TORCINO OASI DEI RE BORBONICI

La lunga passeggiata di oggi mi ha portato a Torcino : località in comune di Ciorlano, Campania. Perché? Perché Torcino è luogo di grande Bellezza, assolutamente sconosciuto al turismo di massa e soprattutto perché luogo emblematico della disunita ‘ d’Italia.
Andiamo per ordine: nel 700 , Carlo di Borbone, Re di Napoli compera qui un esteso territorio che diverrà una splendida Tenuta Reale. Un bosco, ricco di selvaggina e una campagna che diventa uno dei più splendidi esempi di campagna coltivata settecentesca. Vi si accede da Venafro attraverso il Ponte Reale ( nell’allegata iconografia, quadri del 700 che lo ritraggono). E veniamo al perché “luogo emblematico della disunita d’Italia “: un ponte unisce e, appunto , fino al 1860 e per i precedenti 900 anni, univa le due sponde del Volturno, che facevano parte di una provincia del Regno, oggi scomparsa, la Terra di Lavoro.
Gli invasori italiani tracciarono nuovi confini e il ponte si trovò ad essere per metà Campania e per metà Molise. Anche la Tenuta Reale finì per essere in parte in Campania , in parte in Molise. Fatto gravissimo: dopo 900 anni veniva divisa l’unità amministrativa di un territorio e l’identità culturale dei suoi abitanti.
Procediamo: con l’unità, l’oblio calo ‘ su questi luoghi, tuttavia , sul finire dell’800 i Savoia alienarono la proprietà, che fu acquistata da principi Pignatelli di Strongoli, che l’hanno preservata quasi intatta fino ai giorni nostri. Campagne coltivate, stalle, bed & breakfast, caseifici e laghetti per la pesca. Isolati di verde, orlati da filari di platani vecchi di 300 anni. In iconografia anche il villaggio di casette del 700, per i contadini, con una piazza che nel 2013 è stata intitolata a Francesco II delle Due Sicilie, alla presenza di Sua Altezza Carlo di Borbone.
Lorenzo Cipriani