Come abbiamo visto nel post 10, Liborio Romano afferma che intendeva offrire ai camorristi “un mezzo per riabilitarsi”, ma le sue azioni non erano certo dettate da spirito umanitario. È quando scrive le ‘Memorie’ che cerca di rendere più nobili le sue motivazioni.
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Dopo la mafia, anche la camorra venne reclutata in chiave antiborbonica e il suo coinvolgimento fu opera di Liborio Romano, uno dei maggiori rappresentanti della Massoneria nel Sud.
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Quando il governo coloniale non tollerava la ribellione dei siciliani verso la sua condotta politica e le sue leggi cominciava a imporre una serie di restrizioni giudiziarie verso Finocchiaro Aprile e i suoi membri più noti del movimento identitario, arrivando a eseguire dei veri arresti prima nel 1944 e poi nel 1945 finendo nella prigione di Ponza, fino alla sua liberazione avvenuta nel marzo del 1946.
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Senza l’appoggio dei picciotti della mafia, Garibaldi e i Mille, una volta sbarcati a Marsala, avrebbero trovato grandi difficoltà. Invece, grazie ai mafiosi, trovano la strada in ‘discesa’. Idem a Napoli, dove i camorristi giravano con la coccarda tricolore. La testimonianza del boss, Joseph Bonanno. Le tesi di Rocco Chinnici. La lunga stagione dei delitti ‘eccellenti’. Fino alle stragi di Capaci e via D’Amelio, dove perdono la vita, rispettivamente, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (e gli uomini e le donne delle rispettive scorte). Con quest’ultimo, ammazzato perché si opponeva alla trattativa tra mafia e Stato
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GIUSEPPE SCHIAVONE-CAPOBRIGANTE
TOPOGRAFIA DEL REGNO DELLE DUE SICILIE-NAPOLI 1844
Itri:castello medioevale,monumenti, via Appia di Alfredo Saccoccio 
LE “TERRE RARE” UNO DEI PILASTRI DELLA TRANSIZIONE “GREEN”
L’Alleanza tra il Piemonte e l’Inghilterra: seconda parte
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