Una bandiera per la lotta nazionale napolitana
Dal 1139 fino al 1861 gli stati sovrani del Sud Italia hanno avuto il loro vessillo nazionale con la loro rispettiva bandiera.
La bandiera che oggi conosciamo come bandiera del Regno delle Due Sicilie, fu adottata quando il Regno di Napoli ed il Regno Sicilia furono fusi per formare il Regno delle Due Sicilie; prima del 1816 i due stati avevano due bandire simili ma diverse.
La bandiera del Regno di Napoli era quadrata su fondo bianco con il vessillo di stato al centro. Lo stemma nazionale Napolitano era uno scudo ovale, con all’interno gli stemmi rappresentanti alcuni stati dell’Italia, dell’Europa e il Regno di Gerusalemme. Lo scudo è sormontato da una corona chiusa, simbolo di piena sovranità, sulla cui cima è posta la croce cristiana. Gli stemmi degli ordini cavallereschi sono posti sotto lo scudo, retti dalle loro rispettive catene che circondano lo scudo partendo dalla corona.
Si discute spesso su quale dovrebbe essere la nostra bandiera, se tornassimo indipendenti, e le proposte sono numerosissime. La scelta comunque andrebbe fatta solo dopo aver raggiunto l’indipendenza, in quanto i problemi sociali, economici e morali che affliggono i popoli napolitano e siciliano sono prioritari.
Credo che fino al giorno dell’indipendenza dalla Repubblica Italiana e dall’Unione Europea, i militanti che si battono per il riscatto morale, sociale ed economico della Napolitania e l’antica identità napolitana, debbano adottare durante questa lotta, una bandiera in cui riconoscersi, ovvero il vessillo del Regno di Napoli tra il 1759 ed il 1806, perché è stata l’ultima bandiera del Regno di Napoli indipendente.
Una volta ottenuta l’indipendenza ci sono due casi da contemplare. Il primo la nascita di uno stato sovrano delle Due Sicilie, il secondo la nascita di due stati sovrani distinti per la Napolitania e la Sicilia.
Nel caso ci sarebbe uno stato federale delle Due Sicilie bisognerebbe adottare una bandiera che includa al suo interno lo stemma della Napolitania e quello della Sicilia. Fermo restando che i due territori avrebbero comunque la loro rispettiva bandiera.
Qualora Napolitania e Sicilia diventassero due stati sovrani distinti, ognuno dei due adotterà la bandiera che ritiene opportuna. E’ molto probabile che l’attuale bandiera della regione Sicilia sarà adottata dai siciliani come vessillo del loro stato, soprattutto se questo sarà una repubblica.
Nel futuro il territorio della Napolitania dovrebbe adottare la bandiera bianca con il nostro scudo nazionale opportunamente modificato nell’ottica della nuova indipendenza riconquistata. Alcuni stemmi nobiliari che storicamente componevano gli stemmi del Regno di Napoli, del Regno di Sicilia e poi del Regno delle Due Sicilie andrebbero tolti, altri resterebbero avendo cura di scegliere quelli che ancora rappresentano un legame storico con le radici della nazione Napolitana, altri stemmi anche non nobiliari ma comunque rappresentativi della Napolitania dovranno essere aggiunti. A prendere tali e delicate decisioni, sarà la generazione che otterrà l’indipendenza. Insomma la bandiera dovrà essere innovata nel segno della storia, della tradizione e del rispetto delle nostre radici senza inventarne una dal niente. La Napolitania non merita di avere una insulsa bandiera di stile moderno ovvero massonico, con i soliti tricolori a bande orizzontali o verticali, visto che nella quasi totalità delle bandiere europee la storia e radici dei rispettivi paesi sono state rinnegati.
Innovare l’antica bandiera del Regno di Napoli per la futura Napolitania e non sostituirla è giustificato anche da un altro valido motivo: i nostri avi, quando eravamo indipendenti, la ritenevano sacra e prodigiosa. Più di una volta ho costatato come la nostra bandiera sia un vero portento e forse anche di più.
Joseph Epomeo
6 febbraio 2010
link su ORGOGLIO NAPOLITANO
Ma come è possibile credere nella indipendenza della Repubblica Napolitania dalla Republica Italiana?È una mera esercitazione accademica. Il risultato potrebbe essere solo quello di screditare le giuste rivendicazioni civili, culturali,sociali ed economiche per un sacrosanto risarcimento alle popolazioni napolitane per l’avvenuta distruzione non solo della florida economia del Regno, ma soprattutto per l’avvenuta cancellazione della cultura napolitana. Il che non mi sembra un buon risultato. Quando al ritorno dello Stato Borbonico esso è anacronistico ed antistorico per cui rappresenta una mera chimera , come il ritorno dell’inpero romano!