La Parrocchia di San Lorenzo Martire è stata costruita proprio al centro della cittadina famosa nel mondo per le famose cascate, si trova proprio nell’isolotto formato dalle due cascate del fiume Liri al di dietro del Castello dei Duchi Boncompagni.
Anche quest’anno per “La Giornata della Memoria” del popolo Napolitano ricorderemo e onoreremo le anime, divenute sante per il loro martirio, che furono massacrate nella chiesa di San Lorenzo di Isola Liri 220 anni fa per volontà del Libero Pensiero Illuminista partorito dalla Rivoluzione Francese. Nell’anno 2018 alla fine della Messa, per volontà di Don Alfredo Di Stefano, s’è tenuto un convegno dove s’è parlato dei quei tragici fatti e di seguito riproponiamo i video integrali di tutti gli interventi.
“DOVERSI DIRE CONCITTADINI DEL GLOBO QUELLE FORTUNATE PERSONE, CUI È DATO INSEGNARE LE SCIENZE” A. BENCI, 1818
Figlio di Carlo, agente erariale del Ducato di Sora, e di Maria Celli, nacque nell’odierna cittadina di Isola del Liri. Fu battezzato con i nomi di Federigo, Vincenzo Antonio, Ludovico. Suo zio era Angelo Maria Zuccari (Isola di Sora, 24 aprile 1726 – Capaccio, 26 dicembre 1794), canonico della chiesa di San Lorenzo e vescovo di Capaccio dal 1768 al 1794.
Dal 2015 che ogni anno ricordiamo quel drammatico giorno di pentecoste, 12 maggio 1799, in cui l’esercito francese giacobino intriso di positivismo, razzismo, furore ideologico e odio uccise più di 700 persone nelle strade di Isola Liri di cui più di 500 nella Chiesa di San Lorenzo vicino le cascate.
Nonostante ogni sera la comunità isolana ascolta 33 rintocchi di Campana, “ora e mai più”, in pochi conoscevano la storia di quella immane tragedia o, chi la conosceva, la sapeva in modo confuso ma, con pazienza, con attenzione e con costanza siamo riusciti attraverso la comunicazione e le commemorazioni che non si sono mai interrotte, a portare alla conoscenza di tutti i fatti di quel funesto giorno. Sono stati tanti i motori che hanno permesso questo importante risultato a cominciare da Don Alfredo Di Stefano che messo a conoscenza dei fatti, s’è sentito in dovere da prelato, da uomo di Chiesa e soprattutto da buon Cristiano, di rendere le commemorazioni solenni e partecipative. Un altro motore è Lucio Marziale che fin dal primo anno non ha mai fatto mancare la sua presenza e vicinanza ai suoi sfortunati antenati offrendo sempre un’accoglienza a nome del Comune, della comunità e di se stesso, ai tanti napolitani che ogni anno percorrono tanti km pur di ricordare e commemorare i “Martiri di Isola Liri”. Un altro motore che merita stima e menzione è Gennaro Conte che dal secondo anno, al primo eravamo pochi intimi, non ha fatto mai mancare la sua presenza che è sempre stata molto attiva e appassionata ma quest’anno è andato oltre infatti sta organizzando, partendo da Aversa, una giornata che segnerà indelebilmente anche quelle future. Gennaro è un docente del Liceo Scientifico Statale “Giancarlo Siani” di Aversa e quest’anno ha “voluto” una gita scolastica in alta Terra di Lavoro tra Casamari, Arpino ed Isola Liri dove i suoi studenti potranno apprezzare le ricchezze storiche, culturali, artistiche e naturali che le suddette località offrono e soprattutto parteciperanno alla commemorazione dell’eccidio del 12 maggio del 1799 che sarà come sempre prima religiosa, officiata da Don Alfredo, e poi laica organizzata dal Comune. Il Comune di Isola liri, dietro la spinta e la caparbietà di Lucio Marziale sollecitato da Don Alfredo e dal sottoscritto, ha finalmente deciso di dedicare una strada in onore dei Martiri del ’99 che si intitolerà “Via dei Martiri dell’eccidio del 12 maggio 1799” e che verrà inaugurata alla fine della Messa con conseguente lettura di tutti i nomi dei Martiri da parte dei ragazzi del Liceo di Aversa. Si chiuderà la giornata con la abituale l’offerta dei fiori al Fiume Liri che in quel 12 maggio si tinse di rosso.
Abbiamo comunque l’obbligo, è nostra abitudine non farlo, citare noi stessi, l’Ass.Id. Alta Terra di Lavoro, che dopo anni di pazienza e perserveranza vediamo realizzare il nostro desiderio che è quello che fin dall’inzio ci siamo prefissati, vedere Isola del Liri appoggiare il ricordo di quel 12 maggio 1799 su una Pietra, una Pietra Laica, che affiancherà quella Sacra voluta da Don Alfredo Di Stefano ed entrambe verranno consegnate all’eternità e vederlo realizzato con i giovani come protagonisti ci rende felici ed emozionati.
I giovani in presenza sono di Aversa quindi anche loro vengono dalla Terra di Lavoro e leggeranno, come già detto, i nomi delle vittime che sono stati presi e trascritti dall’archivio Parrocchiale di San Lorenzo da Raimondo Rotondi e dal sottoscritto che fin dal primo momento sono stati resi pubblici dall’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro e che riproponiamo nell’articolo di seguito
Non appena si nomina la Repubblica napoletana del 1799, il nostro pensiero vola, alto, a quelle poche decine di personaggi di estrazione nobile o altoborghese (costituenti il fior dell’intellettualità napoletana del periodo), furono giustiziati, soprattutto per volere dell’ammiraglio Nelson, dopo che in Napoli rientrò il legittimo Sovrano. Delle centinaia, forse migliaia, di nostri morti, appartenenti alle classi più umili della popolazione, trucidati senza neanche la farsa di un processo, nessuno si ricorda. Anzi, sembra quasi ci si vergogni di loro.