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Ronde di Sicilia (1833)

Posted by on Ott 12, 2022

Ronde di Sicilia (1833)

Sapevi che nel Regno delle Due Sicilie operarono, per un lustro, anche i sorvegliatori d’interna sicurezza. Così stabilì, in effetti, Ferdinando II. Che nel giugno 1833 introdusse questa nuova forza di pubblica sicurezza, limitandola tuttavia alla sola Sicilia, perché nella parte continentale del Regno erano già attive le guardie urbane (istituite nel 1827).

Ai sorvegliatori spettava il servizio di perlustrazione notturna in tutti quei comuni dell’isola che non fossero capoluoghi né di valle né di distretto e che non disponessero di truppe di linea o di gendarmeria. Potevano appartenere alla nuova forza di rondieri esponenti di diverse classi (impiegati, proprietari, capitalisti, negozianti, professori, borghesi, industrianti e artigiani), ma erano esclusi i minori di 24 anni, o i maggiori di 50 anni, i condannati e i perturbatori dell’ordine pubblico. Il servizio, del tutto gratuito, doveva cominciare alle ore 24 e proseguire assiduamente sino allo spuntar del sole. Era previsto dall’art. 12 del decreto istitutivo che accompagnasse la ronda, proprio per il carattere di vigilanza notturna che le era conferito, il lanterniere comunale. Ogni sorvegliatore, che non poteva svolgere più di una ronda ogni dieci giorni, doveva avere con sé fucile con o senza bajonetta e distintivo della coccarda rossa al cappello. Era invece facoltativo indossare giacca bleu con collaretto rosso, e di cingere il cangiarro. Tale forza pagana, come la definì lo stesso sovrano borbonico, durò fino al 1838, quando anche in Sicilia furono estese le meglio organizzate guardie urbane.

fonte

http://decretiamo.blogspot.com/2010/08/ronde-di-sicilia-1833.html

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