Negli scritti dello storico meridionale Carmine Pinto, originario di Padula e professore ordinario a Salerno, ci sono alcune tesi che sono inaccettabili per un meridionalista. Innanzitutto, Pinto fa partire il Risorgimento napoletano dal 1792, anno in cui una flotta francese, prima per chiedere conto e ragione del mancato riconoscimento dell’ambasciatore della Rivoluzione francese, poi per riparare nel porto le navi danneggiate da una tempesta, si ferma nella rada del golfo.
Da quando è nata l’Ass.Id Alta Terra di Lavoro un chiodo fisso è sempre stato quello di togliere Via Cesare Lombroso a Cassino e abbiamo sempre cercato il modo migliore per ottenere questo ambizioso e quasi impossibile risultato.
Le verità tenute fino ad oggi nascoste sul Sud e la Sicilia prima della disgraziata unità d’Italia (o presunta tale)
I veri dati su scuole e università del Mezzogiorno d’Italia prima del 1860 dimostrano che il Sud era pari al Nord nelle scuole e avanti come numero di iscritti nelle università
I Savoia, che avevano conquistato il Regno delle Due Sicilie, dovevano nascondere la superiorità culturale ed economica del Regno delle Due Sicilie
Ancora oggi Cesare Lombroso, razzista e antimeridionale, viene osannato a Torino che gli medica un museo dove ancora oggi si possono vedere le teste dei meridionali scannati da dai militari piemontesi
UN PICCOLO PASSO, MA SIGNIFICATIVO. La Commissione della Toponomastica del Comune di Cassino, su proposta di RENATO DE SANCTIS, ha manifestato formalmente la volontà di rimuovere Cesare Lombroso, che tanto male ha fatto al Sud (e non solo), dalla toponomastica cittadina. L’iter per il risultato pieno e definitivo non è ancora concluso, ma siamo fiduciosi. È stato un bel lavoro congiunto tra Claudio Saltarelli, che sulla questione Lombroso insiste meritoriamente da lunghi anni, e il citato De Sanctis, che ha compreso subito l’importanza dell’iniziativa, sposandola senza riserve. Per parte mia, sono onorato di aver potuto offrire la mia modesta consulenza scientifica. Ora non ci resta che incrociare le dita. CHI LA DURA LA VINCE
ps= vorrei ricordare a chi lo avesse dimenticato ed informare a chi non lo sapesse, che 7 anni fa cominciai la battaglia per far rimuovere “Via Cesare Lombroso” a Cassino assumendo delle posizioni ufficiali nel seggio elettorale e nei confronti dell’allora Sindaco Carlo Maria D’Alessandro come si evince dall’articolo di seguito riportato. Quando sarà il momento pubblicheremo i documenti ufficiali presentati dal caro amico e Grande Capitano Renato De Sanctis dettati dalla dotta consulenza di un altro grande come il Prof. Fernando Di Mieri da Altavilla Salentina e come dicono gli studiosi o chi pensa di esserlo, “la storia si fa con le carte”. Un saluto particolare con affetto e amicizia va al caro amico Domenico Iannantuoni Pres. del Comitato No Lombroso che da anni combatte per far chiudere il museo “Lombroso” di Torino che quando gli ho comunicato la notizia quasi piangeva. Domenico napolitano vero, patriota napolitano vero, insorgente vero, identitario vero, brigante vero ma soprattutto uomo vero a cui va un grande e caloroso abbraccio
Cesare Lombroso, all’anagrafe Marco Ezechia Lombroso, nacque a Verona il 6 novembre del 1835, figlio di Aronne, ricco commerciante di stoffe, nonché di Zefira (o Zeffora) Levi, peraltro originaria di Chieri in provincia di Torino. Si laureò in Medicina, a Pavia, dopo aver studiato anche a Padova e Vienna, sebbene in famiglia fossero stati più propensi ad avviarlo agli studi giuridici.