Illuminare le coste (1859)
Sapevi che Ferdinando II volle mettere in sicurezza la navigazione delle coste della parte continentale del Regno delle Due Sicilie, adottando un sistema di illuminazione notturna del litorale e delle spiagge. Così fece, in effetti, approvando nel marzo del 1859 un decreto che prevedeva la realizzazione di una serie di fuochi, ossia di fari.
Questi si dividevano in tre categorie: 1. Fari di scoverta; 2. Fari di riconoscenza; 3. Fari di richiamo. I primi dovevano consentire di far luce ai punti più sporgenti del litorale, coprendo anche grosse distanze, in modo da consentire alle imbarcazioni di determinare la propria posizione geografica sul mare. Ed erano previsti a Ponza, Miseno, Capri, Palinuro, Capo Vaticano, Punta del Pizzo, Capo Spartivento, Capo Colonne, Torre S. Vito, S. Paolo in Taranto, Gallipoli, Capo S. Maria, Otranto, Petagna, Forte a Mare, Torre Penne, Bari, Matinata, Vieste e Tremiti. I secondi, quelli di riconoscenza, dovevano indicare la rotta più sicura per entrare nel porto. E dovevano essere ubicati a Infreschi, Paola, Pizzo, Capo dell’Armi, Barletta e Manfredonia. I terzi, infine, servivano per segnalare i contorni delle coste circostanti le rade o l’entrata del porto, in particolare nelle seguenti località: Ventotene, Ischia, Salerno, Orecchie di porco, Sapri, Tropea, Scilla, Crotone, Capo Alice, Monopoli, Termoli, Punta di Penne, Ortona, Pescara, Giulianova e ancora a Gallipoli e Bari. Il decreto imponeva la più rapida realizzazione degli stessi, secondo l’ordine d’importanza della categoria, e fissava l’introduzione di un successivo diritto di lanternaggio, i cui utili sarebbero occorsi per la manutenzione dei fari e dei servizi collegati.
fonte
http://decretiamo.blogspot.com/2010/02/vele-spiegate.html