limito a presentare i punti che ritengo più importanti.

Clausen 33° afferma che il RSAA insegna al Massone e all’Uomo ad essere indipendenti, ad avere fiducia in se stessi per risolvere i propri problemi… Clausen cita un brano in cui Buddha esorta ad essere luce indipendentee a non cercare fuori di se stessi… Poi Clausen 33° cita – a sproposito – quel brano in cui Gesù dice che il Regno di Dio è dentro di noi (cf. pp. xx-xxi)…

Nel suo commento al 5° grado RSAA (Maestro Perfetto), Clausen 33° scrive: «L’Universo crea continuamente. Partecipando a questo processo, noi siamo partecipi del Creatore – il Divino di Dio. Questa partecipazione come co-creatore è in se stessa una forma dell’immortalità dell’uomo, al di là del fatto, come noi crediamo, che il suo spirito sopravviva al corpo. Noi esistiamo e creiamo. Essere più nobile di se stesso è il vero compito la vera dignità e la vera grandezza dell’uomo. La volontà dell’uomo di credere in qualcosa di più nobile di se stesso è lo stimolo per elevarci fino alla luce di Dio» (p. 28, grassetto mio).

A commento del 10° grado RSAA (Cavaliere Eletto dei Quindici), Clausen 33° illustra il laicismo massonico: la Massoneria RSAA non impone dogmi, tollera ogni credo, ogni religione (cf. p. 58), ma combatte la tirannia, il fanatismo, la superstizione, le intromissioni del Clero nella vita dello Stato… Il RSAA vuole la separazione tra Stato e Chiesa, non sopporta che i capi di Chiese chiedano allo Stato dei sussidi… Tali richieste sono per il RSAA segno di «tirannia» (cf. pp. 60-62).

A commento del 12° grado RSAA (Gran Maestro Architetto), Clausen 33° accenna alla figura del RebisoAndrogino riportata nell’opera alchemica “Materia Prima” (1613) e afferma: «La terra, allora, era considerata femmina, o madre feconda, mentre il sole era maschio, o generatore della terra. Insieme essi simboleggiavano la duplice natura della Divinità» (p. 70, grassetto mio). Clausen spiega che il Compasso, che traccia il cerchio, è associato al Cielo, dunque al Sole e al Maschile; la Squadra, che misura le superfici piane, è associata alla Terra, alla Luna, al Femminile. Il Compasso rappresenta la parte spirituale dell’uomo, la Squadra, invece, quella sensuale, materiale e terrena (cf. p. 70). Clausen 33° precisa che la Massoneria usa Squadra e Compasso (cf. pp. 70-72).

Circa il 23° grado RSAA (Capo del Tabernacolo), Clausen 33° afferma che le antiche cerimonie religiose iniziatiche erano chiamate «Misteri» e si suddividevano in Misteri Minori e Misteri Maggiori. Solo nei «Misteri Maggiori» venivano svelate «le verità dell’universo e l’onnipotenza di Dio». Clausen 33° afferma che ciò avviene anche in Massoneria (cf. p. 139).

Il 24° grado RSAA (Principe del Tabernacolo) prevede che il candidato sia iniziato ai «Misteri Maggiori» per diventare «sacerdote della tribù di Giuda»… Nella iniziazione al 24° grado viene rappresentata la  morte e resurrezione, la leggenda di Osiride, Brahma, Dionisio e di altre divinità pagane… Viene trasmessa l’essenza dei Misteri Maggiori (cf. p. 146).   

Al 25° grado RSAA (Cavaliere del Serpente di Bronzo), seguendo il metodo massonico, Clausen 33° spoglia le religioni dei loro dogmiconcentrandosi su ciò che esse hanno in comune, ossia «l’onnipotenza di Dio»… Secondo Clausen occorre rifiutare gli opposti («rifiuto degli opposti»), coltivare «armonia», auspicare una «Nuova Era», l’«era dell’Acquario» (cf. p. 157). 

A commento del 26° grado RSAA (Principe di Compassione), Clausen 33° afferma che laMassoneria rispetta tutte le religioni, «venera la verità di tutti» (cf. p. 159)… Egli afferma che l’Unico Supremo Dio è stato conosciuto da tutti con molti nomi: Sumeri, Egiziani, Medi e Persiani, Ebrei Cabalisti, Druidi, Bramini, Musulmani, Buddisti, Indiani nordamericani, tutti hanno creduto nell’unico Dio Legislatore e Creatore dell’Universo… Tale è anche la credenza della Massoneria (cf. p. 161).

In varie parti del suo libro, Clausen 33° presenta l’immortalità dell’anima umana come una dottrina importante per i Massoni (es: a pag. 174)… Ma Clausen non intende l’immortalità dell’anima come noi  Cattolici. Circa la sopravvivenza dello spirito dopo la morte del corpo, Clausen ricorre ad una spiegazione energetista: «Se noi consideriamo il nostro spirito come una emanazione del nostro cervello, allo stesso modo in cui la luce è irradiata da una lampada, allora esso è separato e separabile. Quando la lampada è estinta la luce continua progressivamente in un interminabile viaggio verso lo spazio.  […] Possiamo quindi supporre che la energia spirituale del nostro cervello si irradia in regioni molto al di là dello spazio e del tempo, continui ad esistere anche dopo la nostra morte» (p. 164). 

Pertanto, secondo Clausen 33°, l’anima o spirito sarebbe irradiazione, energia del nostro cervello che si irradia in altri spazi dopo la morte fisica del corpo…

Clausen 33° spiega che il 28° grado RSAA (Cavaliere del Sole o Principe Adepto) «è un Grado cabalistico ed ermetico molto antico che si occupa della sostanza primaria di tutte le cose» (p. 172, grassetto mio). 

Il 30° grado RSAA (Cavaliere Grand’Eletto Kadosch) si rifà ai Templari e combatte «la tirannia politica e il dispotismo dogmatico» (p. 184). Clausen 33° scrive circa il 30° grado: «È questo uno dei Gradi che contengono un mandato per rendere più umana l’antica lezione della vendetta. Il candidato giura alla solenne presenza della morte, che si oppone al dispotismo dogmatico e alla tirannia politica. […] Infine, onorando la memoria dell’ultimo Gran Maestro dei Cavalieri del Tempio, Jacques De Molay, un rituale è condotto per ostacolare tutti i tentativi della chiesa o dello stato tendenti ad annientare la libertà dell’uomo, diminuire la sua libertà di pensiero, o avvilire e diminuire la venerazione che egli ha per il Supremo potere spirituale da lui liberamente scelto» (p. 184, grassetto mio).

A commento del 30° grado, Clausen lamenta che i Papi Pio IX, Leone XIII, Pio X e Pio XI erano contrari alle scuole pubbliche e alla separazione tra Chiesa e Stato; Clausen accusa la Chiesa di aver vituperato la Massoneria sin dal 1738 attraverso encicliche ed allocuzioni (cf. p. 186).  Clausen presenta la Massoneria come «il più antico baluardo della libertà, della giustizia e campione di libertà costituzionali» (p. 186). Egli afferma che nei paesi in cui «la Chiesa Cattolica Romana ha asservito lo stato», la Massoneria è stata soppressa o vive in molte difficoltà (cf. pp. 189-190).        

Clausen 33° scrive: «Noi contestiamo la tirannia ecclesiastica ed il dispotismo spirituale. Se non fosse così la Massoneria coverebbe all’interno i semi della propria distruzione. Approviamo gli sforzi dei nostri amici cattolici che furono solidali con un candidato per la carica di presidente (e che in seguito divenne tale) allorché trattò questi argomenti francamente e lealmente. Egli affermò la sua decisa opposizione all’intrusione clericale in politica.  Si impegnò nella separazione del principio Chiesa-Stato, si rifiutò di versare contributi pubblici alle scuole cattoliche. Egli affermò anche la sua fede nella coesistenza religiosa americana. Proprio prima della sua elezione, il 12.9.1960 a Houston, Texas, il Presidente John F. Kennedy, un cattolico disse: “Io credo in una America dove la separazione della chiesa dallo stato è assoluta, dove i prelati cattolici non comandano sul presidente, per il fatto che egli è cattolico, né il ministro protestante comanda ai suoi parrocchiani per chi votare, dove né la chiesa, né le scuole religiose sono garantite da finanziamenti pubblici o preferenze politiche”. L’affermazione di questi principi è compatibile con la migliore tradizione del pensiero giudaico-cristiano. L’aver raggiunto questa posizione è per noi una vittoria di grande importanza» (p. 190, grassetto mio).

Clausen prosegue: «Molti dei nostri amici, membri della chiesa cattolica, rifiutano come estranee all’America le medievali imprecazioni contro la nostra fratellanza, accettano le insegne dell’America democratica, riconoscono che abbiamo un sistema pluralistico in una nuova permanente forma di rapporti tra religione e stato e invitano i capi della loro chiesa a por fine agli attacchi contro la Massoneria e contro le attività massoniche» (p. 190, grassetto mio).

Clausen aggiunge: «In realtà in Vaticano è stato compiuto il primo passo. Ci sono stati incontri e discussioni per abolire i provvedimenti restrittivi del diritto canonico. È stato affermato che nel “Codex Juris Canonici” le Bolle e i Brevi sono solamente l’espressione di opinioni personali» (p. 191, grassetto mio).

E arriviamo all’ultimo grado RSAA commentato da Clausen (e da Pike), il 32°, denominato Sublime Principe del Real Segreto: «Questo grado conferisce il supremo potere per la realizzazione degli scopi che abbiamo visto esaminando la struttura del Rito Scozzese» (p. 203).

Dopo qualche brano, Clausen 33° afferma: «Nel progredire verso la fine di questo Grado, andando seriamente alla ricerca del Real Segreto, che si nasconde come nelle scienze occulte degli antichi, ricordiamo che “la fede inizia, dove la ragione si abbatte esausta”. La magia è, dopo tutto, la scienza assoluta della natura e delle sue leggi.  Così la stella della speranza brilla per noi veramente come la cometa, che indicò la strada verso Bethlemme ai saggi. Oggi, come al tempo della creazione dell’intero universo, la Bilancia dell’Equilibrio è la forza più attiva del progetto eterno dell’Onnipotente» (pp. 203-204, grassetto mio).

Clausen 33° prosegue: «Quindi, creato e materia, materia e antimateria, positivo e negativo, luce e ombra, maschio e femmina, attrazione e repulsione, male e bene, giustizia e misericordia, sono esempi di quello che la magia della Bilancia può creare sotto la Legge dell’Equilibrio Universale. Cerchiamo la Santa dottrina, la Fiammeggiante Stella della Verità, il Real Segreto, della Creazione. Così lentamente ci eleveremo verso il traguardo finale, lo stato di perfezione» (p. 204, grassetto mio).  

Al 32° grado, versione americana, compare, tra vari simboli, il triangolo equilatero, a proposito del quale, Clausen 33° scrive: «Il triangolo equilatero ci rende capaci di trovare la verità in perfetto equilibrio – la legge segreta dell’equilibrio universale – attrazione e repulsione – simpatia e antipatia – immobilità e movimento. Se questa legge fosse cancellata tutta la creazione scomparirebbe nel nulla, e per effetto di questa legge coesistono le forze opposte. La legge degli opposti opera in ogni parte dell’Universo. Divina Giustizia e Divina Misericordia, Divina Onnipotenza e desiderio di libertà dell’uomo, autorità costituzionale e diritti individuali, materiali e spirituali» (p. 206, grassetto mio).

Clausen 33° crede nei poteri della mente quali cause di fenomeni paranormali: «La telepatia e la psicologia esoterica possono concentrarsi dentro di noi e liberare energia,intuito e immaginazione. Ci sono, per esempio, delle menti che possono controllare le proprie funzioni corporali, il proprio cuore, pressione del sangue e temperatura» (pp. 210-211, grassetto mio).

Poco oltre, Clausen 33° scrive: «La Santa Dottrina – il Real Segreto – prima era stata nascosta, rivelata in modo imperfetto o trasfigurata, oscurata con arroganti pretesti ed avvolta in misteriosi e impenetrabili enigmi. Ma il velo ora è stato tolto. Per questo dal mistero della bilancia sarà trovata la legge dell’equilibrio universale. Come Sublime Principe del Reale Segreto, voi possedete una forza interiore di grande importanza che ora potete scoprire e applicare su voi stessi. La simbologia, gli insegnamenti e gli studi del Rito Scozzese hanno fatto sì che la legge creativa dell’Universo fosse suscettibile di rivelazione. Talete, e Pitagora iniziati ai Grandi Misteri sapevano ma non osarono svelare ai profani che la terra gira intorno al sole, perché così facendo avrebbero compromesso la segreta conoscenza della creazione e l’ordine della vita. Questo include le manifestazioni della duplice legge della Bilancia e dell’Equilibrio. Abramo portò dalla Caldea le tradizioni che, con la conoscenza dell’ONNIPOTENTE – UNA DIVINITA’, erano praticate in Egitto al Tempo di Giuseppe. Mosè portò questa ortodossia fuori dall’Egitto e la perpetuò nel mistico linguaggio della KabalahI segreti della natura sono scienze soprannaturali» (p. 211, grassetto mio). 

Poco oltre, Clausen 33° scrive: «L’uomo ha un’anima immortale, imprigionata per un certo tempo, in un corpo mortale, ed è capace di migliorarla e di svilupparla spiritualmente. Se l’anima si fa libera con la morte, allora il divino si mescola con l’umano. La saggezza è il potere divino, giustizia e clemenza, necessità e libertà, onnipotenza e libera volontà, bene e male, luce e ombra, sono esempi della legge finaleL’uomo ottiene la vera PAROLA quando questi caratteri opposti dello spirituale e del materiale, gli istinti mortali e le passioni terrene sono in equilibrio. Egli prova così l’impatto con il Real Segreto. Tuttora non può essere spiegato esplicitamente, dovete imparare a trovare ciò in voi stessi, come DOROTY del “THE WIZARD OF OZ” che usava delle pantofole magiche con le quali alla fine riuscì a farsi trasportare nel Kansas. Così, se voi cercherete e troverete, potrete viaggiare oltre il mondo materiale e potrete afferrare il mondo spirituale e vedere la divinità. Sarete condotti verso la verità totale e quella rara, finale e mistica luce che vi farà comprendere voi stessi e l’universo. Così saprete perché siamo qui, che cosa facciamo e da dove veniamo» (p. 212, grassetto mio, maiuscolo del testo).

Dunque il Segreto Reale del 32° grado RSAA è la Bilancia o Equilibrio o Unione degli Opposti: Luce e Tenebre, Bene e Male [ed è logicamente implicito anche: Dio e Diavolo, o Dio e Lucifero…], Positivo e Negativo, Maschile e Femminile…

8.2. L’Esoterismo Massonico spiegato dal Sovrano Gran Maestro Ghinazzi 33° (GLDI)

Due manoscritti sulla Massoneria e sulle Società segrete nell’Italia del 1800-1819, conservati nell’Archivio di Stato di Firenze (rep. 734 e rep. 737), vengono pubblicati nel 1981 nel volume intitolato “Secreta. Collezione di documenti riguardanti le società segrete conosciute in Italia dall’anno 1800 al 1819” (Bruno Nardini Editore, Firenze 1981),  a cura della Regione Massonica Toscana della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori Obbedienza di Piazza del Gesù (GLDI-ALAM).  Il volume reca la “Presentazione” (pp. 9-14) dell’allora Gran Maestro della GLDI (nonché Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio del 33° ed ultimo grado RSAA, legato alla GLDI), Giovanni Ghinazzi 33° (1915-1986) il quale attesta la natura massonica dei due manoscritti (inclusi nel volume “Secreta”) e l’appartenenza massonica dell’anonimo autore (“N”). Riporto alcuni brani del Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro il Generale Giovanni Ghinazzi 33°: «Distruggere e Rifabbricare: la Massoneria, precisa un rituale del 33° grado, custodisce il segreto di rifare il mondo per diventare “dominatrice e sovrana”. Non più la segreta aristocrazia dell’Essere, che veniva selezionata preparata nei templi e nelle camere rituali, ma quella dell’Avere; non la sapienza sacra – la sophia degli iniziati agli antichi culti solari – ma la potenza profana, il controllo dei governi, delle forze armate, dell’oro e del lavoro.  Tuttavia, quando meno lo si aspetta, un subitaneo capovolgimento del discorso riconduce la Massoneria ai suoi veri e sicuri princìpi, riaffermandone la natura religiosa: una religione, precisano ancora i testi, che comprende ed abbraccia tutte le religioni del mondo, riunificandole in una sacralità di cui l’uomo è la più nobile e verace testimonianza.  Ed è probabilmente in questo senso che va intesa la definizione di “materialismo” attribuita proprio ai gradi meno indulgenti con gli aspetti profani della materia. Il materialismo cui accenna l’Autore va inteso come contrapposizione ad uno spiritualismo intransigente e dogmatico, per il quale la trascendenza della Fede non ha alcun riscontro nell’immanenza della Ragione» (p. 11, corsivo del testo).

Ghinazzi 33° prosegue: «Per il Libero Muratore, invece – precisano ancora le istruzioni degli alti gradi scozzesi – tutto è materia e tutto è spirito. Dio non è aspirazione, ma realtà, della quale l’iniziato prende conoscenza a poco a poco, fino a riconoscersi in quella: Dio è l’Uno, eterno e immutabile. Tu sei morto con Hiram e sei resuscitato con lui, sembra concludere l’Autore attraverso i rituali dei 33 gradi del Rito Antico Filosofico. Hai creduto che la vendetta della sua morte fosse il fine di Salomone e della Massoneria. Poi, ascendendo i gradini della piramide, ti è stato rivelato che Hiram non è soltanto l’architetto del Tempio, ma un aspetto della tua interiorità: Hiram è la giustizia in te, e i suoi assassini sono le tue deficienze profane: l’ignoranza, il fanatismo, l’ambizione» (pp. 11-12, grassetto mio).

Ghinazzi 33° prosegue: «Infine, varcata la soglia del santuario segreto – il Sancta Sanctorum dell’Io – ti sei accorto, e ne sei diventato consapevole, che Hiram non è che un momento della tua evoluzione interiore: egli è il Nume in te, che deve risorgere, immortale, dalla tomba delle tue passioni. Se vuoi trasmutare la tua natura da mortale a immortale, diventare un dio in terra, il Christòs, l’uomo-dio, uccidi in te ogni impulso animale, muori e rinasci, come la Fenice, nel fuoco che distrugge e rigenera, e sarai simile a Dio, infinitesima parte, ma non dissimile,  della Forza creante che risponde al nome di G.A.D.U.» (p. 12, grassetto mio).  [G.A.D.U. = Grande Architetto dell’Universo]

Poi Ghinazzi 33° spiega che nei rituali massonici della Collezione del massone “N.” [ovviamente, anche nei rituali precedenti e susseguenti, fino ad oggi] i massoni si conformano a vari ruoli, talora contrastanti: «Assistiamo perciò, nella lunga sequenza di queste pagine, ad una grandiosa e sacra rappresentazione: un teatro che ha per proscenio il mondo, e dove ognuno di noi è protagonista e spettatore. Chi recita la parte della vittima innocente, chi quella del colpevole; chi impersona il re di Tiro, chi il saggio Salomone; chi s’identifica nell’ultimo Gran Maestro dei Templari e chi nei suoi persecutori: e tutti, infine, diventano a grado a grado consapevoli che Hiram e Salomone, Giacomo de Molay e Filippo il Bello, Materia e Spirito, il Caos e il Cosmo altro non sono che tappe del loro segreto pervenire a se stessi, “dall’infima lacuna – come aveva perfettamente intuito l’Alighieri – all’ultima salute”» (p. 12, grassetto mio).

Riassumendo, i compiti della Massoneria RSAA secondo Ghinazzi 33°:

Distruggere e Ricostruire… Divinizzazione dell’Iniziato… Diventare UNO con il Grande Architetto dell’Universo… (segue)

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.