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Campo di sterminio di Fenestrelle e il negazionismo del sedicente storico Alessandro Barbero

Posted by on Gen 19, 2022

Campo di sterminio di Fenestrelle e il negazionismo del sedicente storico Alessandro Barbero

In Italia la menzogna non viene smascherata ma amplificata e spacciata per verità !!!

Fenestrelle:”una rocca mostruosa, innalzata per arrestare un’invasione di popoli, o per contener col terrore milioni di ribelli.” (Edmondo De Amicis)

Ci lasciano interdetti le dichiarazioni di Juri Bossuto, consigliere regionale piemontese di Rifondazione Comunista, in uno studio del 2011 ridimensiona notevolmente il numero delle vittime, riportandone solo quattro nel novembre del 1860 e tende a smentire il maltrattamento ai danni dei prigionieri borbonici, poiché sarebbero stati assistiti con vitto e cure sanitarie. Lo storico(?) Alessandro Barbero ha sostenuto che la fortezza fu solo una delle strutture in cui furono momentaneamente detenuti “anche” militari del Regno delle Due Sicilie, che le condizioni di vita non erano peggiori di quelle degli altri luoghi di detenzione e che la documentazione, sia militare, sia amministrativa, sia parrocchiale, sul numero dei detenuti, sul numero delle morti e loro cause, sulle modalità di seppellimento è ampia e rintracciabile. In sostanza, per il Barbero, quanto avvenne a Fenestrelle deve essere molto ridimensionato e, comunque, ancora di più scientificamente studiato, sebbene egli riconosca che tali eventi siano da inquadrarsi nei sussulti, anche dolorosi, del neonato Stato unitario. Ancora menzogne, ancora a noi gente del Sud ci tocca ascoltare menzogne che offendono la nostra intelligenza e che fomentano, dopo più di 156 anni, solo rancore e odio.

Alessandro Barbero, storico(?), e Yuri Bossuto, politico (?) piemontese, negazionisti insieme a tanti altri, si arrampicano sugli specchi pur di continuare a raccontarci le loro fandonie sui terribili fatti che portarono all’unità d’Italia. Bisognerebbe davvero bandirli o condannarli alla detenzione, per falsità, faziosità e incompetenza questi negazionisti che continuano a disconoscere i crimini commessi dai massoni piemontesi del Regno di Sardegna e dai loro alleati, massoni di Inghilterra e di Francia che hanno fatto l’unità d’Italia sul sangue di tante persone innocenti. Storici e politici di questo “Stato”, spacciato per italiano ma in realtà solo ebraico-massonico e rothschildiano, che continuano a negare spudoratamente tutte le atrocità commesse verso gli Italiani del Sud (Regno delle due Sicilie) e anche verso tutti gli Italiani degli altri Stati che non accettavano la falsa, ipocrita, criminale unità d’Italia, fatta da un re Savoia, Vittorio Emanule II, ladro, usurpatore e assassino. Vedere parlare sui canali televisi della Rai lo “storico” (?) Alessandro Barbero che ci racconta sfrontatamente, senza neanche la pur minima parvenza di un contraddittorio, anche solo di facciata, quello che successe nel campo di sterminio di Fenestrelle negli anni che portarono all’unità d’Italia è roba che ci fa rivoltare lo stomaco, proprio perché siamo amanti della verità storica. Ancora oggi a più di 156 anni da quella falsa, nefasta e maledetta unità, c’è chi nega spudoratamente e con coraggio barbaro l’evidenza storica di quei fatti criminali e tremendi, che furono commessi per perseguirla. Che pensare, dunque di gente simile, che in realtà sono, al di là di tutta la loro falsa, bieca e bolsa retorica di parte, miserabili strumenti al servizio dei peggiori nemici interni e internazionali di una vera, giusta unità d’Italia?

“L’ufficio storico dello Stato italiano è l’armadio nel quale la setta tricolore conserva e protegge i suoi risorgimentali scheletri infami; Conserva e protegge le prove delle sue gloriosità sempre abbiette nel Regno di Napoli; Conserva e protegge le prove che nel 1860 l’esercito italiano calò a tradimento nel Regno di Napoli e si comportò secondo il naturale dei suoi bersaglieri da orda barbarica; Conserva e protegge le prove che Vittorio Emanuele II di Savoia, ladro, usurpatore ed assassino e perciò galantuomo, nonché il protobeccaio Benso Camillo, porco di stato e perciò statista sommo, ordinarono ai propri sadici macellai di mettere a ferro e a fuoco l’invaso reame libero ed indipendente e sovrano e di annetterlo al Piemonte, grazie ad un plebiscito, che fu una truffa schifosa, combinata da garibaldesi, soldataglia allobrogica e camorra napoletana. L’ufficio dello stato maggiore dell’esercito italiano è l’armadio nel quale l’unificazione tiene sotto chiave il proprio fetore storico. Quello dei massacri bestiali, delle profanazioni e dei furti sacrileghi, degli incendi dolosi, delle torture, delle confische abusive, delle collusioni con Tore e Crescienzo, all’anagrafe Salvatore De Crescenzo e della sua camorra, degli stupri di fanciulle, delle giustizie sommarie, delle prebende e dei privilegi dispensati a traditori, assassini e prostitute, come la sangiovannara. Quali studiosi hanno potuto aprire questi armadi infami signor sottosegretario? I crociati postumi, gli scribacchini diventati cattedratici per aver saputo rinnegare la propria origine, e per aver saputo rinunciare alla ricerca della verità storica. Per avere dimostrato di sapere essere i sacerdoti del sacro fuoco del mendacio. Prova, signor presidente, per favore si giri. Guardi quel pannello, è falso, è un falso storico. L’ho detto anche sette anni fa. Alle urne nel regno di Napoli invaso si presentarono l’1,9%, l’uno virgola nove per cento. Come si ebbe un milione di voti al sì? “L’ufficio storico dell’esercito italiano custodisce e protegge le prove storiche che quella sacra epopea che fu detta risorgimento non fu, se non una schifosa storia di rapine e di massacri; e che fu scritta da un’orda barbarica nel Regno di Napoli, che, oltre la vita e i beni, rubò al Sud e portò nell’infrancesato Piemonte financo il nome di Italia.” (Angelo Manna, 4 marzo 1991, intervento in Parlamento)Fenestrelle, comune in provincia di Torino, è stato il più grande campo di sterminio del mondo. Siamo stati ad Auschwitz, a Dachau, in Francia allo Struthof, abbiamo visitato campi di prigionia anche in Spagna e nel Sud d’Italia.

Siamo stati a visitare i luoghi di prigionia in tutta la Germania ma l’unico campo di sterminio lo abbiamo trovato a Fenestrelle. Naturalmente i vari Alessandro Barbero (sedicente storico), Yuri Bossuto (consigliere regionale Piemonte del partito comunista) e tutti quelli come loro, certo prontissimi a mettere la mano sul fuoco per difendere la veridicità dei racconti scritti da De Amicis nel suo “Cuore”, è molto probabile che a proposito di Fenestrelle sarebbero prontissimi a scrivere che le sue erano solo… fantasie e licenze poetiche! Il fatto è che De Amicis con le sue parole, non fantasticava affatto a vanvera, ma riassumeva sinteticamente nient’altro che la sostanza bruta di quello che le classi dirigenti sabaudo massoniche rothschildiane del 1861 e dintorni volevano ottenere, ed ottennero, in tutti i modi come effetto sulla mente delle masse popolari da loro dominate sia a sud, che a nord! E in effetti ci riuscirono: perché ancor oggi: – tra le masse del sud, tante e tante generazioni di contadini che fecero il servizio militare e tutte le guerre di questi 150 e più anni, seppero e, tramite loro, tutti nelle famiglie e nei paesi conservano nella memoria, ed in certi modi di dire, il detto che la Fortezza di Fenestrelle era un famigerato e terribile “luogo di punizione militare” come la Fortezza di Gaeta e molto peggio della Fortezza di Gaeta. – ed anche tra le masse del nord, specie in Piemonte, non solo nelle famiglie e nei paesi, ma perfino “i bocia dei bocia dei vicevacché” delle grange e delle baite più sperdute delle Alpi piemontesi, aostane e liguri, tramite gli anziani, che per generazioni e generazioni avevano fatto il servizio militare e tutte le guerre di secoli e secoli appresso ai Savoia, seppero, sapevano e conservano ancora nella memoria e nei modi dire, il detto che la Fortezza di Fenestrelle era il più famigerato e tremendo “luogo di punizione militare” del mondo. Continuare ad ascoltare le menzogne da parte del presunto storico A. Barbero e altri gruppi settari, su tutto quello che successe a Fenestrelle è solo una infamia.

Ma quando mai una fortezza è un’opera della natura? Ma quando mai un campo di sterminio come Fenestrelle in cui i corpi dei prigionieri venivano sciolti nella calce viva è un’opera della natura? Forse una volta, quando il luogo era selvaggio, ed il territorio era vergine e la montagna incontaminata, prima dell’impianto artificioso della immensa opera guerresca della fortezza. Allora, forse, era un paradiso della natura. Ovvero prima che fosse stuprato come dice giustamente Edmondo De Amicis, da “una sorta di gradinata titanica, come una cascata enorme di muraglie a scaglioni, un ammasso gigantesco e triste di costruzioni, che offre non so che aspetto misto di sacro e di barbarico, come una necropoli guerresca o una rocca mostruosa, innalzata per arrestare un’invasione di popoli, o per contener col terrore milioni di ribelli”… Ma poi, oltretutto, con la fortezza declassata a prigione di punizione politica e militare, e poi ancora degenerata ulteriormente a campo di prigionia di punizione e di sterminio proprio per i prigionieri delle guerre del 1860-1870, con ceppi e catene, maltrattamenti, etc… Condizioni tremende che non mi sembra proprio che ci fossero: – nel campo di sterminio di Auschwitz dei nazisti del 1945, dove Primo Levi e tanti altri sopravvissero, e neanche nella fortezza prigione dello Spielberg degli Austriaci, nel 1823, dove, le condizioni erano molto meno peggio che a Fenestrelle, e di tutti i prigionieri, non ne morì nessuno. Ma per più di 156 anni, ed ancora adesso, su questo libro del suo Silvio Pellico, il Potere Rothschildiano in Italia che ancora oggi più che mai opprime, sfrutta, asservisce, schiavizza e cannibalizza il Popolo Italiano, ha condizionato ideologicamente e politicamente, e fatto piangere ben sei generazioni di scolari e studenti in tutte le scuole, di ogni ordine e grado, di tutto questo ipocrita e criminale Stato Coloniale Rothschildiano. Viceversa, il medesimo potere rothschildiano in Italia, per gli innumerevoli Italiani, patrioti, martiri ed eroi sterminati di Fenestrelle ed in tanti altri campi di sterminio sparsi per l’Italia, ancora adesso dopo più di un secolo e mezzo, non tollera e fa barbaramente spaccare e distruggere perfino una unica, piccola e modesta lapide ricordo!

Eppure, proprio allora, nel 1860-1870, sì che Fenestrelle fu fatto diventare dal potere rothschildiano in Italia un vero e proprio INFERNO DELL’UMANITA’!… in cui tante persone, malvestite, malnutrite, in ceppi e catene, in stanze senza vetri alle finestre, in alta montagna, d’inverno a 20° ed anche 30° gradi sotto zero che fine poteva fare se non molto peggiore di Silvio Pellico, di Pietro Maroncelli o di Primo Levi, come in effetti fu?… Per cui, ben a ragione, purtroppo, possiamo dire e contrapporre a tutti questi discutibilissimi apologèti attuali del Potere Rothschildiano in Italia, di cui essi ancora oggi sono di fatto al servizio facendosene complici e difensori d’ufficio, che, sicuramente dal 1860 al 1870, ma molto probabilmente anche prima e dopo di quel periodo, proprio il loro tanto amato e riverito Potere Rothschildiano fece diventare FENESTRELLE: UN INFERNO DELL’UMANITA’!… (s. brosal, du.ma., hervé schirrhein, brigas della Sila)

fonte

https://unmondodimare.blogspot.com/2017/05/campo-di-sterminio-di-fenestrelle-e-il.html?fbclid=IwAR1KjkMLXmy2U87ftwooePD2HmLJHx75Owcp7VRpds7VpHOHvMkhOVafy94

1 Comment

  1. Fenestrelle, un forte di confine lungo un confine di montagna piemontese, isolato e suggestivo!…Barbero e’ perfino sconcertante che vada alla conta dei prigionieri duosiciliani morti a Fenestrelle nelle registrazioni dei ricoveri in ospedali di valle, come non sapesse delle fosse di calce viva a disposizione in loco lassu’ dove finivano i prigionieri morti di torture o peste… Una prima lapide in memoria all’esterno della Chiesa del luogo fu distrutta, e chissa’ se resistera’ quella poi affissa all’interno dove avvenivano… interrogatori? torture?… Andateci a Fenestrelle… un’emozione unica, di desolazione e tristezza, un ricordo che resta per la vita! caterina ossi

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