PICINISCO IN FESTA CON I SUOI PASTORI IN UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
I Pastori forse sono le figure più antiche da quando l’uomo ha iniziato il suo percorso di civilizzazione che per volontà dello spirito santo si sono staccati dal resto del mondo animale e te ne accorgi quando ti trovi a conversare con loro. Mai una parola detta invano, mai adirati, grosso senso pratico (i più tradizionali tra i tradizionali), attenti osservatori e intensi pensatori che potremmo definirli dei filosofi, pacifici ma non pacifisti, non abituati a contrastare gli eventi atmosferici e naturali che li porta ad essere degli stanziali itineranti, caparbi e tenaci capaci di creare l’Impero Romano e di trasformarsi in Briganti quando le necessità lo richiedevano.
Tutte queste virtù le abbiamo riscontrate nella festa della Pastorizia che tradizionalmente si tiene da anni a metà estate a Picinisco e che vede un afflusso di gente che per il gran numero sembra veramente un gigantesco gregge ovicaprino; tutti i presenti, componenti del gregge, sono stati guidati inconsapevolmente dagli organizzatori e per una sera abbiamo conosciuto i Pastori di……..uomini non evangelici.
In un peridio dove il politicamente corretto di origine giacobina è diventata la nuova dittatura del terzo millennio a Picinisco tutte è andato per il meglio, non c’era la solita organizzazione astratta e accentratrice che piove dall’alto che crea solo disagi e nervosismi dove c’è una cassa comune generatrice della prima lunga fila che si vede replicare nei singoli stand enogastronomici, ma ognuno a Picinisco s’è mosso come meglio credeva tra le varie postazioni che gravitavano attorno al Castello e per usufruire della variegata offerta non superavi mai i 5 minuti nel fare una fila.
Musica di genere diversa dislocata in vari punti seguendo un disegno strategicamente corretto senza assistere ad una mescolanza di suoni, giravano zampognari itineranti che formavano una cornice dorata alla fiumara di gente, c’erano ma non si vedevano, un po come l’aria che respiriamo. Il cibo di ottima qualità che rispettava il territorio e quelli ospitati, insomma anche questa volta i Pastori hanno dimostrato grande senso pratico dando libertà al gregge umano di brucare in libertà senza aver paura che si disperdesse qualcosa e senza l’utilizzo dei….”cani pastore”. Invitando tutti alla festa dell’anno prossimo vi invitiamo a vedere i video di seguito su le esibizioni dei “Giullari Impopolari” e di un gruppo Calabrese di cui ci sfugge il nome dove si nota tranquilla mente il clima che s’è respirato quella sera.
Claudio Saltarelli