Omaggio ad Eduardo Scarpetta, a Roma
Luigi De Filippo in Cani e gatti, una pièce di sorprendente attualità
Il Teatro Parioli Peppino De Filippo di Roma ha aperto la stagione 2012/2013 con Cani e gatti (marito e moglie) di Eduardo Scarpetta, una delle più divertenti commedie del grande Scarpetta, attore teatrale e commediografo dalla copiosa produzione. Il testo, scritto nel 1901 ed assente dalle scene dagli anni Ottanta (perché tale oblìo?), interpretato da Luigi De Filippo, dopo essere stato rappresentato, nel 1970, al Teatro Eliseo, nell’adattamento di Eduardo De Filippo, con interpreti lo stesso De Filippo, il figlio Luca e Pupella Maggio, è un tributo all’autore di Miseria e nobiltà (1888), che ebbe ben tre trasposizioni cinematografiche (quella del 1954 fu memorabile con Antonio de Curtis, alias Totò), senza dubbio uno dei lavori più validi, se non un capolavoro, della scena napoletana; autore che riscosse un grande successo con Don Felice Sciosciammocca, maschera moderna ideata per lui da Antonio Petito.
La pièce di Eduardo Scarpetta, ancora di grande attualità, nonostante sia datata, che conferma, ancora una volta, la validità del teatro di grande tradizione partenopea, è proposta, anche adesso da un De Filippo, che ha ridotto il testo originale, ne ha curata la regia e ne è anche il protagonista.
“In un momento come quello che viviamo – svela il De Filippo – nel quale il matrimonio fra i giovani è in crisi, questa commedia racconta con umorismo ed ironia di un’anziana coppia di coniugi costretti, loro malgrado, a fingersi in chiassosa lite per mostrare alla figlia, da poco sposata e sempre in conflitto col marito, quanto sia dannoso e pericoloso litigare a causa dell’eccessiva gelosia. Si tratta di uno spettacolo molto divertente che racconta le tante, futili liti nate a causa della gelosia. Oggi le giovani coppie sono spesso in crisi, perché, ad ogni piccola incomprensione, si separano, non hanno la pazienza, la comprensione e l’affetto reciproco dei nostri nonni. Questa commedia ci spiega come si può superare una crisi e lo fa raccontando gli eventi con una grande comicità tutta scarpettiana. Nel panorama contemporaneo molto serioso di oggi direi che questa commedia si distingue per la sua brillantezza”, per la verve di alcuni personaggi.
Luigi De Filippo, figlio di Peppino e nipote di Eduardo, regista ed attore ormai affermato sia in Italia che all’estero come una delle personalità più rappresentative ed autorevoli del teatro napoletano, è in Cani e gatti (marito e moglie) un protagonista di eccezionale vis comica (di sicuro egli si diverte ad incarnarsi in personaggi singolari), passando da un registro comico all’altro, non senza una punta di drammaticità. Una compagnia di undici giovani attori lo affianca validamente.
Accanto a lui, particolarmente efficace Don Salvatore, “Toti”, Roberta Misticone (la consorte Gemma, un personaggio ricco di umanità), Fabiana Russo (Sisina, cameriera a Napoli, la servente che, a suo dire, “si fa sempre i fatti suoi” che semina, invece, la zizzania, Vincenzo De Luca (Pasquale Ventresca, l’altro servitore, alquanto insolente), Riccardo Feola (Felice), Gennaro Di Biase (Alfredo), Michele Sibilio (Don Carlo), Feliciana Tufano (Concettina), Luca Negroni (Vittorio), Stefania Aluzzi (Rosaria), Stefania Ventura (Maria), Marianna Mercurio (affascinante Donna Maddalena, artista lirica, soprano leggero), Paolo Pietrantonio (il nevrastenico Don Camillo), ancora Fabiana Russo (Giuseppina, cameriera a Sorrento).
Don Salvatore, un vero gentiluomo di campagna, e la moglie Gemma, sposati da 34 anni, che costituivano la coppia più ammirata di Sorrento, un duo che filava d’amore e d’accordo è costretto a fingersi litigioso per salvare il matrimonio in dissoluzione dei due giovani, in cui “è entrato il verme della discordia”. La farsa va avanti tra dissidi e per ripicche dii esasperata gelosia, risse verbali, sospetti, pseudotradimenti. Fortunatamente c’è, alla fine, la riconciliazione tra il punto nord e il punto sud nella vita matrimoniale, aiutati i due giovani a superare la crisi matrimoniale con espedienti da parte degli anziani genitori di lei, non senza qualche imprevisto.
Alla fine dello spettacolo, standing ovation per l’ottantaduenne attore napoletano e per gli altri interpreti della scanzonata vicenda. Uno spettacolo da non perdere quello che sta andando in scena, fino al 18 novembre, sul palco di via Borsi, a Roma!
Il cartellone del Teatro Parioli Peppino De Filippo, il cui Direttore Artistico, dallo scorso anno, è lo stesso Luigi De Filippo, prevede commedie dei De Filippo, di Goldoni, di Armando Curcio, di Molière, di Plauto, di Neil Simon, della Yourcenar, di Shakespeare, di Daniele Falleri. Quindi un cartellone interessante e di matrice non solo partenopea, ma che presenta appuntamenti con il teatro classico e con attori come Giorgio Albertazzi, Maurizio Scaparro, Debora Caprioglio, Valeria Ciangottini, Corinne Clery, Franco Oppini, Marco Messeri, Domenico Pantano, Gaia De Laurentiis, Andrea Roncato, Stefano Artissunch, Monica Scattini, Pia Engleberth, Roberta Giarrusso, Mario Zucca, Marina Thovez.
Alla fine dello spettacolo, Luigi De filippo ha ringraziato vivamente i 60 spettatori del Circolo degli anziani “Don Morosini” di Itri, sotto la guida di Emilio Ruggieri. Il comico ha ricordato quando, nel 1944, tornando a Napoli da Roma con la sua famiglia, percorse l’Appia vedendo le grandi distruzioni patite dalla cittadina aurunca, provocate dai bombardamenti angloamericani.
di Alfredo Saccoccio