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MuIte agli over 50: i giudici certificano l’ingiustizia

Posted by on Apr 12, 2023

MuIte agli over 50: i giudici certificano l’ingiustizia

I giudici stanno annullando le multe ai cittadini over 50 che non si sono sottoposti alla vaccinazione. L’avvocato Davide Fortunato con gli Avvocati per l’emergenza ha già ottenuto 3 sentenze di annullamento da altrettanti giudici di pace: «Il provvedimento non sta in piedi né dal punto di vista amministrativo né giuridico. Eppure hanno preso la gente per paura mandando l’Agenzia delle Entrate come esattore senza alcun titolo». Gli eroi di questa vicenda? «I cittadini che di fronte a un’ingiustizia hanno alzato la testa».

Che le multe agli over 50 non vaccinati fossero uno strumento ricattatorio lo si intuiva da tempo. Ora arrivano anche prove del fatto che fossero anche giuridicamente infondate. I Giudici di Pace, che per legge hanno la competenza sulle impugnazioni dei cittadini, stanno iniziando ad annullarle.

Lo sa bene l’avvocato milanese Davide Fortunato che ha già ottenuto tre sentenze di annullamento, le quali rendono così carta straccia quegli assurdi provvedimenti licenziati dal governo Draghi per costringere gli ultimi “irriducibili”, che non si erano piegati alla vaccinazione di massa.

Tre casi, per ora, uno a Milano e due a Sondrio, che si spera possano diventare pilota per tutti gli altri che sono ancora pendenti, nonostante il governo Meloni abbia sostanzialmente congelato le sanzioni, ma senza annullarle.

Avvocato, che cosa ha ottenuto?
Insieme ai colleghi Avvocati per l’Emergenza abbiamo ottenuto, per ora, tre sentenze che annullano le multe recapitate a nostri clienti (e una condanna anche per la controparte al pagamento delle spese di lite).

Si tratta di persone che non hanno pagato i famigerati 100 euro di ammenda?
Questo è un passaggio che vorrei sottolineare: abbiamo condotto questa battaglia insieme a quei clienti che hanno compreso la profonda ingiustizia di queste sanzioni, contenendo il più possibile i nostri onorari e preparando lunghi ricorsi con diversi argomenti in fatto e in diritto. Per una sanzione di 100 euro non sarebbe, di per sé, conveniente economicamente rivolgersi ad un avvocato per imbastire un’opposizione…

Eppure, c’è chi lo ha fatto…
E va dato il merito a loro di aver resistito portando avanti questa battaglia per ragioni soprattutto ideali. Così facendo stanno dando a noi avvocati la possibilità di dimostrare l’infondatezza di queste multe.

Come?
Facendo emergere davanti al giudice quanto il Governo Draghi abbia gestito male questa partita. Stiamo dimostrando come le norme che introducono queste sanzioni siano ingiuste e si fondino su presupposti erronei.

Ad esempio, in che modo?
Una delle norme alla base di questa sanzione si intitola: Estensione dell’obbligo di vaccinazione per la prevenzione dell’infezione da SARS CoV-2 agli ultra cinquantenni. La norma ha come obiettivo la prevenzione del propagarsi dell’infezione: eppure ormai le evidenze scientifiche a disposizione per dire che la vaccinazione non previene il contagio sono tali e tante che persino la ratio legis risulta priva di fondamento. Dunque, la sanzione si fonda su un presupposto sbagliato. Anche sul limite dei 50 anni non sono rinvenibili chiare evidenze scientifiche che giustifichino una simile discriminazione per età anagrafica (operata, tra l’altro, su molte persone che ancora lavorano e alle quali è stato creato l’ennesimo ostacolo).

Ma dal punto di vista amministrativo la norma regge ancora?
A nostro avviso proprio no. Quando sanzioni qualcuno devi accertare l’effettiva infrazione alla norma. Invece sono arrivate molte comunicazioni di “avvio del procedimento”, ma non è mai seguito un avviso di effettivo accertamento della violazione. Abbiamo clienti che hanno ricevuto multe pur essendosi sottoposti a tre dosi. Oppure, sono arrivate multe a clienti che hanno ricevuto una esenzione dopo l’avvio del procedimento. Anche questi episodi dimostrano come siano state spedite multe senza il concreto accertamento dell’infrazione.

Li hanno multati a prescindere?
Esatto. Molti cittadini, a prescindere dalle scelte fatte al ricevimento del primo avvio del procedimento, si sono ritrovati la sanzione nel cassetto fiscale: in sostanza, se per qualche ragione il sistema informatico ti attribuisce un’infrazione, lo Stato ti irroga la sanzione, poi starà al cittadino eventualmente fare ricorso. Non ci sembra un sistema particolarmente rispettoso dei diritti e neppure a tutela della popolazione.

Nel merito come avete vinto?
Si tratta di una materia nuova e la giurisprudenza si sta formando, con esiti difformi e non sovrapponibili. Ma i punti deboli delle sanzioni sono molti: si tratta di multe nelle quali non è indicato nemmeno il termine per impugnare; per molti si è trattato di capire, per supposizioni, quanto tempo ci fosse per proporre opposizione. Il tutto dopo la fine dello “stato di emergenza”, procrastinato oltre il limite legale.

Ma il Governo non aveva sospeso le multe?
Col decreto anti rave del 31 dicembre 2022 il Governo ha sospeso fino al 30 giugno 2023 “le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione”. Nulla è esplicitato, ad esempio, in ordine ai termini di impugnazione, quindi, in questi mesi si viaggia al buio. Pensate a coloro che hanno ricevuto la sanzione prima del 31 dicembre, per i quali i termini di impugnazione erano già quasi spirati o a coloro che hanno ricevuto la sanzione nei mesi successivi al decreto rave: da un lato, leggono sulla Gazzetta Ufficiale che tutto è sospeso, dall’altro si vedono recapitare la multa.

Come è possibile?
Lo Stato ha mandato le sanzioni dopo aver sospeso le procedure di irrogazione. Una delle motivazioni che abbiamo intercettato tra i vari commenti ci pare tanto surreale quanto credibile: le spedizioni affidate alle Poste sono state gestite con lentezza. Ma c’è un fatto ancora più grave.

Quale?
Il Governo ha affidato le sanzioni all’Agenzia delle Entrate – Riscossione, lasciando estraneo alla vicenda il Ministero della Salute, che a nostro avviso sarebbe il vero legittimato passivo. Secondo logica, il Ministero della Salute dovrebbe rispondere della ratio e della procedura di effettivo accertamento della sanzione. Invece nei giudizi la nostra controparte, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione, si costituisce dicendo che nulla sa del merito… perché si occupa solamente di riscossione.

Questo che cosa comporta?
Agenzia delle Entrate -Riscossione non ha gli strumenti per accertare che la violazione sia stata effettivamente compiuta: chi dovrebbe saperlo e chi dovrebbe rispondere degli errori, ovvero il Ministero della Salute, non compare in giudizio. La lesione del diritto di difesa mi pare evidente.

Che cosa pensa delle decisioni dei giudici?
Alcuni si stanno rendendo conto che queste multe sono uno scempio giuridico e alimentano una profonda ingiustizia.

Si continua a dire però che il Governo cancellerà tutto…
E sarà la prova che tutto è stato fatto per costringere la gente con la paura della sanzione, senza un fondamento scientifico o razionale. Prima li multi e poi finisce tutto a tarallucci e vino, in sostanza si sta dicendo: potevate anche non pagare.

Per voi avvocati dovrebbe essere più facile…
Ma questa non è giustizia, noi non facciamo altro che accertare una brutta operazione politica travestita da sanzione amministrativa. In ogni caso questa vicenda dimostra che il castello di bugie che sono state raccontate mostra sempre più crepe.

E dei cittadini che si sono opposti?
Hanno reso un grande servizio alla comunità, pagando di tasca loro e mostrando che quando c’è un’ingiustizia bisogna avere il coraggio di alzare la testa.

Andrea Zambrano

fonte

https://lanuovabq.it/it/muite-agli-over-50-i-giudici-certificano-lingiustizia

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