TRADIZIONE: LA FRANCIA CATTOLICA SI RIPRENDE L’ANELLO DI GIOVANNA D’ARCO
tratto da lettera napoletana da editoriale il giglio
L’anello di Giovanna d’Arco, indossato dalla Santa al momento del martirio, il 30 maggio 1431 a Rouen (Francia), è stato acquistato ad un’asta a Londra da Philippe de Villiers, Visconte vandeano e fondatore del Puy du Fou, parco a tema sull’epopea contro-rivoluzionaria della regione nord-occidentale della Francia, creato in Vandea nel 1978.
Appresa la notizia dell’asta, in pochi giorni de Villiers ed il figlio Nicolas sono riusciti a raccogliere con una sottoscrizione oltre 300mila euro, provenienti da contributi di privati, mentre la Fondazione Puy du Fou ha contribuito con 80mila euro, e ad aggiudicarsi la straordinaria reliquia per 376mila euro.
L’anello in argento bagnato d’oro, di 57 millimetri di diametro, recante le iscrizioni IHS (Gesù) e MAR (Maria) è stato fatto esaminare da tre esperti in oreficeria medievale, che ne hanno confermato l’autenticità, ed il 20 marzo 2016 è stato esposto al Parc Puy du Fou davanti a circa 5mila persone giunte da diverse parti della Francia, alla presenza di un picchetto di ufficiali della Scuola Militare di Saint Cyr, tra decine di figuranti in costume medievale.
Appresa la notizia dell’acquisto dell’anello da parte della Fondazione vandeana, il Governo britannico ne ha chiesto la restituzione affermando che si tratta di un “oggetto di alto valore simbolico appartenente al patrimonio nazionale britannico”, ma de Villiers ha escluso ogni ipotesi di restituzione della reliquia.
Al di là del valore religioso dell’anello di Santa Giovanna d’Arco, colpisce la mobilitazione di energie del Paese reale francese, che è stato capace di raccogliere in pochi giorni una somma ingente. Un segnale evidente della sopravvivenza di energie morali e culturali cattoliche e tradizionali, già emerso con chiarezza nel 2013 in occasione della grande mobilitazione della Manif pour Tous contro la legalizzazione del matrimonio omosessuale, delle adozioni da parte di coppie omosessuali e della cosiddetta maternità surrogata, che portò in piazza a Parigi, in più riprese, milioni di persone.
L’altro aspetto che colpisce è l’indifferenza dei mass-media italiani, rotta solo da qualche breve articolo di quotidiano (cfr. Il Giornale 28.3.2016), su un episodio di grande rilievo storico e religioso.
Ma la Francia profonda che recupera un pezzo importante della propria storia e della propria Tradizione, non è una notizia in linea con il mainstream del pensiero unico, e dunque viene scartata.
Dei meccanismi di censura e manipolazione dell’informazione si occupa il seminario di formazione 2016 di Fraternità Cattolica e della Fondazione Il Giglio (“Per un’azione di riconquista. Tecnica della battaglia delle idee”). L’episodio dell’anello di Santa Giovanni d’Arco è stato analizzato nel corso del terzo incontro, “Come non farsi manipolare dei mass-media. La disinformazione “(18. 4.2016).
L’informazione offerta dai mass-media lascia in ombra aspetti importanti della realtà e cancella interi settori della società. Bisogna esserne consapevoli, al di là dell’illusione di un’“informazione libera” alimentata da Internet, ed organizzarsi di conseguenza.
Guarda il servizio sull’anello di S. Giovanna D’Arco su Reinformation.Tv