PILLOLE DI “NAPOLETANITA’-IL COMPOST
Forse non tutti sanno che all’epoca dei Borbone c’era un vero e proprio “compost” . Partiamo col dire … anzi … col menzionare quello che Wolfgang Göethe raccontò nel “Viaggio in Italia” del 1787 … in particolare riferendosi a Napoli ed alla sua pulizia scrisse: “E con quanta cura raccattano lo sterco di cavalli e di muli!
A malincuore abbandonano le strade quando si fa buio, e i ricchi che a mezzanotte escono dall’Opera certo non pensano che già prima dello spuntar dell’alba qualcuno si metterà a inseguire diligentemente le tracce dei loro cavalli”. Infatti per editto borbonico i “Lutammari” raccoglievano per le strade lo sterco di animale ( cani, gatti, cavalli, muli, mucche) che durante il giorno veniva rilasciato; questo poi veniva unito ad erba tagliata … il tutto mescolato formava così un portentoso concime che veniva rivenduto ed usato in agricoltura. Praticamente … per tutta Napoli … per quanto fosse pieno di carrozze e di “cafoni” che entravano in città, per vendere latte e prodotti derivati, coi loro animali … lo sterco animale era del tutto inesistente per le strade.
Detto ciò … voglio anche dire che Göethe visitò anche altre città italiane come Roma, Firenze, Perugia, Venezia etc etc … definendole , in qualità di pulizia, non all’altezza di Napoli … anzi di Venezia disse … ad esempio … “piena di melma corrosiva per le strade” … e ho detto tutto!
Identità Partenopea
Solo per completamento del grado di civiltà dei sudditi di SAR il Re Borbone, anche la prima lavatrice industriale fu ideata e posta in essere nell’ex albergo dei poveri (Palazzo Fuga)e, anche se più recente, la pratica do “muzzunaro” che raccoglieva le cicche di tabacco buttate in terra.
Erano si materia prima per un commercio minore, ma il livello di pulizia delle strade della Capitale era ssicurato.
Viva Napoli – Wiva ‘O Rre Nuosto.
Agostino Catuogno