Alta Terra di Lavoro

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Riflessioni spirituali sul mio soggiorno a Scauri

Posted by on Lug 8, 2022

Riflessioni spirituali sul mio soggiorno a Scauri

Una mia carissima amica, alla quale avevo confidato il desiderio di un breve soggiorno al mare, dove avrei curato il mio piccolo problema dermatologico e allo stesso tempo non avrei tralasciato la mia vita spirituale giornaliera, mi è subito venuta incontro invitandomi a contattare la Comunità religiosa delle suore Orsoline di “Maria Stella di mare”.

“L’istituto delle Suore Orsoline di Gesù Agonizzante fu inaugurato nel 1949, grazie al trasferimento da Formia a Scauri, voluto dall’Arcivescovo di Gaeta, monsignor Dionigi Casaroli, di un gruppo di religiose polacche. La comunità, fondata da suor Francesca Guttner, venne aggregata all’unica Parrocchia allora esistente nella cittadina: quella dell’Immacolata. Alla guida si alternarono poi le madri superiore (..) 1

Ho telefonato subito alla superiora suor Eva ed abbiamo fissato il soggiorno per l’ultima settimana di giugno. Il 23 giugno sono partito per Scauri, mi ha accompagnato il caro fratello Angelo in Cristo N.S, tra noi ci chiamiamo proprio fratello, perché quando stiamo assieme viviamo una catechesi di approfondimento reciproca di Gesù Cristo e della Chiesa Cattolica che amiamo: Angelo è un sensibile operatore della nostra Caritas! Giunto nel convento ho ricevuto una cara accoglienza delle suore molto commovente, perché ricordavo benissimo, che negli anni ’60 il nostro caro parroco don Federico Mazza, faceva giungere in questa Comunità tante adolescenti della nostra parrocchia nella cosiddetta “colonia estiva”, per dar sollievo alle famiglie disagiate. Di questa iniziativa sono in possesso di diverse foto. Di seguito riporto brevemente la cronaca delle giornate iniziavano con la messa alle ore 7.30 nella cappellina della Comunità, dopo colazione mi recavo al lido per distendermi al sole, la tintarella terminava con il bagno. Durante il tempo della distensione ero impegnato a letture spirituali: commento alla pagina del Vangelo del giorno, lettura e riflessione della Lettera Enciclica di Papa Francesco Laudato , intervallata con le preghiere di Paolo VI e lettura della biografia di Santa Orsola Ledóchowska Vergine, fondatrice: “Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante” (dette anche Orsoline Grigie), delle suore che mi ospitavano. Nel refettorio vi era affissa una fotografia di San Giovanni Paolo II riporto attentamente il ricordo dello scrittore Lepone: “Va infine ricordato un particolare importante: l’Istituto, negli anni ’70, diede ospitalità al Cardinale Karol Wojtyla, allora Arcivescovo di Cracovia, e ai Primati della Chiesa polacca Stefan Wyszynski e Jozef Glemp, spesso in vacanza nella località pontina”2 .

Con suor Ewa superiora della comunità, ho avuto un colloquio interessante e profondo: mi ha raccontato della sua vocazione in Polonia nel periodo dell’influenza politica sovietica, della sua sofferenza nel non sentirsi libera come donna e cittadina, il controllo ideologico ed ateo russo tendeva ad influenzare ed a condizionare l’individuo in tutta la sua dimensione psicologia e spirituale. Si è sentita felice quando il giorno dei voti religiosi il padre l’ha abbracciata amorevolmente facendole capire che comprendeva pienamente la sua scelta religiosa cattolica. Nel soggiorno ho avuto anche l’occasione di stringere una vera fraternita con altri ospiti: Gina, Silvana e la figliola di quest’ultima Maria Felicia, giovane intelligente e molto istruita prossima alla laurea magisteriale proprio in questo mese.

Con loro ho consumato la cena in qualche locale a base di pesce e poi anche nei giardini del convento. Con loro ci siamo promesso di rivederci nei tempi brevi.

Ho partecipato più volte alla messa vespertina presso la parrocchia della martire “Santa Albina”, il cui parroco è don Antonio, che è stato compagno di studi di don Alfredo. Mi ha colpito molto la breve vita della Santa Martire:

“La Biblioteca dell’Abbazia di Montecassino custodisce all’interno della sua ricchissima collezione la Passio Sanctae Albinae Virginis et Martyris: si tratta di un prezioso manoscritto dell’XI secolo che narra della coraggiosa scelta di una giovane di nome Albina la quale, per amore di Cristo, fu capace di fronteggiare le lusinghe del mondo e la ferocia del carnefice. La sua morte avvenne la sera del 16 dicembre 250”3 .

In sintesi una breve vacanza salutare che avevo scelto si è arricchita spiritualmente nella mia personale formazione, ma ancor più in un continuo intimo colloquio con Lui abbracciando in me l’Umanità intera.

Eugenio Elia

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