Iusque datum sceleri
“Iusque datum sceleri” è un emistichio (mezzo verso) scritto all’inizio della Pharsalia da Marco Anneo Lucano. Luca Canali, nell’edizione BUR, lo traduce con “il crimine divenuto diritto”.
Sbaglierò, ma è quello che vedo oggi in Italia. Un Paese, per il quale, onestamente, non nutro più speranze, se non una palingenesi, dopo una totale dissoluzione.
Sono stato per tutta una vita orgoglioso di essere Italiano. Ho sempre pensato che in Italia, per un singolare miracolo o dono, fossero confluite le migliori tradizioni culturali dell’intera civiltà umana: la greco-latina, la ebraico-cristiana, l’umanesimo, il rinascimento, l’illuminismo. Ho sempre creduto, con fierezza, che nel sangue che scorre nelle vene degli italiani vi fossero Cicerone e Tacito; Dante e Leopardi; Michelangelo e Caravaggio; Bruno e Vico. Oggi, non riesco a vedere più nulla di tutto ciò.
Da una parte, vedo una massa, un branco di quaranta o cinquanta milioni di cittadini indottrinati da un anno e mezzo di propaganda scellerata ed infame, pronti oramai ad accettare, anzi, a difendere qualsiasi diktat, convinti della sua utilità e necessità. Scolaretti condotti per mano da una cricca di lestofanti, ciarlatani matricolati; a loro volta succubi, per interessi privati che nulla hanno a che vedere col bene e con la sanità pubblica, di una realtà sovrastante evidentemente più grande ed importante.
Dall’altra parte, vedo un gruppo di persone reso ormai furioso da un’obiettiva (op)pressione, prolungata ed insorreggibile, del potere e dell’informazione. E che sopratutto si vede privato delle più normali e banali possibilità di azioni nella vita quotidiana, a cominciare dal lavoro, e dallo stipendio. Esasperato quindi e sempre più deciso a farsi ascoltare con le spicce.
Entrambi pronti, il che è il peggio, a scannarsi con chi non la pensa come loro. Perché, bisogna dire che gli italiani, che non hanno mai avuto i coglioni per fare una rivoluzione, in quanto a lotte fratricide ed a guerre tra i Comuni non sono mai stati secondi a nessuno.
Sarò io ad essere pessimista, ma non riesco a vedere più informazione, razionalità, conoscenza. Si finge di non sapere neanche cose che pur si conoscono perfettamente, perché, sebbene a denti stretti ed a labbra serrate, si è stati costretti a dirle comunque. Perché ormai pure i sassi hanno capito che anche i vaccinati possono essere portatori e contagiosi, sempre e comunque. Ma chi se ne strafotte??!! E vai col Green Pass!!!
Nerone invitò gentilmente Lucano (quello della Pharsalia) a suicidarsi. E il poverino, a 25 anni, fu costretto ad ubbidire. Ma qui, in quanto ad arbitrio e sopraffazione, Nerone era un dilettante. Vogliamo mettere con quella Università che pretende il Green Pass anche per sostenere gli esami da casa, on line…? Roba per cui la sola risposta appropriata e dignitosa, secondo me, sarebbe una bella denuncia alla Procura della Repubblica per abuso di potere.
Ma il Green Pass è necessario, necessarissimo, indispensabile per evitare il genocidio delle genti italiche. Al punto tale che si licenziano e si mandano a casa senza stipendio un padre o una madre di famiglia che non ce l’abbiano, o non vogliano farselo.
Ma, attenzione!!! Sulle metropolitane e sugli autobus non lo si mette! In questo caso gli italiani muoiano pure… Perché anche Lorsignori sanno che la corda non si può tirare oltre il possibile, pena la rottura. Per il momento, almeno.
Michele Scotto di Santolo
michelescottodisantolo.wordpress.com