Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

1861. Il regno delle Due Sicilie è annesso al Piemonte. Inizia la resistenza (seconda parte)

Posted by on Set 25, 2019

1861. Il regno delle Due Sicilie è annesso al Piemonte. Inizia la resistenza (seconda parte)

Luglio S. Vito (Teramo), il 1, insorge contro il nuovo regime. Interviene il 30° reggimento fanteria. I militari rastrellano il paese, fucilano 153 civili e ne deportano 120 in Piemonte. Nei boschi di San Fele avviene uno scontro tra guerriglieri e un forte gruppo di carabinieri e guardie nazionali. 14 sono catturati e fucilati. Nel comune di Isola gli insorti di Chiavone assaltano il posto doganale dello Scaffo S. Domenico e s’impossessano d’armi e munizioni. In Irpinia, il 2, sono in rivolta Chiusano, Sorbo Serpico, Salza, Volturara, Malepassoe Monteforte. Nel beneventano un drappello di soldati è massacrato e i loro cadaveri sono appesi ad un chiodo davanti alle porte delle case che poco prima hanno saccheggiato.

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1862, la pulizia etnica piemontese

Posted by on Ago 25, 2019

1862, la pulizia etnica piemontese

( dal PeriodicoDueSicilie 05/1999)

“Fu questo il primo anno in cui il vessillo borbonico dello Stato indipendente delle Due Sicilie non sventolava piú nelle nostre terre, che, avviluppate in un plumbeo sudario di morte, cercavano di liberarsi dai nuovi barbari invasori: i predoni e assassini piemontesi. Gli avvenimenti, di cui siamo certi, elencati cronologicamente, volutamente scarni di ogni commento, fanno inequivocabilmente comprendere cosa deve essere stato per le nostre popolazioni vivere in quegli anni.
Non dimentichiamolo. Non dimentichiamolo mai.

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S. Pietro Infine. Mai fidarsi delle lapidi delle Taverne…

Posted by on Dic 5, 2017

S. Pietro Infine. Mai fidarsi delle lapidi delle Taverne…

Sulla Taverna di San Cataldo e sull’Epigrafe stiamo conducendo una battaglia da tempo senza riuscire a cavarne un ragno dal buco eppure, il dibattito su quello che c’è scritto è acceso e dopo aver pubblicato il bellissimo articolo di Maurizio Zambardi pubblichiamo il punto di vista di Franco Valente inviatomi da Paolo Vacca. A questo punto la domanda mi sorge spontanea ma se c’è tutta questa energia quando si parla di San Cataldo come mai la suddetta Epigrafe si trova ancora in queste condizioni?

Claudio Saltarelli

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