Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Giambattista Vico e il rinnovamento della cultura napoletana del Settecento

Posted by on Set 29, 2025

Giambattista Vico e il rinnovamento della cultura napoletana del Settecento

Giuseppe Gangemi

Diego Vincenzo de Vidania è stato, dal 1693 al 1731, prefetto degli Studi Regi e in questo ruolo, “presiedette la maggior parte delle commissioni che valutavano l’ammissione alle cattedre, pronunciandosi favorevolmente nel 1698 sulla nomina di Vico alla cattedra di Retorica” (Vicente y Guerrero 2023, 82). Vidania è considerato un estimatore di Vico ed è stata la persona cui Vico si è rivolto per uscire fuori dal rischio di un’accusa di eresia per l’orazione letta nel 1708. L’opinione di Vidania era, in tema di eresie, molto autorevole. Egli era stato, prima di diventare prefetto degli studi a Napoli, il capo dell’inquisizione a Barcellona di Spagna e in Sicilia.

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Giambattista Vico e il rinnovamento della cultura napoletana del Settecento

Posted by on Set 22, 2025

Giambattista Vico e il rinnovamento della cultura napoletana del Settecento

Giuseppe Gangemi

Diego Vincenzo de Vidania è stato, dal 1693 al 1731, prefetto degli Studi Regi e in questo ruolo, “presiedette la maggior parte delle commissioni che valutavano l’ammissione alle cattedre, pronunciandosi favorevolmente nel 1698 sulla nomina di Vico alla cattedra di Retorica” (Vicente y Guerrero 2023, 82). Vidania è considerato un estimatore di Vico ed è stata la persona cui Vico si è rivolto per uscire fuori dal rischio di un’accusa di eresia per l’orazione letta nel 1708. L’opinione di Vidania era, in tema di eresie, molto autorevole. Egli era stato, prima di diventare prefetto degli studi a Napoli, il capo dell’inquisizione a Barcellona di Spagna e in Sicilia.

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Giambattista Vico scopre l’anarchia feudale e l’oppressione dei nobili sui ceti urbani e rurali

Posted by on Set 15, 2025

Giambattista Vico scopre l’anarchia feudale e l’oppressione dei nobili sui ceti urbani e rurali

Giuseppe Gangemi

In conseguenza della scoperta di Grozio, “Vico intese non esservi ancora nel mondo delle lettere un sistema in cui accordasse la miglior Filosofia, qual è la platonica subordinata alla cristiana religione, con una Filologia che portasse necessità di scienza in entrambe le sue parti, che sono le due storie, una delle lingue, l’altra delle cose; e dalla storia delle cose si accertasse quella delle lingue … e con questo intendimento egli tutto spiccossi dalla mente del Vico quello ch’egli era ito nella mente cercando nelle prime Orazioni inaugurali, ed aveva dirozzato pur grossolanamente nella Dissertazione De nostri temporis studiorum ratione” (1836, I, 414-415).

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