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Sicilia: sogni sotto ad un vulcano di Alfredo Saccoccio

Posted by on Dic 5, 2016

Sicilia: sogni sotto ad un vulcano di Alfredo Saccoccio

Il dialetto siciliano comporta numerose parole francesi. Occorre veder in questo la spiegazione del posto di scelta che occupa l’isola dei Ciclopi nel cuore dei francesi? Di motivi, se ne trovano, senza fatica, molti altri. La diversità degli orizzonti, il cielo luminoso, il clima complice, la gentilezza degli abitanti…. La Sicilia passa realmente per oasi di pace. Essa costituisce, anche e soprattutto, una brillante testimonianza della civiltà di ieri.

Grotte illustranti l’arte parietale, come la Cava dei Genovesi a Levanzo, siti fenici e punici (Solunto, Marsala, Erice), templi e teatri greci di Selinunte, Segesta, Siracusa, Taormina. In Sicilia gli aranci parlano di Vulcano, i fichi d’Eolo, re dei venti, e le onde d’Ulisse. Scusate se è poco.

Certo ammirerete molto giù dall’Etna. Esso spinge l’eleganza fino ad aureolare il suo cratere di neve per una gran parte dell’anno, senza dubbio perché spicca meglio ancora sul cielo azzurro. Un trenino turistico permette di farne il giro in tre buone ore, in mezzo allew vigne, ai limoni e ai faggi.

Gironzolate in Palermo tra chiese barocche, palazzi arabi, cattedrali normanne. La capitale possiede sontuosi musei, come la galleria regionale siciliana o il Museo Nazionale d’Archeologia. Essa vi fissa anche degli appuntamenti più intimi: l’Orto Botanico, per esempio, un parco botanico che colleziona yucche, palme, magnolie, o il Museo della Marionetta, che riunisce figurine di ogni provenienza.

Di primo acchito, la città appare rumorosa e poco curata: le chiese delicatamente scolpite costeggianti immobili slabbrati, gli eleganti palazzi di ieri rasentanti costruzioni moderne, senza grazia. L’ultima guerra mondiale ha crudelmente ammaccato questa città, che, nel Medioevo, conobbe un eccezionale splendore artistico. E’, però, forse alle sue piaghe a cielo aperto quanto alle sue innumerevoli ricchezze che Palermo deve il suo fascino unico. E se si ammirano, senza ritegno, i mosaici bizantini della Cappella Palatina, ci si emoziona anche, nelle stradine buie, allo spettacolo dei monelli che sognano, desti, senza che nessuno conti loro le pecorelle.

In Sicilia la vita quotidiana è semplice e sorridente, anche se donne ed uomini si vestono volentieri di nero. Alla fine del pomeriggio e fino alla sera, le strade si gonfiano di una folla che sale e discende in piccoli gruppi compatti. E’ la “passeggiata”, immutabile, a cui assisterete a Palermo come nel borgo più sperduto.

Il silenzio dei Primi Tempi

Un’istituzione come le ama l’isola, miscuglio di calore e di riservatezza, di piccoli segreti e d’immensa complicità. Al crocevia dei mondi mediterraneo e orientale, la Sicilia moltiplica gli incontri obbligati: Monreale, soimbolo per eccellenza dell’arte romanica nel Mediterraneo, con il suo meraviglioso Duomo che si innalza su basamenti musulmani; Siracusa, emula di Atene e di Cartagine, il cui centro storico è una delle meraviglie del mondo; l’isola di Ortigia con il suo barocco allegro e solare; la Villa Casale che evoca le grandi opere romane; le rovine greche di Segesta; la lestrigonia Lentini fondata dai coloni di Calcide; la celeberrima ed opulenta Siracusa, fondata da una colonia di Corinzi, guidata da Archia, dove si possono ammirare la splendida cattedrale, costruita sulle fondamenta di un vetusto tempio dorico, la celebre fontana di Aretusa, l’anfiteatro, un teatro, la grande Latomia con la volta denominata l’”Orecchio di Dioniso”; Selinunte, con le sue gigantesche e sublimi rovine delle poderose mura dell’Acropoli e di tre templi; Bagheria, non lontana da Palermo, che conserva sontuose ville barocche. La Villa Cattolica, che data dal XVIII secolo, dalla bella vista sul Mediterraneo, propone un’esposizione permanente di opere del pittore Renato Guttuso, caposcuola del realismo italiano, scomparso 29 anni fa…

L’isola, però, sa anche sedurvi con dei semplici paesaggi (una dolce collina, una valle fiorita).. Essa sembra inventata per i sogni più tranquillizzanti. Così, a soli pochi chilometri da Palermo, scoprirete la riserva regionale del Zingaro, che percorrerete a piedi, in un silenzio dei Primi Tempi, nel cuore di una natura raggiante, con indomabili voglie di andate e di ritorni.

Alfredo Saccoccio

 

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