Giacinto de’ Sivo
Giacinto de’ Sivo nacque a Maddaloni il 29 novembre 1814, da Aniello, valoroso ufficiale dell’esercito napoletano, e da Maria Rosa Di Lucia. Lo zio, Antonio, aveva fatto parte dell’armata del Cardinale Ruffo.
Read MoreGiacinto de’ Sivo nacque a Maddaloni il 29 novembre 1814, da Aniello, valoroso ufficiale dell’esercito napoletano, e da Maria Rosa Di Lucia. Lo zio, Antonio, aveva fatto parte dell’armata del Cardinale Ruffo.
Read MoreGli anni posteriori al 1860 furono molto travagliati per il nostro Cicolano. La conquista del regno di Napoli da parte dei Savoia dette origine ad una reazione fra chi, ancora nostalgico verso il vecchio regno, rimase fedele al re Francesco II di Borbone e chi, per motivi di interesse verso lo Stato Pontificio, tentò di rimettere sul trono il vecchio re consapevole di essere il prossimo obiettivo di conquista piemontese. La reazione inizialmente politica e militare ebbe culmine nel fenomeno del brigantaggio che fu favorito soprattutto nelle nostre contrade dal territorio montagnoso e poco accessibile e dalla posizione geografica quale zona di confine con l’ancora non annesso Stato Pontificio.
Read MoreIn occasione del 20 settembre, sarà opportuno affrontare un altro tema: la “liberazione” di Roma.
Read MoreIl cantiere navale di Castellammare di Stabia, già Regio Arsenale, è il più antico cantiere Navale d’Italia.
Molti conoscono la famosa nave Amerigo Vespucci progettata nei cantieri di Castellammare dall’ingegnere Francesco Rotundi nel 1930, ma pochi sanno che per la realizzazione del Vespucci furono ripresi i progetti del veliero Monarca, l’ammiraglia della Real Marina del Regno delle Due Sicilie. Quindi quando vi trovate a vedere il Vespucci sappiate che quello è il “MONARCA”.
Se da noi la guerra Nord-Sud fosse un pacifico ricordo storico, come negli Usa, il personaggio di cui andiamo a parlare avrebbe il suo bel monumento (come gli eroi sudisti li hanno negli Usa). Se ne è ricordato Maurizio Lupo nel suo diario risorgimentale (La Stampa 6 settembre 2011) e nel sito delle Edizioni del Giglio è ampiamente commemorato. Si tratta del conte alsaziano Emile Théodule De Christen.
Read More…scrisse:
” Il lotto tassa immorale, sebbene volontaria … così in Piemonte, come a Napoli esso è riprovevole, ma a Napoli merita di esser più riprovato percbè la cultura è minore e la gente più immaginosa. In Piemonte però il lotto indica desiderio di progredire, mentre a Napoli è prova di decadenza.”
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