Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Nostalgia del passato

Posted by on Mag 22, 2016

Nostalgia del passato

quando benedetto croce, genio assoluto peccato al servizio della parte sbagliata, disse a Ferdinando Russo ma perchè continui ad essere nostalgico? e il sommo rispose “se il passato è migliore del presente è normale essere nostalgico!” di seguito un articolo integralmente preso da Historiaregni.it, inutile commentare ammirate.

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A Palazzo Venezia con gli abiti del Settecento

A Palazzo Venezia con gli abiti del Settecento

Gli splendori aristocratici del Settecento Napoletano hanno illuminato le sale di Palazzo Venezia con vesti sontuose e riccamente decorate. Enorme il successo di pubblico.A Palazzo Venezia con “Settecento Napoletano. Storia e Moda alla Corte di Carlo di Borbone”, protagonista è stata la moda e la sartoria napoletana del Settecento per celebrare il trecentenario della nascita dell’illustre sovrano. Una sfilata d’abiti realizzati dalla stilista Angela Greco ha portato lo spettatore direttamente nel Secolo dei Lumi, lo ha reso partecipe delle vicende che segnarono l’ingresso in città del giovane principe e dei suoi anni di governo, gli ha fatto conoscere le evoluzioni politiche e sartoriali dell’epoca. L’ambiente di corte con tutti i suoi sfarzi si è rivelato solo in apparenza effimero.

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Le tre coppie di modelli con gli abiti aristocratici del Settecento realizzati dalla stilista Angela Greco

Pizzi e merletti, gioielli e strascichi hanno mostrato la complessità di cerimoniali e precise regole di censo, l’abito come mezzo di comunicazione di uno status sociale che si libera delle restrizioni dell’età moderna e si scopre eccentrico, superbo e raffinato. Si è fatto luce sull’ostentazione del lusso nel Settecento come paradigma di una nobiltà al suo apogeo ed origine di figure professionali nuove come parrucchieri, estetisti, stilisti. Tre coppie di aristocratici hanno sfilato nella “Casina pompeiana” dell’antica ambasciata della Repubblica di Venezia a Napoli, evidenziando, della moda dell’epoca, il gusto per le scollature ampie, per i colori sgargianti e per le decorazioni in oro e pietre preziose, l’abbattimento delle prescrizioni legate alle leggi suntuarie e la trasformazione delle botteghe sartoriali in laboratori d’estro ed eccesso. “Gli abiti fanno rivivere epoche e vicende, ci permettono di avere una maggiore conoscenza della corte di Carlo di Borbone e delle società e dei costumi del Settecento”, ha affermato Angela Greco.

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Un momento dell’esibizione della ballerina Annita Di Mauro

 

Annita Di Mauro, ballerina diplomata presso la scuola di Fabio Molfesi, ed allieva dell’Atelier di danza di Raffaele Paganini, ha presentato una sua coreografia su arie del Pergolesi, altro nobile protagonista del Settecento Napoletano. “E’ stato molto emozionante, mi sono divertita a danzare per un evento così particolare. – ha dichiarato Annita Di Mauro – Penso che la danza sia una delle forme d’arte più espressive e che donano bellezza, non a caso, già nel Settecento a corte si danzava a completamento della bellezza donata dai vestiti e dai piccoli particolari”.

Molto apprezzato anche il lavoro, “dietro le quinte” della truccatrice Barbara Casertano, in arte Babi Time, che ha ricevuto gli encomi del pubblico dichiarando: “Essere truccatrice fa sì che si instauri un legame particolare coi modelli ed è l’aspetto che più amo. Vederli poi completo è un’emozione unica.. Sono davvero onorata di aver partecipato a questo evento”.

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Gli abiti settecenteschi di Angela Greco con lo sfondo della “Casina Pompeiana”

L’evento ha raccolto il consenso entusiasta degli astanti, accorsi in gran numero a Palazzo Venezia nonostante un tempo non amico. Nelle sale stracolme il pubblico ha serbato acclamazioni per la ballerina Annita Di Mauro ed applausi ripetuti hanno accompagnato l’uscita degli abiti storici. La stilista Angela Greco ha ricevuto le ovazioni finali e si è soffermata nello spiegare il suo lavoro di ricerca e ricostruzione sartoriale ricevendo l’attenzione e l’elogio di quanti si sono intrattenuti ben oltre la felice conclusione dell’evento.

historiaregni.it

 

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