DALLA PARTE DEI SICILIANI – CONTROSTORIA DELL’IMPRESA DEI MILLE (Seconda parte): “Il tradimento di Francesco Cossovich”
Oggi vi raccontiamo la seconda puntata della Controstoria della ‘famigerata’ impresa del Mille. Vi parleremo dei tre giorni ‘fatidici’: il 2, il 9 e 10 Maggio 1860. Quando Garibaldi e la sua scalcagnata truppa solca il mare di Sardegna e Sicilia. Ebbene, senza il tradimento del brigadiere Francesco Cossovich, il militare borbonico che avrebbe dovuto intercettare le due navi dei garibaldini, il Piemonte e il Lombardo, l’eroe dei due mondi si sarebbe attaccato al tram!
“Non una vela all’orizzonte”, 9 maggio.
“Nessuna vela sull’orizzonte”, 10 maggio.
Cosi scrive Cesare Abba. Le due navi, il Piemonte e il Lombardo, hanno dunque lasciato Talamone e si si sono messe “per l’alto mare aperto”.
Il viaggio è tranquillo, sono soli. Soli?
In quei due giorni il mare tra la Sardegna e la Sicilia è più trafficato di un autostrada che porta ai laghi la domenica mattina. O meglio, è in corso una gigantesca partita a scacchi.
Cavour si è inventato che in Sicilia corrono voci di maltrattanti a sudditi piemontesi e ha inviato la pirocorvettaGovernolo, che è diretta a Palermo. Nel mare di Sardegna incrociano altre due navi da guerra, la Authion e laMalfatano, nonché, ad abundantiam, tra Cagliari e Palermo, tre pirofregate, laMaria Adelaide, la Vittorio Emanuele e la Carlo Alberto.
E poi ci sono gli inglesi, ovviamente. In rada a Napoli c’è l’Hannibal, al comando dell’ammiraglio Rodney Mundy; a Marsala l’Argos e l’Intrepid (ricordatevi questi nomi!) e in rada c’è l’Amphion, comandata dal capitano Cokran.
E i francesi? Anche loro danno un piccolo contributo: a Palermo staziona la nave da guerra Vauban.
Re Franceschiello schiera, nel suo piccolo, quattro navi da guerra, la Valoroso, laStromboli, la Partenope e la Capri.
Ma tutto è nelle mani di un solo uomo, il brigadiere Francesco Cossovich (ne avete mai sentito parlare nei gloriosi libri di storia?) al quale il luogotenente del Regno delle due Sicilie aveva affidato il compito di intercettare ilPiemonte e il Lombardo, le due navi che tutto il mondo sapeva dove erano. L’alto ufficiale della Marina borbonica “si veste da burocrate e scrive al luogotenente Castelcicala di avere “scarsi mezzi a disposizione per assolvere cos’importante mandato, sollecitando con urgenza di colmare le deplorate manchevolezze”
E cosi le navi borboniche accumularono un ingiustificato ritardo sulle due navi che portavano Garibaldi e la sua fortuna.
Con Francesco Cossovich comincia la serie degli alti ufficiali borbonici messi sotto inchiesta per alto tradimento. Cossovich aderì alla marina italiana appena quattro mesi dopo lo sbarco di Garibaldi che non aveva impedito.
Onore al merito!
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